SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Dalla mattinata del 30 giugno è in corso a San Benedetto, al Palariviera, l’assemblea dei piccoli Comuni Anci per le strategie post sisma 2016.

Il sindaco Pasqualino Piunti, in apertura, ha affermato: “Le Marche, con oltre il 70% dei Comuni sotto i 5000 abitanti, sono fortemente interessate ai temi che si affrontano in questa assemblea, in primis quello del progressivo spopolamento dei piccoli centri dell’interno. Come è noto, abbiamo da diversi mesi un problema in più: il terremoto ha reso ancor più drammatico il tema dell’esodo, quella lenta emorragia che tanti sindaci, con coraggio, inventiva, grande energia negli anni hanno provato a frenare rendendo più attrattivi i loro territori, individuando nuove forme di fare impresa come il turismo sostenibile, l’agricoltura. Ora quelle comunità stanno facendo i conti con un fenomeno più grande delle loro forze. Qualcuno sta gettando la spugna ed è comprensibile“.

Il primo cittadino aggiunge: “Bisogna fare gruppo, è l’unico sistema per contrastare questo fenomeno devastante che potrebbe risultare letale, e bisogna chiedere con forza, senza ulteriori ritardi, che lo Stato faccia sentire che non è solo burocrazia, procedure, carte bollate ma fornisce risposte certe e rapide alla domanda di rinascita dei Comuni colpiti – prosegue Piunti –  Le procedure sono molto complesse e i tempi si allungano: capisco le esigenze di assicurare trasparenza e legalità. Ma mi rifiuto di credere che questo Paese sia sempre costretto a scegliere tra due rischi, quello di allungare a dismisura i tempi delle azioni amministrative e quello di veder infiltrare la malavita nella gestione della cosa pubblica. Mi chiedo: è possibile in Italia fare le cose presto e senza ruberie? Io voglio credere di sì“.

Il sindaco ha ricordato del contributo offerto da parte della città alle comunità terremotate: “Noi qui a San Benedetto, per quello che è stato in nostro potere, abbiamo subito dato la nostra disponibilità, abbiamo messo a disposizione delle persone colpite strutture alberghiere e strutture pubbliche per accogliere i servizi di emergenza. Tuttora, molti terremotati sono ancora in Riviera e noi continuiamo ad assisterli – ha affermato – Però è ora di darci una mossa, come si dice da queste parti. Non solo: siccome, come disse Galileo Galilei, dietro ogni problema c’è un’opportunità, io penso che bisogna trasformare quella che è stata una disgrazia in un grande progetto di rilancio dell’economia dei piccoli centri, incentivando e sostenendo forme di rinascita economica in settori oggi molto apprezzati. Penso appunto all’agricoltura biologica e sostenibile, al turismo di qualità, all’integrazione con l’offerta turistica di massa presente sulla costa. Ma bisogna fare presto, altrimenti tra quelle montagne il silenzio che c’è oggi diventerà definitivo”.