FERMO – Operazione nei giorni scorsi delle Forze dell’Ordine.

Nel pomeriggio del 20 aprile il Commissariato di Polizia di Fermo dava corso ad una specifica attività di contrasto al fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti che consentiva di trarre in arresto un cittadino marocchino trovato in possesso di oltre 3 chilogrammi di hashish di ottima qualità.

In particolare, nel primo pomeriggio, personale della Sezione Anticrimine del Commissariato, appostato nel quartiere Lido Tre Archi, notava la presenza del giovane marocchino di 34 anni sopraggiungere a piedi.

L’uomo, già sospettato dagli agenti essere un punto di riferimento per i giovani tossicodipendenti che si recano sul posto per rifornirsi dello stupefacente di cui fanno uso, decidevano di sottoporlo ad un accurato controllo.

Il marocchino sin da subito manifestava un vistoso nervosismo tanto che gli operatori decidevano di proseguire gli accertamenti con una accurata perquisizione presso la sua abitazione, sita in via Segni.

Una volta all’interno dell’appartamento gli agenti operanti rinvenivano, all’interno di un cassetto della cucina, un panetto confezionato con del cellophane che risultava custodire della sostanza stupefacente del tipo hashish del peso di circa 100 grammi.

Sul lato era stampigliato in marchio Volvo. Nel proseguo dell’atto di Polizia Giudiziaria gli operatori rinvenivano all’interno del forno un ovulo, anche questo confezionato con del cellophane contenente circa 10 grammi della stessa sostanza.

Ritenendo l’uomo capace di detenere stupefacente in quantità maggiore gli operatori proseguivano smontando il basamento della cucina (battiscopa) e sotto il mobilio rinvenivano tre involucri confezionati con del nastro da pacchi.

Una volta in Commissariato con l’ausilio di personale della Polizia Scientifica, si provvedeva a disimballare i tre involucri che si rilevavano contenere ciascuno, 10 panetti di hashish del peso di grammi 100 circa cadauno. I due panetti posti all’estremità dei tre imballi riportavano la scritta Volvo.

L’uomo, stante la quantità di stupefacente rinvenuto e sequestrato veniva tratto in arresto e ristretto presso il carcere di Fermo a disposizione della Procura della Repubblica.

L’arresto veniva poi ritualmente convalidato dal Giudice per le Indagini Preliminari che, contestualmente, emetteva nei confronti dell’uomo.

La sostanza stupefacente posta in sequestro, se immessa sul mercato, avrebbe consentito un ricavato non inferiore ai 150 mila euro.