SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Già poteva considerarsi uno tra i preferiti del presidente Fedeli, che stravede per le doti di corsa e dinamismo del suo calciatore, ma dopo le dichiarazioni di oggi probabilmente Kevin Candellori entrerà ancora di più nelle grazie del suo patron.

“PIU’ LIBERI MENTALMENTE” “E’ innegabile che dopo aver raggiunto i playoff la nostra testa sia più libera, si vede dagli allenamenti che conduciamo in maniera più spensierata e dove le cose ci riescono meglio” dichiara alla stampa il giovane centrocampista di Castorano, in pratica ricalcando il pensiero del suo presidente, che già nell’immediato post partita di Ancona, quasi come un esperto dottore, aveva diagnosticato un “decorso” mentale post playoff tutto in discesa per la sua Samb.

TRA ANCONA E PORDENONE “Sapevamo che vincere ad Ancona ci avrebbe regalato i tanto desiderati playoff e quindi siamo scesi in campo per fare nostra la vittoria” prosegue il centrocampista che al “Del Conero”, dopo una lunga assenza, ha riassaggiato il campo per oltre 20 minuti “in cui ho dato tutto in termini di corsa e lotta perché volevo aiutare la squadra a portare a casa una vittoria fondamentale”. Ma se un obiettivo stagionale è raggiunto non è detto che i rossoblu debbano fermarsi qui. Domenica infatti arriva il Pordenone, e una vittoria potrebbe anche portare la Samb a prendersi il sesto posto anche se, a dirla tutta, il Gubbio, che al momento occupa quella posizione, si gioca l’ultimo impegno in casa e contro un Modena che non ha praticamente più nulla da chiedere al suo campionato. Nonostante tutto però, Candellori pensa positivo: “Domenica sarà una battaglia e a questo punto scenderemo in campo per prenderci il sesto posto, perché bisogna sempre ambire al meglio” chiosa il ragazzo mostrando una determinazione che è tutta un programma.

DA ALA A MEZZ’ALA E dopo aver parlato a lungo del collettivo, il centrocampista parla al singolare, del suo percorso in generale alla Samb (“in un anno e mezzo ho incontrato tanti giocatori esperti che mi hanno aiutato a crescere”) e di quello, in particolare, che lo ha portato a trasformarsi dall’ala che era ai tempi del Porto d’Ascoli, nella mezz’ala che sembra essere il suo ruolo attuale: “Il lavoro che ho fatto è stato tanto perché si tratta di due ruoli molto diversi” confessa “e mi sono dovuto concentrare sia sulla corsa che sulla tecnica senza dimenticare che giocare più all’interno del campo comporta il dover stare attenti a fare bene sia la fase difensiva che quella offensiva” chiude Candellori.