SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il capitolo “movida” è probabilmente arrivato a uno spartiacque. Dopo i recenti incontri che l’Amministrazione ha avuto, prima con i gestori dei bar e poi con una delegazione di rappresentanti dei cittadini,  nella serata del 18 maggio è arrivato un faccia a faccia con i residenti del centro, accorsi in massa (alla fine erano oltre cento le persone ad assistere e intervenire) all’auditorium “Don Bosco” di via Pizzi.

Un incontro partecipato dicevamo e a tratti acceso negli interventi dei cittadini, a testimonianza di quanto sia sentito il problema “movida” e di quanto stia scendendo sempre più in basso l’asticella della sopportazione dei residenti, che ogni week-end si ritrovano a convivere con il centro e i bar pieni e chiassosi. Numerosi quanto sentiti gli interventi dei cittadini, orchestrati dalla direzione del presidente di quartiere (Marina Centro) Giovanni Filippini. 

Si parte con due cittadine che chiedono misure incisive per una “questione di civiltà”, (ri)portano alla luce i problemi dei danni alle auto e delle svalutazioni immobiliari e chiedono più controlli alle forze dell’ordine. Gli interventi sono intervallati sovente, a mo’ di domanda e risposta dalle spiegazioni, una volta del comandante dei vigili Giuseppe Coccia, una volta dal Sindaco Piunti, presente all’incontro assieme agli assessori Andrea Assenti e Andrea Traini e al consigliere di maggioranza Pierfrancesco Troli. Nel video qui sotto proprio un tratto di uno dei diversi interventi di Coccia che annuncia la reintroduzione della cosiddetta “task force” congiunta delle forze dell’ordine “dalla metà di giugno” a partire dal giovedì e per tutti i week-end estivi.

Il comandante dei vigili ha anche modo di spiegare che, per l’immediato futuro, il corpo della Polizia Municipale si doterà di maggiore autonomia per quanto riguarda i rilievi fonometrici e aggiunge che, nell’ultimo anno, sono stati “16 i verbali elevati ai locali per sforamento dei limiti di decibel”. Nei prossimi mesi, continua il capo dei vigili, “potremo fare i rilievi autonomamente col nostro fonometro senza dipendere dai tecnici dell’Arpam” (Agenzia per la Protezione Ambientale delle Marche n.d.r.).

L’incontro continua con diversi altri cittadini che prendono la parola, taluni in maniera più “viscerale” altri arrivando a delineare soluzioni e strade ben precise. E se un cittadino arriva a dire: “Siamo prigionieri in casa nostra” e ancora “se siamo di nuovo qui a parlare dopo anni vuol dire che non è stato fatto abbastanza”, in tanti chiedono sanzioni più aspre ai locali non in regola, chiusure anticipate e soprattutto nuove ordinanze che vietino il consumo di alcolici per strada, fuori dai locali e tra i sostenitori della misura anche il consigliere del Pd Tonino Capriotti, pure lui in fila fra i cittadini per prendere parola.

Tra un intervento e l’altro, per l’Amministrazione parla solo Piunti, che alla fine prende parola almeno tre volte nel corso del dibattito e annuncia un nuovo incontro in prefettura il 23 maggio dicendo di essere pronto “a fare ordinanze mirate per chi eccede”. Chi si aspettava promesse eclatanti e interventi da “sceriffo” è rimasto deluso, e in effetti qualche mormorio, in sala, a tratti si è sentito in un contesto comunque più propenso all’ascolto che all’invettiva. D’altro canto però il messaggio è stato chiaro: “Farò quanto in mio potere e prometto solo quello che so che posso fare” dice Piunti in più di un passaggio, prediligendo la strada della cautela ed evitando accuratamente di cadere nella tentazione di placare gli animi con qualche “promessa-boomerang”.

“Il tempo è scaduto e non vogliamo perdere altri dieci anni” chiosa il primo cittadino in un altro passaggio e, seppur senza calcare la mano, qualche riferimento velato all’era Gaspari viene fatto durante la serata. Normale per un problema che, a Porto d’Ascoli prima e in centro poi, ha abbracciato ed è stato leitmotiv degli ultimi dieci anni (almeno) in città, ma anche un problema che questa Amministrazione ha avuto il tempo di ben misurare in un anno di vita e che ora, come è apparso piuttosto limpidamente dall’incontro, è chiamata a gran voce a risolvere.

Qui sotto l’intervento finale del Sindaco a chiusura dell’incontro.