GROTTAMMARE – L’intervento del gruppo consiliare Grottammare Futura sulla questione ponte Tesino testimonia il proprio stato di sconforto di fronte a quelle che definiscono una “calma piatta”.
Dichiarano i consiglieri: “ Sono passati dieci giorni dall’annuncio del bollettino medico con relativa cura per la riapertura del ponte sul fiume Tesino; da quel momento il cantiere è rimasto deserto e nessuna opera è stata avviata. Oltre la speranza di una veloce soluzione è sparita anche la rabbia. Non si fa che lamentarsi delle interminabili file, che vanno da Cupra Marittima a Porto d’Ascoli, tuttavia i sindaci e i cittadini dei comuni vicini che subiscono i rallentamenti e i tempi lunghi per gli spostamenti, non aprono bocca o dicono alcunché. La viabilità non appartiene in esclusiva a ciascun paese ma è un bene comune di tutto il comprensorio”.
“Tutti rassegnati – continua Grottammare Futura – ognuno gestisce la propria rabbia contro il muro di gomma delle istituzioni, nessuna reazione, calma piatta come il mare di questi giorni. Le associazioni degli operatori del turismo, che dovrebbero tutelare i propri interessi e quelli della città, rimangono in silenzio. Crediamo ancora che in questo modo possiamo creare una offerta turistica? Crediamo ancora che ci bastino due mesi (luglio + agosto) per sopravvivere tutto l’anno? Stiamo cancellando il futuro e siamo artefici della nostra fine”.
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Ma come c’erano: 1- la task-force …de che ??? O di quale film si sono visti ??? 2- il piano B …non si è mai capito quale fosse, forse guadare il tesino con dei pedalò forniti dal comune? 3- i vigili urbani neo-assunti; finora ne ho visto uno soltanto e sempre lo stesso all’altezza dell’intersezione con la S. P. Valtesino dove c’è la Croce! Gli altri vigili?Boohh!! 4- Morale della favola? Da Cupra M.ma a Grottammare/Zona Ascolani 50 minuti in coda, infatti sono rientrato a casa poco fa… Piuttosto dimenticavo: e tutti i mezzi di soccorso – VV.UU.-118-P.S. che passano… Leggi il resto »
Cari grottesi: chi è causa del suo male pianga se stesso !!!
La colpa non e’ del comune o dei sindaci che si adeguano al contesto
del clima psicoburocratico ed eurodemenziale.
Che spesso si traduce in un oceano di certificazioni fuffose
e di partecipate obbligatorie che raddopiano i costi e dimezzano i servizi.
Sono in parte d’accordo sul fatto che la colpa non è soltanto da attribuire al sindaco o al comune, ma
tali signori – sindaco in primis -devono mettersi in testa di finirla con le sparate demagogiche in stile Renziano;
altro che Ponte di Messina…pre/referendum.