SAN BENEDETTO DEL TRONTO – E’ notizia di qualche giorno fa della “manovra” di Giunta tesa a ridisegnare gli incarichi e le posizioni organizzative del Comune di San Benedetto. Le posizioni passano infatti da 30 a 20 e saranno ridotte di durata: niente più incarichi triennali o legati addirittura all’intero mandato del Sindaco ma solo “missioni” annuali “più facilmente monitorabili” come commentava lo stesso Pasqualino Piunti.

Piunti riorganizza dunque, ma c’è chi, fra le file del centrosinistra, con altrettanto zelo puntualizza. “Le posizioni organizzative vengono finanziate con il fondo del salario accessorio, che è vincolato al personale. Per cui non cambiano i costi per l’amministrazione” chiosa il Consigliere democratico Tonino Capriotti. Il salario accessorio, da facile lettura, è la parte variabile e non compresa nella busta paga normale del personale (non i dirigenti), in cui è compresa sia la retribuzione degli straordinari ad esempio, sia “i premi produzione”, se vogliamo chiamarli così, legati al raggiungimento degli obiettivi programmatici dell’ente.

Il discorso però, per Capriotti, non è così facile: “Le somme risparmiate con la riduzione delle posizioni organizzative, devono essere redistribuite obbligatoriamente al personale, per cui o saranno aumentate quelle assegnate o saranno aumentati i premi individuali” commenta l’esponente Pd che parla di “zero risparmio” per questa Amministrazione e a chiare lettere contesta la politica della spending review “fatta solo di annunci e non di fatti” per Capriotti il quale, in ultima analisi, discerne ciò che è risparmio da ciò che, per lui, non lo è. “La presunta riduzione di un dirigente porta risparmio” (il comune ha al momento 7 dirigenti contro gli 8 dell’ultimo periodo Gaspari anche se la questione è stata oggetto di polemiche negli ultimi tempi, specie da parte di Giorgio De Vecchis CLICCA QUI). Se infatti questa riduzione avrebbe fatto risparmiare le casse di Viale De Gasperi “questo risparmio ce lo siamo già spesi con l’assunzione del capo di gabinetto, che è tutto a carico del bilancio comunale” continua Capriotti iscrivendosi anche lui, dopo Gabrielli all’ultimo Consiglio ma forse con meno acrimonia, al club dei “non fan” del Capo dello Staff di Piunti Luigi Cava.