SAN BENEDETTO DEL TRONTO – In questi giorni tutti gli sforzi di Viale de Gasperi sembrano orientati verso il lungomare, attrattiva numero uno per la stagione turistica che bussa alla porta. Assieme alla riqualificazione del tratto Nord, in Comune si lavora anche per l’altra questione che attiene al lungomare, quel wi-fi inattivo da dicembre (col 2016 è infatti scaduto il contratto con Aliseo) in attesa di una risposta da Topnet che doveva arrivare a fine marzo ma che è slittata a questi giorni.
“Noi vogliamo garantire il servizio per la stagione estiva” rassicura il Vicesindaco Andrea Assenti che per quanto riguarda l’accordo con la stessa Topnet (società che gestisce il servizio Aliseo) rimanda tutto alla prossima settimana “per una risposta definitiva”.
Riattivare la linea esistente fino a dicembre infatti, per ovvie ragioni tecniche sembra la strada più facile, in attesa del piano per il 2018 che prevede la trasformazione dell’accesso a internet in spiaggia. L’obiettivo, per la prossima estate, è quello di avviare il programma “Smart City” che permetterebbe, attraverso l’uso di tecnologie più moderne, di inviare il segnale attraverso i pali dell’illuminazione pubblica, senza che il wi-fi passi per i device installati negli stabilimenti balneari.
Lascia un commento
C è il progetto Italia wi fi che una regione già ha attuato. Sarebbe bello se le Marche fossero la seconda regione ad avere un accesso unificato per tutta l Italia.
Io ribadisco che il concerto di Smart City non c’entra una emerita mazza con l’invio del segnale dai pali della luce. Invece di dire castronerie (visto che il tema non è più nemmeno innovativo visto che in Italia se ne parla dal 2012 e molte altre città in europa hanno già avviato veri e seri percorsi per diventare delle vere e proprie SmartCity) è meglio che si rivolgano a persone competenti.
Parole sante !
Pero’ prendiamo esempio dal ponte “chiuso”
come diceva giustamente qualcuno, neanche hanno iniziato
i lavori che gia hanno speso 70 mila euro.
Evidentemente nel nostro dna c’e’ scritto che bisogna
condividere con le partecipate, con le consulenze, ecc.ecc.
Cosa vorresti dire che l’estensore del pezzo, Carlo Fazzini, anziche’ “dire castronerie” dovrebbe rivolgersi a persone competenti?
Io dico che va precisato che il programma denominato “Smart City” che permetterebbe, attraverso l’uso di tecnologie più moderne, di inviare il segnale attraverso i pali dell’illuminazione pubblica, senza che il wi-fi passi per i device installati negli stabilimenti balneari non ha nulla a che vedere (e quindi la denominazione è palesemente errata) con il vero significato di Smart City. Chi è del campo sa perfettamente la connessione di per se non può essere definita “Smart” e la connessione in un città non la rende automaticamente “Smart city”; nemmeno l’IOT rende automaticamente una città “Smart” ma è da rivedere l’intero… Leggi il resto »
Già tempo fa ci fu una accesa discussione in rete per il WIFI, tant’è che qualcuno aveva minacciato querele per informazioni inesatte. Ho seguito con interesse la vicenda, anche perché sono stato uno dei primi a dire che il WIFI a spese dei contribuenti, per favorire gli chalet, sul lungomare, era sbagliato, mi spiego meglio, se un imprenditore e già questa parola dice tutto, vuole attrarre i clienti presso di lui, questo deve avere la forza imprenditoriale e investire nella qualità , come si dice mettersi in concorrenza, con i suoi colleghi. Non è ammissibile che l’Amministrazione Comunale paghi sempre… Leggi il resto »
quasi tutti gli chalet hanno il loro wi fi infatti. Non c entra proprio nulla il discorso che hai fatto a riguardo del imprenditoria.Per meglio dire hai detto una cosa giustissima che già accade.
Guardi il discorso riguarda prettamente il concetto di “pubblica utilità”. Se lei ha il Wi Fi a casa, magari anche criptato e ad uso (giustamente) privato non può pretendere una sovvenzione pubblica in quanto non è di pubblica utilità. Discorso diverso per l’installazione di un servizio pubblico in zone turistiche (ad esempio il Molo, piazza Giorgini o il lungomare), perchè turisticamente parlando il Wi-FI è un “must have”: i turisti si aspettano di trovarlo, e se non ce l’hai si incazzano. Poi esistono moltissimi modi di non far gravare questo servizio sulle casse comunali, ci sono modelli di business che… Leggi il resto »
Che pubblica utitlità esiste nel dare agli chalet il WI-FI pagato da noi contribuenti????, posso capire una bibliteca, museo ma gli chalet non non lo comprendo proprio.
questa storia degli chalet è una sua forzatura, le ricordo che il Wi-Fi era accessibile dal lungomare (luogo pubblico) in piazza Giorgini e sul Viale S. Moretti (anche questi luoghi pubblici di grande affluenza), poi le ripeto che le amministrazioni incapaci fanno ricadere questo costo sui cittadini chi invece è un po’ più preparato usa altre modalità che non gravano sui contribuenti, basta saper copiare cosa succede nelle altre città europee.
Ma secondo te spendere quasi 30.000 all’anno per due/tre mesi di internet serve a qualcosa? non era megli investire in telecamere sul lungomare o sulla città per video sorveglianza????
Ti ripeto, chi non è capace spende 30.000€, chi è bravo non spende niente! Poi vedendo come funzionano le telecamere del pontino di Viale Secondo Moretti (costantemente imbrattato anche con la videosorveglianza) è evidente che queste servano ancora a meno. Se vogliamo fare un certo tipo di turismo il Wi-Fi è imprescindibile…
Perchè dalla burocrazia c’è sempre chi ci guadagna….
Beh sono d accordo con te ma alcuni non sono tutti. Io ho il WiFi nel mio chalet molto prima che aliseo venisse partorito. Ovvio che aliseo è per il cittadino (copre anche biblioteche e locali pubblici) un servizio wi fi interno per i clienti di una attività è sempre e solo per i clienti. Caro mio fare l imprenditore vuol dire investire ma anche poi recuperare gli investimenti. Aliseo è gratuito il WiFi lo paghi anche nel caffè che prendi al bar per capirci
il mac come tu sai è unico, e lo puoi rintracciare solo con la registrazione nel momento in cui lo fai altrimenti non saprai ma chi è il prorpietario, i due riferimenti unici e sicuri sono: l’IP e il numero di cellulare, oltre ad una registrazione fisica. ecco perché devi fare la registrazione con i dati sicuri e rintracciabili.
Le tasse le pago io e anche tanti altri cittadini, forse e
dico forse, e per fortuna non tutti, molti dei cosiddetti commercianti sono
quelli che le tasse forse non le pagano, infatti molti non fanno le ricevute. Chiedete
alle nostre mogli o fidanzate cosa pagano e quanto trovano scritto sulle
ricevute dei parrucchieri, o dei ristoranti o dei bar?? Non mettiamo la testa
sotto la sabbia, le tasse le pagano i dipendenti sia pubblici che privati,
infatti la tassa IVA la paghiamo solo noi che siamo gli ultimi della catena.