SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il progetto di vigilanza privata contro l’abusivismo commerciale non è morto. Anzi, l’ultima idea sarebbe quella di far partire un “pilota” di qualche settimana “per dimostrare alla città che questo metodo funziona” come dichiara a Riviera Oggi la consigliera comunale Rosaria Falco, che assieme al collega Carmine Chiodi si è buttata a capofitto sull’idea, stilando pure un piano dettagliato con tanto di orari, zone e composizione delle squadre che andrebbero a controllare la città.

L’idea è nata qualche tempo fa. Un’idea basata su un concetto molto semplice, che è Carmine Chiodi a spiegare: “Nell’ultimo anno abbiamo fatto dei passi da gigante nella lotta all’abusivismo ma, nonostante i tanti blitz (con tanto di sequestri merce ai vu cumprà n.d.r.) quello che manca è la continuità, perché – continua il consigliere – il trucco per sconfiggere il problema è un presidio costante”.

IL PIANO. Ma come è stato pensato nei dettagli il progetto “vigilanza”? Il piano è quello di coinvolgere 6 società specializzate in vigilanza privata che opererebbero, per luglio e agosto, in “Ati” (Associazione Temporanea di Imprese) mettendo a disposizione diverse squadre. Così divise: 16 operatori in spiaggia (divisi in 4 gruppi da 3 e 2 da 2) che presidierebbero la “costa” dalle 7 alle 17, 4 “vigilantes” in centro dalle 18 alle 24 e altri 4 (organizzati in 2 squadre da 2) che dalle 8 alle 13 girerebbero fra le bancarelle del mercato del martedì e del venerdì. Il tutto a un costo di 180 mila euro da finanziare col contributo di negozi, alberghi, chalet ecc. Che è quello che sta frenando, in questo momento, l’avvio del programma.

LE “SQUADRE”

SPIAGGIA 16 operatori dalle 7 alle 17

CENTRO 4 operatori dalle 18 alle 24

MERCATO BISETTIMANALE 4 operatori dalle 8 alle 13

BATTUTA D’ARRESTO. “La battuta di arresto c’è stata dopo l’incontro con le associazioni” chiosa Carmine Chiodi “in molti ci hanno risposto che è lo Stato che deve pensarci e noi non possiamo obbligare nessuno”. Quanto avrebbero dovuto sborsare però i commercianti e gli operatori del turismo? Per rispondere al quesito ci viene incontro Rosaria Falco: “Le cifre che abbiamo chiesto non sono alte, si va dai 50 euro per i commercianti fuori dalla “zona rossa” ovvero nei quartieri fuori dal centro, fino ai 100 euro per i commercianti ambulanti del mercato e ai 200 euro per i negozi del centro. In molti ci hanno già chiesto di partire”.

 I CONTRIBUTI

NEGOZI DEL CENTRO 200 euro

NEGOZI “FUORI” DAL CENTRO 50 euro

BANCARELLE DEL MERCATO 100 euro

CHALET 200 euro

ALBERGHI 300 euro

PROGETTO PILOTA? E allora l’idea sarebbe quella di partire in ogni caso, nonostante la reticenza delle associazioni e di molti potenziali “contribuenti” (in particolare l’assoalbergatori non sarebbe tra le più felici sulla questione contributi), e avviando dunque un “progetto pilota” con l’appoggio economico di tutti quelli che l’ok l’hanno già dato. E sarebbero in diverse decine. “Basterebbe partire col piano per due o tre settimane – si produce quasi in un appello Rosaria Falco – per dimostrare che funziona e per far vedere alla città gli effetti di una sana vigilanza”.

“NESSUNA MILITARIZZAZIONE DELLA SPIAGGIA”. Partire in ogni caso dunque, e convincere i dubbiosi strada facendo. Potrebbe essere questa la soluzione per “non buttare a mare un piano che funzionerebbe davvero” parola di Chiodi. Un piano che però ha fatto storcere il naso a qualcuno anche per altri motivi, non solo economici. Si è parlato infatti di “invasione” in spiaggia o addirittura di militarizzazione. Non sono d’accordo i due consiglieri: “Non si tratta di militari ma di semplici “occhi” che hanno il compito di controllare senza intervenire. Il compito di questi operatori è avvisare le forze dell’ordine” tranquillizza Rosaria Falco che a proposito del concetto di “invasione” ha da dire la sua: “Io credo che sia un’invasione anche quella degli ambulanti che, spesso con molta insistenza, tentano di vendere la loro merce. Con un servizio del genere un turista non potrà che sentirsi più protetto e sicuro.”