SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Una serata diversa dal solito e tutto sommato un successo oppure la consueta notte di “movida” e bravate? Il giorno dopo “Il bello della musica” San Benedetto sembra divisa in due fazioni. Il campo di battaglia? Ovvio, i social network che da qualche tempo a questa parte stanno diventando un’arena virtuale in cui i consensi e pure i dissensi politici si misurano a colpi di “like” e dove la dialettica, politica pure quella a volte, si consuma tutta nella sezione commenti.

Un modo di fare che sta portando alla confusione più totale. Per più motivi, primo fra tutti che si è ormai perso il controllo e manca il contraddittorio che, fino a prova contraria, spetta ai giornalisti accreditati (magari con ulteriori domande) e, perché no anche (ma in modo tradizionale) alle istituzioni e ai semplici cittadini. Come ha fatto Tonino Capriotti che ha anticipato la sua attività sui social (in gallery il suo post) con un messaggio al nostro giornalista. “Qualcuno ha il coraggio di dire che è andato tutto bene. E se andava male che succedeva?“.

Quella del consigliere del Pd non è l’unica voce di dissenso. Altri, sempre sui social, si sono lamentati perché in tanti, proprio ieri sera, avrebbero violato l’ordinanza fresca fresca con cui, appena tre giorni fa, Piunti cercava di dare un giro di vite agli abusi alcolici e di rimando alla “movida molesta”. Voci sui social che, se non per fatti gravissimi e giustificati, non verranno prese in considerazione dal nostro giornale se non dopo approfondimenti che dovessero rendersi necessari tramite interviste corredate da domande e risposte. Se altri media (pochissimi per la verità) vogliono fare da bacheca o da portavoce (della politica e dei pettegolezzi) lo facessero. Noi no. È anche un modo per non penalizzare quei politici che anche loro hanno scritto, in questa occasione, sui vari social. O tutti o nessuno. Noi siamo per nessuno.

E proprio Piunti, forse seccato dalle polemiche, è intervenuto stamattina proprio a Riviera Oggi (CLICCA QUI per le sue dichiarazioni complete) almeno lui tenendosi fuori  dalla “guerra” che imperversa sui social. Il Sindaco ha definito “strumentali” le critiche e tutto sommato “funzionante” l’apparato dei controlli pur ammettendo (in relazione a qualche violazione dell’ordinanza) che si può migliorare.

Insomma dare un giudizio univoco sulla serata di ieri appare un’impresa ardua e forse, come spesso accade, la verità sta nel mezzo. Se infatti appare probabile che delle violazioni alla nuova ordinanza ci siano state, è altrettanto vero che forse quella di ieri, con una serata-evento “sui generis”, non era l’occasione giusta per valutare l’efficacia delle nuove regole sulla “movida” e che quindi bisognerà attendere, per forza di cose, la controprova di una serata un po’ più ordinaria.

(In collaborazione con Carlo Fazzini)