SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Sono pelosi, sono simpatici, e sono ormai parte della vita di moltissimi italiani. Nel 2016, sono stati registrati più di 14 milioni di cani e gatti, con numeri in costante aumento. Circa la metà della popolazione possiede un animale domestico in casa, scelto in base a simpatia ed esigenze abitative.

Dolci e obbedienti, oppure riservati e pretenziosi, addirittura capricciosi, cani e gatti affascinano in ogni loro sfumatura caratteriale. Non c’è nulla che il padrone non farebbe per farli vivere al meglio, e spesso lo dimostra quotidianamente con scatolette Grand Gourmet, giocattoli e costosi attrezzi di toeletta. Citando Bryan Ferry, siamo slaves to love, schiavi d’amore per il nostro cucciolo.

Negli ultimi anni è diventato sempre più difficile farne a meno: un cane è una presenza rassicurante, un amorevole compagno di vita, che amerà sempre e comunque chi si prende cura di lui; il gatto è un piccolo principe, meritevole di ogni privilegio, come un bambino che non diventerà mai adulto.

Più che un animale, quindi, un vero e proprio membro della famiglia, che a volte fa perfino le veci di un figlio che non c’è. Quanto più aumenta l’incertezza lavorativa, e diminuisce il tempo a disposizione, tanto più è difficile prendere l’importante decisione di formare una famiglia. Aggiungendo le sempre più diffuse difficoltà di concepimento, la crisi economica, i frequenti divorzi, e l’esigenza di preservare i propri spazi, non è affatto strano che il tasso di natalità italiano abbia registrato la famosa “crescita zero”. Meglio allora concentrarsi su una creatura meno esigente, un animale domestico appunto.

La verità è che avere un figlio spaventa; fin dall’inizio della gravidanza, i cambiamenti fisici nella donna sono enormi. Non si parla solo di pancione, sbalzi di umore e smagliature, ma di vere e proprie riorganizzazioni cerebrali. Un recente studio dell’Universitat Autonoma de Barcelona ha dimostrato che il flusso ormonale dovuto al feto provoca la perdita di materia grigia in alcune aree della corteccia, a vantaggio di altre; il risultato è che le mamme diventano più inclini a comprendere gli stati d’animo dei figli, per meglio rispondere alle loro esigenze. La genitorialità è un ruolo al quale partecipa tutto il corpo, la ricerca è solo un’ulteriore conferma di quanto sia impegnativa e totalizzante la cura della prole, almeno nei primi mesi di vita.

Questo non significa che un genitore non possa avere dei momenti per se stesso; se la relazione di coppia è stabile e funzionale, la sfera sociale e quella familiare possono essere bilanciate senza troppi sacrifici.

C’è però anche chi manifesta il problema opposto: numerose coppie soffrono per la difficoltà di procreare, e le cause in questo caso sono molteplici. Si va dalla ridotta motilità spermatica, nell’uomo, a difficoltà di impianto dell’ovulo nella parete dell’endometrio femminile. Questi difetti, di solito congeniti, possono manifestarsi anche a causa di una serie di fattori ambientali negativi: fumo, sovrappeso, stress ed età avanzata sono i più comuni. Esistono, inoltre, numerose cause di infertilità ancora ignote, e per questo orfane di cura.

Di fronte a questo problema, gli aspiranti genitori si affidano sempre più spesso alla fecondazione assistita, oppure all’adozione. Se fino al ventennio scorso la maggioranza dei bambini adottati proveniva dall’Italia, ora l’estero sta diventando una meta sempre più comune. La procedura, però, è in questo caso lunga e complessa, e richiede un’attesa media di due anni, controlli e burocrazia.

Insomma, sembra proprio che tutto favorisca la scelta di un bel batuffolo di pelo, piuttosto che affrontare le grandi sfide della genitorialità. Ma un cagnolino, per quanto coccolato, sarà mai in grado di dire “Mamma” e “Papà”? Un gatto potrà mai scarabocchiare le pareti di casa ed essere considerato un grande artista?

Accudire un animale è sicuramente un’esperienza fantastica e appagante, ma se si pensa ad un figlio il confronto non esiste. Semplicemente, sono due percorsi totalmente diversi. Meglio quindi dedicare un po’ della propria vita ad animali E figli, per non perdersi nulla.

Se la società odierna offre poca sicurezza e garanzie alle nuove famiglie, le istituzioni hanno già da tempo riconosciuto il problema del calo delle nascite, e stanno lentamente lavorando per creare migliori servizi. Si spera quindi che, una volta superata la crisi, lavoro sicuro e agevolazioni convincano gli italiani che la famiglia è ancora un progetto fattibile, i cui benefici compensano tutto lo stress e gli imprevisti. Senza dover scegliere tra due o quattro zampe.