L’AQUILA – “Il governo chiede indietro i risarcimenti alle famiglie delle vittime del terremoto dell’Aquila del 2009. Assurdo”. Lo scrive su Facebook il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, ricordando che “in primo grado il processo aveva condannato tecnici e Stato a risarcire le vittime. Gli altri due gradi di giudizio hanno ribaltato la sentenza ed eliminato le richieste della parte civile. E’ ora che Gentiloni intervenga e trovi una soluzione”.

Nel marzo 2015 arrivò dalla Protezione civile ad alcune famiglie la richiesta, con valore di messa in mora, di parte delle “provvisionali” decise con la condanna in primo grado della Commissione Grandi rischi. I legali risposero con analoga istanza, chiedendo anzi il risarcimento totale del danno (la provvisionale arriva al 40%). Nel frattempo alle famiglie sono arrivati anche dei solleciti. Ora la Presidenza del Consiglio si rivolge al Tribunale per recuperare le somme. Ad alcuni famigliari sono arrivate le citazioni in giudizio, già fissate le udienze.

“Lo Stato che chiede indietro i risarcimenti riconosciuti ai parenti delle vittime, lo Stato che arriva a citarli in giudizio aggiungendo dolore a dolore. Crediamo che ci siano francamente tutte le condizioni per affermare che si sia passato il segno”. E’ quanto dichiarano, in una nota, il segretario Pd dell’Aquila, Stefano Albano, e il capogruppo Pd in Consiglio comunale del capoluogo abruzzese, Tonino De Paolis.

“All’errore va posta una soluzione politica – proseguono – per questo chiediamo, a nome del Pd aquilano, un intervento diretto del presidente del Consiglio. Se le fredde istanze giuridiche hanno potuto produrre un mostro del genere, spetta al buon senso, all’autorevolezza e alla capacità di mediazione della politica porvi rimedio”