SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Domenica 7 maggio, nell’ambito dell’iniziativa Open House, è stata inaugurata la mostra collettiva d’arte contemporanea “Non tutti i cervelli sono paesi da abitare“, a cura di Solidea Ruggiero. L’evento, a cui partecipano numerosi artisti, si svolge all’interno di una residenza di via dei Neroni, in prossimità del ristorante La Vecchia Campana; la mostra resterà aperta al pubblico fino a domenica 14 maggio.
Tante esposizioni, tanti stili, tanti generi: dalla pittura alla fotografia, alle videoinstallazioni, ai balli, a vere e proprie opere architettoniche, Open House è un compendio d’arte.
Durante la serata, trascorsa tra spettacoli e musica, è intervenuto inoltre il cantante soul e musicista jazz Massimo Cantisani, seguito da un Djset di Luca Iaconi.
Open House è un grande circuito per la promozione dell’arte contemporanea, nato recentemente, ma già molto attivo in Europa. Attraverso le sue mostre si prefigge di reinterpretare spazi privati per esposizioni ed eventi culturali, entrando in studi, case di artisti e altri luoghi messi a disposizione dagli appassionati di genere.
Mettendo insieme figure competenti e professionali, l’associazione culturale OpenHouse Art-Lab Event opera in maniera itinerante e trasversale. In Italia, si è già fatta promotrice di due importanti esposizioni a Milano e Roma.
Il primo atto di vita avviene nella mente, il primo sforzo di coscienza, il primo indizio verso il mistero della realtà. La mente è il nostro primordiale habitat naturale, il primo intimo luogo sin dalla placenta, in cui una parte della nostra identità prende forma, abita, comprende i segni, costruisce i linguaggi, cresce assieme ai cambiamenti, le espressioni, gli umori: è così poi che il nostro cervello in continuo dialogo, redige tutto, metabolizza l’esterno, e ci fa agire. È il nostro spazio riservato, profondo, espandibile, visionario, segreto, solitario e a volte invalicabile. Per certi essere umani è addirittura insopportabile la convivenza con se stessi, penosa, faticosa, fino a diventare una gabbia, un isolamento, una costrizione: quando ci si sente come ospiti, quando ci si allontana dalla propria appartenenza e si diventa l’assenza stessa del nostro io, e il limite tra la caduta e il perdersi è così pericolante che tutti gli equilibri cedono, scivolano, si spezzano. Ma la mente umana è anche e soprattutto un grande viaggio, un’esperienza continua che vira a fianco della vita stessa, trasforma i significati e il continuo senso delle cose, che ci fa dichiarare espressione di vita, plurima, moltiplicabile nella sua infinita unicità, forse condivisibile o forse non sempre abitabile. Il cervello umano ha contorni, e scale, mura, finestre e vie e paesaggi e strade che in alcuni casi possiamo vivere solo da soli, e in altri casi siamo pronti a spalancare le entrate. (Solidea Ruggiero)
ARTISTI
Michele Mariano: curatore della realtà, “1800 Secondi” Il Wormhole per l’invisibilità
Giorgio Cipolletta: installazione e performance BOOKQUAKE
Toni Zappa: installazione e performance “IL VUOTO E’ PIENO”
Amanda Trulio: dancer perfomer
VIDEOINSTALLAZIONE
Navegasion (Giorgio Maria Cornelio e Luca Rossi): Ogni Roveto un Dio che arde
Rita Vitali Rosati: Mastica e sputa
Minimal cinema (Claudio Romano e Betty L’Innocente): Slow animals
PITTURA/COLLAGE/ DISEGNO
Liana Zanfrisco
Michele Guidarini e Pasquale De Sensi
Nicola Alessandrini
Hernan Chavar
FOTOGRAFIA
Massimo Attardi
Luca Bortolato
Marco Casolino
Alessandro Ficca
Chiara Francesca Cirillo
Fabio Trisorio
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