RIPATRANSONE – “Si è saputo in grave ritardo ma quando la notizia è trapelata ha scosso davvero tutti”. Così Roberta Capocasa e Antonio De Angelis (Progetto Paese – En Marche) hanno esordito nella nota dove denunciano gli episodi vandalici ai danni del teatro Mercantini di Ripatransone.

“Tutti meno quelli che dovevano evitarlo e che dopo avrebbero dovuto scatenare indagini, inchieste, promuovere l’interessamento di tutti gli organismi preposti alla tutela del patrimonio storico artistico” affermano entrambi.

Ignoti sono ripetutamente penetrati nel teatro e hanno devastato tutto quello che hanno potuto. Sono state danneggiate poltrone, sfasciato un pianoforte e soprattutto è stata “tagliuzzata” gravemente la grande tela che faceva da sipario (opera dei priori dell’800 del Ruffini). E’ stato sfregiato il volto e l’abito di “Donna Virginia” con strappi e tagli forse irreparabili.

“Pare si sia trattato di ripetute irruzioni, tutte passate sotto silenzio o ancora peggio nemmeno attenzionate da chi è preposto alla tutela. Altri avrebbero suscitato un pandemonio presso la Provincia, la Questura, la Sovrintendenza, la Regione, i Beni Culturali e altri enti. Lo scandalo sarebbe stato immediatamente denunciato, indagato e represso. Invece niente. Silenzio assoluto fino a dopo le elezioni comunali. Perché? – si domando De Angelis e Capocasa – Si è voluto forse evitare ritorsioni ancora più negative sulla vecchia amministrazione che oltretutto aveva già ricevuto una notevole somma dalla Banca di Ripatransone proprio per la manutenzione del teatro. Adesso ci si chiede: questi soldi ci sono ancora o come e quando sono stati spesi? Insomma questa volta il silenzio appare ancora più colpevole della mancata sorveglianza, della negligente tutela, della ignavia dominante della scaduta e scadente amministrazione in tutti i settori della vita cittadina. Che sfascio! Non fa meraviglia che a votare siano andati in così pochi. La scossa del commissariamento non può portare che ad un miglioramento. Lo speriamo tutti”.

Alla fine viene lanciato un appello: “Chiunque voi siate, abbiate la cortesia di restituire i brandelli (facendoli ritrovare) in modo che si possa provvedere al restauro del sipario storico del nostro teatro”.