
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Si chiama Memristor, ed è la prima sinapsi artificiale che riproduce il meccanismo dell’apprendimento. La notizia arriva dal CNRS (Centre national de la recherche scientifique); una fruttuosa collaborazione tra i ricercatori dell’Università Paris-Saclay e dell’Università di Bordeaux, che hanno compiuto un importante passo avanti nello sviluppo dell’intelligenza artificiale.
Memristor non è in realtà una novità assoluta, in quanto già da diversi anni ingegneri di tutto il mondo lavorano per ricreare, a livello elettronico, le meraviglie del cervello umano. I congegni prodotti finora sono in grado di registrare informazioni, elaborarle e confrontarle, per usarle poi nella risoluzione di vari problemi. Tuttavia, le modalità con cui questo avviene sono molto diverse da quelle naturali, e soprattutto consumano una gran quantità di energia elettrica; i neuroni, al contrario, ne richiedono pochissima per funzionare in maniera ottimale, creano più collegamenti e possono scegliere quali informazioni conservare e quali no.
Riproporre un simile meccanismo in un computer ne aumenterebbe le prestazioni in modo vertiginoso. Non stupisce, quindi, che la corsa all’innovazione sia iniziata già nella seconda metà del ‘900; i progressi, però, procedono con una certa lentezza, in quanto il sistema nervoso è ancora oggetto di intensi studi.
Gli attuali computer immagazzinano i dati utili memorizzandoli su particolari strutture, dette media; sono media, ad esempio, i CD e gli hard disk. Questi congegni possiedono numerose celle di memoria, costituite da materiali semiconduttori, sulle quali viene impressa un’informazione. Il principio è simile a quello di una lastra fotografica: così come la luce impressiona la pellicola, così l’elettricità a bassa tensione trasferisce elettroni all’interno della cella, i quali possono venire in seguito letti come dati.
Negli anni sono stati formulati alcuni algoritmi che permettono ai computer di confrontare le informazioni archiviate; il caso più famoso, forse, è stato Deep Blue, il cervellone elettronico programmato per giocare a scacchi. Deep Blue è in grado di calcolare fino a 200 milioni di posizioni al secondo, basandosi sulle classiche tecniche di gioco e anche su appositi dati delle strategie avversarie. Grazie a queste informazioni, nel 1996 fu il primo computer a battere l’allora campione del mondo Garry Kasparov. Tuttavia, la vittoria non fu interamente merito di Deep Blue: come venne alla luce in seguito, alcune mosse furono comandate a distanza da umani. L’azienda produttrice, l’IBM, contava infatti sulla macchina per aumentare il valore delle sue azioni in borsa, la sfida con Kasparov era più una strategia pubblicitaria che una dimostrazione scientifica.
Oggi le cosiddette “macchine intelligenti” sono presenti in molti aspetti della vita quotidiana: basti pensare a Siri, l’applicazione in grado di recepire la voce umana e di rispondere, e al grazioso roboaspirapolvere che pulisce in completa autonomia dopo aver mappato il perimetro della casa.
Tutti congegni che memorizzano informazioni dell’ambiente esterno e reagiscono di conseguenza. Si tratta però di una semplice memorizzazione attraverso sensori, legata al già citato sistema delle celle semiconduttrici.
Memristor, invece, sfrutta un diverso sistema: il congegno è formato da una minuscola striscia di materiale ferroelettrico, collocata tra due elettrodi. L’impulso elettrico altera la resistenza del metallo, e vi imprime un’informazione che viene ricordata anche dopo la scossa; più la resistenza viene abbassata durante questo processo, più il dato viene memorizzato efficacemente, perché il metallo riceve un voltaggio maggiore. In questo modo, oltre ad avere una bassissima richiesta energetica, Memristor è potenzialmente capace di differenziare un’informazione importante, memorizzata meglio, da una meno rilevante.
Si tratta, in definitiva, dello stesso principio che regola le sinapsi neuronali. I neuroni, se stimolati, sono in grado di generare deboli impulsi elettrici, che viaggiano lungo l’assone cellulare e finiscono all’estremità, nel cosiddetto bottone sinaptico. La sinapsi è data dalla giunzione tra questo bottone ed un secondo bottone sinaptico, appartenente ad un diverso neurone.
Si parla di sinapsi elettrica quando l’impulso elettrico passa direttamente da un neurone all’altro. Nelle sinapsi chimiche, invece, la corrente si ferma nel primo bottone, e attiva il rilascio di un neurotrasmettitore; questo viene captato dal neurone ricevente, che rigenera l’impulso elettrico di conseguenza. Le sinapsi chimiche sono le più diffuse nell’organismo umano.
La formazione della scarica elettrica è mediata da atomi di calcio, sodio e potassio. Questi, infatti, possiedono una carica positiva +, che altera la normale carica negativa della cellula. Quando molti atomi positivi entrano nel neurone, lo depolarizzano e innescano il passaggio di corrente.
Nei processi connessi alla memoria, più stimoli elettrici ripetuti, oppure uno stimolo intenso, inducono una migliore memorizzazione; una volta immagazzinato un ricordo, entra poi in gioco la plasticità sinaptica: il cervello instaura continuamente nuovi collegamenti tra neuroni, ne elimina di vecchi, ne potenzia alcuni, in modo da contestualizzare l’informazione. Si pensi ad esempio ad un bambino che sente per la prima volta la parola “fiume”; la parola, una volta archiviata nel sistema nervoso centrale, verrà associata ad un’immagine astratta. Successivamente, quando il bambino avrà occasione di vedere un fiume dal vivo, scoprirà che è fatto di acqua fresca, che scorrendo emette un rumore caratteristico, che è popolato da pesci, e molti altri dettagli. Il cervello quindi modificherà le sinapsi per collegare alla parola fiume tutti gli stimoli sensoriali associati: tatto, udito, vista, gusto e olfatto, captati e processati da diverse aree cerebrali, lavorano in sinergia per creare un’unica percezione.
Questa eccezionale plasticità dei neuroni permane per tutta la vita, ed è alla base dell’esperienza. Al momento, nessuna macchina è in grado di gestire un simile processo in maniera autonoma, nemmeno Memristor. Esistono, certo, algoritmi per l’apprendimento automatico, ma sono pallide e limitate imitazioni dei processi cognitivi naturali.
Con nuovi processori, più simili a sinapsi, gli ingegneri sperano di creare macchine sempre più intelligenti, e non solo. Costruire un neurone artificiale significherebbe poter collegare un arto bionico ad un paziente che ha subito un’amputazione, curare lesioni al midollo spinale, e aprirebbe innumerevoli altre porte alla medicina rigenerativa.
Per ora, Memristor rappresenta un piccolo, ma importante passo avanti. Nei prossimi anni sarà possibile osservare computer e programmi sempre più in linea con le esigenze del consumatore, capaci di ricerche avanzate e di una migliore percezione dell’ambiente esterno.
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Data 29/04/2017. Ottimo articolo…..Descrive in modo chiaro gli attuali progressi della biologia…..Però, secondo il mio parere di dilettante, E’ BIOLOGIA DEL VENTESIMO SECOLO. La BIOLOGIA DEL VENTUNESIMO E’ TOTALMENTE DIVERSA! Come dicevo già nel 2008 in un mio scritto accessibile su webalice vittorio d’Ascanio e in diversi altri siti terzi (il mio sito vittoriodascanio.altervista.org è stato archiviato non so da chi, sento odore di metano), la vita NON E’ ,come crede la Scienza, un SISTEMA CHIMICO MA UN SISTEMA CHIMICO/NUCLEARE. Come paragonare una turbogas con una centrale nucleare. In una maniera che la scienza non ha ancora capito la natura… Leggi il resto »
ok, chiarissimo, come sempre
Grazie! Anche Lei è chiarissimo…….Comunque, tanto per esemplificare: non ricordo in quale western si vedeva la scena in cui i coloni sui loro carri partivano in tutte le direzioni per delimitare, entro il tramonto, la loro terra mettendoci il confine…….L’umanità sta per entrare nella civiltà gravitazionale……Il colpo di pistola è stato esploso, credo che la corsa sia già iniziata, l’Italia non se n’è accorta. Come sempre. L’America è stata scoperta da un italiano….. Nel continente americano si parlano tutte le lingue meno che l’italiano…….Le idee creano il futuro e sono valanghe inarrestabili. Chi non le prevede e non si adegua,… Leggi il resto »
Poi, visto che è così certo di quello che dice, se fornisse delle prove di ciò che dice sarebbe anche credibile. Lei afferma di aver pubblicato dei suoi scritti, su quale rivista scientifica sono stati pubblicati, con che impact factor, sono state soggette a peer review? Perchè se non ha questi requisiti i suoi scritti sono soltanto delle opinioni che non possono essere assimilate a nulla di paragonabile alla scienza, ed avrebbero la stessa valenza di un suo giudizio sul rigore dell’ultimo derby romano: chiacchiere da Bar! Quando usa il modo verbale dell’indicativo è il caso che aggiunga prima un… Leggi il resto »
Data 02/05/2017. Nelle prime due righe dei miei scritti ho detto che sono un autodidatta, che le mie sono IDEE CREATIVE. Ho firmato tutto con nome, cognome e indirizzo. Ho pubblicato su un sito xoom vittorio d’Ascanio webalice, poi sul sito vittoriodascanio.altervista.org (archiviato)…….Sono idee che, francamente, non so gestire. Le sto donando. Ma, non hanno la certificazione e la raccomandazione……..NON VALGONO NIENTE……..Nell’articolo che stiamo commentando la giornalista dice che la scienza non ha idea di come è fatto e di come funziona un neurone…….Nei miei appunti “le trasmutazioni biologiche” questi fenomeni vengono descritti…….Ho letto solo oggi un altro articolo sui… Leggi il resto »
Guardi senza entrare nel merito dei contenuti, perchè non ne ho le competenze, è evidente che lei ha un grosso problema con il Metodo Scientifico. Galileo Galilei parlava di associare le «sensate esperienze» alle «dimostrazioni necessarie» lei rimane solo nel campo delle «sensate esperienze» tralasciando di fatto le «dimostrazioni necessarie» questo fa dei suoi lavoro soltanto una raccolta di ipotesi, sensazioni e pareri che non possono in nessun modo essere ritenute delle verità attendibili. Fornisca prove di esperimenti che dimostrino le sue ipotesi e formuli così una teoria sua!
Data 02/05/2017. E’ il METODO SCIENTIFICO (?) con tutto quel che ha intorno, che ha un ENORME PROBLEMA: NON SAPER COGLIERE LE NUOVE IDEE. Nemmeno quando le vengono DONATE……Almeno qui…….Da quel che mi risulta sono al centro dell’attenzione in città sedi di eccellenti centri di ricerca………Spero che metteranno radici in qualche posto……..Io vedo uno scenario oltre STAR TREK. Sicuramente non in Italia……..Non se lo merita.
Le nuove idee sono appunto idee, da idee ad una legge fisica passa la loro dimostrazione empirica. Altrimenti sono idee che vanno bene appunto per film di fantascienza alla star-trek
Data 03/05/2017. Le idee, specie se originali, sono alla base di ogni progresso, anzi alla base di tutto. Vanno benissimo anche per i film di fantascienza che rendono miliardari autori e produttori. In Italia preferiamo GOMORRA e simili…….Epperò ho detto OLTRE Star-trek. Perché la realtà che poi arriva è sempre più incredibile della fantascienza……. Come diceva S. Gennaro ad un suo devoto che lo assillava di farlo vincere al lotto: “Si, ti voglio fare la grazia…….tu però, figlio, mio gioca al lotto, almeno una volta……Lei Continui pure a fare “l’avvocato del diavolo” quasi fosse l’unico portavoce dei lettori di questo… Leggi il resto »
Guardi le consiglio sempre di ripassare il metodo scientifico per non contribuire ad alimentare la fabbrica di fake news che sta invadendo il web! Nessuno le vieta di avere idee e di capire se siano valide, ma le ricordo che la validità di un idea non passa dall’auto-convincimento o dai supporter delle teorie del complotto ma la validazione passa solo attraverso la sperimentazione e la revisione scientifica. Se lei omette questi passaggi non può assolutamente pretendere di essere preso sul serio. Io non sono portavoce di nessuno ed avvocato di nessuno, ma la mia onestà intellettuale non è in discussione… Leggi il resto »
Data 04/05/2017. Andiamo avanti con il nostro discorso fra sordi, speriamo che qualcuno lo trovi divertente. Non me la prendo con Lei, anzi, come diceva un antico proverbio dialettale ” meglio cornuti che male intesi”……Traduzione, a scanso di equivoci. “meglio contestati che ignorati”. A significare che apprezzo più le sue contestazioni che l’indifferenza totale dimostrata da altri. Ciò premesso, non PRETENDO di essere preso sul serio da nessuno, (solo Lei mi prende sul serio per contestarmi) MA, trova normale che un cittadino italiano/europeo non trovi il modo, nel 2017, di richiamare l’attenzione su idee che prospettano una nuova visione quantistica… Leggi il resto »
Se capisse che non la sto contestando ma le sto indicando la via per rendere le sue idee maggiormente credibili, forse la discussione finirebbe con un Grazie!
Data 06/06/2017. La nostra civile “discussione” è nata, se ben ricordo, attorno allo stoccaggio del gas. Da Lei calorosamente sostenuto……..La cosa, purtroppo, ora, sembra “felicemente” risolta: con il nuovo decreto sulle V.I.E. le PROPONENTI, presentando un progetto sommario all’acqua di rose (tanto i cittadini sono ignoranti) possono iniziare senza troppi problemi. Gli ignoranti (parliamo sempre dei cittadini), possono fare, naturalmente, le loro apprezzate osservazioni………Devono scaricare dei moduli dal sito del ministero, riempire i campi e inviare……..Normalmente appare un messaggio che dice che il programma non funziona per la presenza di un virus (manco loro fanno le vaccinazioni!) Quando funziona tutte… Leggi il resto »
i casi di tumore sono in costante aumento,
pero’ abbiamo le auto con 3 catalizzatori.
moriremo prima, ma senza mal di gola.
e scusi se e’ poco.
L’ultima è la sua….Con simpatia.
Stasera alle 22 e su FOCUS canale 56 il programma SFIDE ALLA SCIENZA. Credp che valga la pena di vederlo. Poi ne riparliamo.