SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Archiviata la “spallata” a Bruno Gabrielli, che sabato si è arreso dinanzi ai 19 Sì alla mozione che ne chiedeva la revoca, il Consiglio Comunale inizia a ragionare seriamente su chi dovrà succedere all’azzurro.

La partita a questo punto è puramente politica. L’appoggio, decisivo, del Pd alla “cacciata” di Gabrielli potrebbe aprire qualche pretesa alla carica da parte dei democratici a cui non dispiacerebbe vedere Antimo Di Francesco a capo dell’assise. Per questa ipotesi però c’è da fare i conti sia con la volontà del capogruppo del Pd, che non sarebbe troppo entusiasta dell’eventualità per i “freni” politici che porterebbe con sé, sia con la stessa maggioranza che, per forza di cose, vorrebbe che la carica continuasse a essere espressione del centrodestra.

In questo senso la candidatura più credibile potrebbe continuare ad essere quella di Gianni Balloni, per esperienza e fedeltà all’Amministrazione (dimostrata anche sabato in assise con una lunga “requisitoria” da parte dell’avvocato) il profilo preferito da molti. In ogni caso, però, c’è da fare i conti con Forza Italia. Il partito in questi giorni dovrebbe riunirsi (forse assieme a Celani e Ceroni) e dal meeting potrebbero delinearsi nuovi risvolti per la faccenda. Se infatti gli azzurri dovessero defilarsi o addirittura uscire dalla maggioranza la candidatura di Balloni sarebbe più forte che mai. Se invece i forzisti dovessero perdonare lo “sgarbo” Gabrielli allora anche Forza Italia (che al momento conserva solo l’assessorato di Annalisa Ruggieri negli equilibri di coalizione) potrebbe rientrare nelle dinamiche per l’individuazione del nuovo Presidente del Consiglio. Il partito però, a questo punto, potrebbe esprimere solo due nomi ovvero quelli di Valerio Pignotti e di Stefano Muzi che per età e dimestichezza con l’assise (entrambi alla prima esperienza da consiglieri), non godono del favore unanime della maggioranza.

Assieme alle logiche politiche, in ogni caso, ci sono da considerare quelle tecniche. Il Consiglio Comunale ha di fronte diverse delibere e, una in particolare, sembra piuttosto impellente: c’è infatti da votare il bilancio consuntivo visto che, rispetto alla scadenza di legge del 30 aprile, comincia ad accumularsi un po’ di ritardo. In questo senso, la domanda è solo una: “Si può adottare una delibera senza che sia stato individuato il nuovo presidente?”. Il regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale parrebbe non essere troppo esaustivo su questo punto visto che, all’articolo 7 comma 4 recita: ” Quando la revoca del presidente è approvata, il Consiglio dichiara l’immediata cessazione dell’interessato o degli interessati dalla carica, ed avvia le procedure di elezione dei nuovi organi”.

L’assunto non impone certamente che dopo la decadenza di un presidente se ne debba contestualmente nominare un altro (e infatti da sabato il presidente pro tempore è il consigliere “anziano” Antimo Di Francesco) però è necessario appurarsi se, affinché l’assise deliberi validamente, sia necessaria l’elezione di un nuovo Presidente del Consiglio.