SAN BENEDETTO DEL TRONTO – E’ finita in questi minuti una delle riunioni di maggioranza più importanti dell’era Piunti.  Il meeting di fronte al Sindaco, che si è consumato in queste ore, vede la prospettiva del Consiglio Comunale di sabato vicinissima, con l’elezione del Presidente del Consiglio come primo punto, non solo dell’ordine del giorno, ma anche dell’agenda politica dell’intero centrodestra. Come previsto Giovanni Chiarini è il nome che verrà presentato in assise dalla maggioranza che a questo punto dovrebbe essere sicura di almeno 14 voti a favore del consigliere di San Benedetto Protagonista (11 consiglieri fra Fdi e le due liste civiche, il Sindaco, e i due forzisti Girolami e Muzi, quando per eleggere il nuovo presidente ne occorrono 13).

Se buona parte del centrodestra è riuscita a confluire sulla scelta di Chiarini, come conferma anche il Sindaco appena uscito dalla riunione, Forza Italia non può contare sulla stessa comunione di intenti. Durante il meeting di stasera ci sarebbe infatti stato uno scontro acceso fra Valerio Pignotti e Stefano Muzi. Tutto nasce dalle discussioni sulla stessa carica di presidente del Consiglio con Pignotti che avrebbe difeso, fino a stasera, la “nomination” di Gianni Balloni di Fratelli d’Italia, già vice di Bruno Gabrielli. Dopo l’intervento del giovane azzurro infatti, ci sarebbe stata una  replica del compagno di partito Muzi che sarebbe arrivato, davanti a tutta la maggioranza, ad apostrofare pesantemente lo stesso Pignotti.

Evidente dunque al momento la spaccatura in Forza Italia, sempre più divisa in due poli. Da una parte Mariadele Girolami e Stefano Muzi e dall’altra Pignotti e Gabrielli, che a questo punto sabato potrebbero entrambi non votare Chiarini (sul secondo però c’erano pochi dubbi). Piunti adesso si potrebbe ritrovare due patate bollenti in Consiglio e forse la medicina migliore potrebbe essere proprio l’assessorato che i forzisti oggi hanno rivendicato. Prima della riunione di maggioranza infatti c’è stato un incontro fra lo stesso Pignotti e il primo cittadino, che non avrebbe chiuso all’ipotesi di nominare in Giunta un esponente azzurro.