TERAMO – La tabella degli organici 2017/2018, arrivata sul tavolo degli uffici scolastici abruzzesi, sta allarmando il mondo della scuola e quello dei sindacati. Ci sono 69 docenti in meno, 18 solo nella provincia di Teramo. I sindacati, che avevano avuto rassicurazioni circa la conferma degli organici in considerazione della particolare situazione delle aree terremotate, hanno stigmatizzato questa scelta in numerose note ufficiali.

Il presidente della Provincia di Teramo, Renzo Di Sabatino, dopo una serie di incontri con sindacati e operatori del mondo della scuola, ha scritto alla ministra della Pubblica istruzione, Valeria Fedeli, chiedendo conto di quanto sta accadendo e proponendo un confronto sulle ragioni dell’Abruzzo.

“In questi mesi avete dialogato con le organizzazioni sindacali sulla questione del congelamento degli organici – scrive il Presidente – le assicuro che si tratta di problema di grandi proporzioni che travalica gli aspetti, già di per sé di notevole rilievo, connessi alla didattica, alla formazione, al dimensionamento scolastico, provvedimento amministrativo quest’ultimo che vede direttamente coinvolta la Provincia. La situazione emergenziale che ancora viviamo, tenga conto che i processi di ricostruzione sono appena all’inizio e dureranno anni, ha profondamente scardinato, come accade sempre in questi casi, consolidate dinamiche sociali che a loro volta si riflettono sulle dinamiche urbane e urbanistiche dei territori, sulle politiche dei servizi a partire da quelle per la mobilità. Dobbiamo fare i conti con luoghi e cittadine spopolate, e con luoghi e cittadine sovraffollate. In queste condizioni il taglio di 69 docenti in Abruzzo, 18 solo nella provincia teramana, la più colpita dalle calamità naturali appare come un atto sconsiderato, di mera “burocrazia difensiva” come si suol dire, assolutamente avulso dalla realtà. E per questo incomprensibile”.

Le previsioni della Tabella degli organici appare in totale contraddizione con la nota del direttore generale del Ministero, Maria Maddalena Novelli (nella nota 0021315 del 15.05.2017) laddove viene esplicitamente previsto che: “Per quanto riguarda le aree interessate dai recenti eventi sismici sono mantenute le classi attivate nei comuni colpiti, anche con parametri inferiori a quelli previsti dalla normativa vigente ed è possibile attivare ulteriori classi nei comuni che hanno accolto gli studenti delle zone terremotate, nei limiti delle norme specifiche in via di definizione”.