SAN BENEDETTO DEL TRONTO – A meno di una settimana dal voto alle primarie, Pietro Colonnella “analizza” i risultati, sia quelli che riguardano il suo “cavallo” Andrea Orlando, sia i numeri che hanno portato all’affermazione finale di Matteo Renzi. L’ex sottosegretario parte dalla constatazione che il voto alla mozione Orlando a San Benedetto (18%) si è attestato in linea alla media provinciale (17%).

Il punto su cui Colonnella batte è però la diversa “estrazione” dei sostenitori di una e dell’altra mozione: “Nel voto tra gli iscritti Orlando ha avuto un risultato clamoroso di 186 voti  su 548 iscritti a San Benedetto quando ad Ascoli ha raccolto solo 48 voti su 202 iscritti e ad Ancona 112 voti su 555 iscritti” chiosa il democratico.

L’ex presidente della provincia, poi, prova a spiegarsi i motivi di questo risultato elettorale, in ogni caso, per livello di affluenza al voto inferiore alle stime dello stesso Colonnella (che aveva fissato a duemila la quota per la città che invece ha portato alle urne circa 1400 democratici). “È evidente che gli elettori che sono andati a votare, hanno voluto rafforzare la leadership di Renzi anche in vista delle imminenti elezioni politiche”. Qui il democratico ovviamente batte sulla diversa natura delle due candidature, differenza ripetuta più volte quasi come un “mantra” e riassumibile nell’assunto “Renzi vuole un trampolino politico mentre Orlando vuole fare solo il segretario del partito”. E in questo senso proprio il democratico si rallegra dell’affermazione, fra i tesserati, del Ministro della Giustizia: “Il discorso di Orlando come Segretario ha fatto molta presa a San Benedetto tra gli iscritti, dove si è avuto modo di fare un grande lavoro di approfondimento mentre molto meno se ne è fatto tra gli elettori” i principali “responsabili” a questo punto per il democratico della vittoria renziana.

L’analisi “colonnelliana” però non finisce qui e va oltre, abbracciando anche dinamiche strettamente locali e “di lista”. “I renziani avevano in lista tanti Sindaci e Amministratori regionali mentre i candidati di Orlando erano piuttosto “riconoscibili” – chiosa nella sua nota stampa Colonnella, con buona pace, forse, degli annunci che hanno anticipato la corsa alla carica di Segretario, in cui la lista Ascoli-Fermo per Orlando veniva con orgoglio definita “la più giovane”. L’ex sottosegretario, che trova tempo anche per imputare a “Articolo Uno” la perdita di un sottobosco di simpatizzanti “orlandiani”, arriva in ultima analisi a superare(o almeno ad auspicarselo) la distinzione fra Renziani e Orlandiani, sorridendo per due “primati” sambenedettesi alle primarie, ovvero la vittoria renziana e la prevalenza dei “pro-Orlando” fra i tesserati. Insomma, come vedere sempre il bicchiere mezzo pieno.