Di Alessandro Maria Bollettini

GROTTAMMARE – Domenica 18 giugno, presso il Palazzo Fenili di Grottammare, in via Cavour 1, si commemorerà una figura di rilievo per la storia della città. Verrà infatti dedicata una targa in marmo a Pio Salvi, morto nel 1958 a causa di un’improvvisa malattia.

Pio Salvi, nato nel 1883 nel centro piceno, è ricordato per essere uno stimato avvocato, ma soprattutto per le sue doti poetiche e per il suo impegno costante verso la comunità cittadina, manifestato soprattutto negli anni in cui ricoprì la carica di Sindaco, dedicandosi in particolar modo allo sviluppo sociale ed infrastrutturale della città.

A soli 26 anni pubblicò un opuscolo di poesie dialettali, e continuò in seguito producendone svariate altre. Il suo stile è diverso da quello degli altri poeti suoi contemporanei e descrive principalmente scene della vita quotidiana locale. Queste composizioni sono state raccolte in una piccola antologia, che contiene opere già note ed altre inedite, arricchite da una precisa traduzione in Italiano. “Quel dialetto non è più parlato come lo era prima, ed è giusto che chi legga possa apprezzarne il significato oltre all’armonia metrica” commenta Flora Salvi, nipote di Pio.

L’evento di domenica è stato organizzato proprio grazie all’aiuto economico della famiglia Salvi, che ha lavorato anche alla selezione delle poesie da raccogliere nell’antologìa, con l’aiuto di Mario Petrelli.

A finanziare invece  la targa che verrà scoperta è stato il Comune di Grottammare “che però non avrebbe potuto farlo senza la generosità del Maestro Santori, che non solo ha dato la sua disponibilità, ma ha chiesto a malapena i soldi necessari all’acquisto della pietra da scolpire” tiene a puntualizzare l’attuale Sindaco Enrico Piergallini.

Il Maestro Santori, esperto scultore, ha dedicato un mese e mezzo alla targa, e ha rivelato che durante il lavoro spesso si fermava a leggere le poesie del Salvi. Sulla targa è stato scolpito il busto del poeta, raffigurato di tre quarti e non frontalmente o di profilo come più usuale. La targa, alta 50 cm, lunga 100 e spessa 13, è stata ricavata da una pietra della Majella, particolarmente malleabile e simile al marmo di Carrara.

Non resta dunque che partecipare all’evento di domenica 18 giugno, per ascoltare la recitazione delle poesie di Pio Salvi da parte del Sindaco e di Mario Petrelli, per ammirare la targa scolpita dal Maestro Santori, e per reimmergersi in un passato che troppo spesso dimentichiamo o trascuriamo.

“Se c’è un dovere è quello di estrarre dall’oblio chi purtroppo sarebbe dimenticato; resterebbe appannaggio solo degli esperti e degli storici; va invece riportata al grande pubblico una vita esemplare, di un uomo che con mestiere ed impegno ha contribuito alla crescita della città. Sono questi i modelli da proporre alle nuove generazioni” conclude il Sindaco Enrico Piergallini.