SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La sconfitta casalinga contro il Santarcangelo, formazione di media levatura, chiusa in difesa per 45 minuti in 10 contro 11 e che ha lasciato alla Samb l’occasione di pareggiare l’incontro addirittura in 11 contro 9, ha provocato la prima aperta contestazione a mister Sanderra. Alcune sconfitte recenti (come a Teramo e Modena, entrambe per 2-1) erano più giustificabili a causa degli episodi. Stavolta però l’allenatore romano se le è letteralmente cercate.

ESONERO, ORA Giustamente il presidente Fedeli non vede cosa cavarne da un esonero a due giornate dalla fine: “Ho sforato il budget di inizio stagione alla grande”. Gliene va dato atto, la gestione rossoblu è seria e puntuale. Dover pagare un altro allenatore a fine stagione effettivamente rischia di essere un controsenso. Eppure si può agire, in emergenza, senza appesantire le casse della società. Elemento importantissimo e che va ribadito a chi ha dimenticato quanto accaduto dal 2007 al 2013. Noi, non lo dimentichiamo.

GIGI VOLTATTORNI L’allenatore sambenedettese, già chiamato con buoni risultati in altre situazioni d’emergenza, dopo aver svolto il ruolo di vice di Palladini, ha al momento un incarico nelle giovanili rossoblu. Lo vedremmo bene ancora una volta. Perché? Innanzitutto perché Sanderra ha evidentemente delle colpe ed oggi è intervenuto sulla squadra solo dopo la strigliata di Fedeli negli spogliatoi. Per carità: al di là dell’innesto (disatteso) di Radi, ci sta a non stravolgere in apertura l’assetto difensivo, lasciando i quattro dietro. Non ci sta a non toccare nulla per 45 minuti, concedendo di fatto quattro gol agli avversari (uno annullato). No, Sanderra, così non si fa. Non a San Benedetto. Per questo motivo Sanderra va sostituito. E per questo serve un Voltattorni.

RICOMPATTARE L’AMBIENTE Un solo errore ha commesso Fedeli nella gestione di Palladini. Non quello ricordato da molti tifosi, perché la Samb di Ottavio, dopo la vittoria col Teramo, ha subito una rapida involuzione. Quattro punti in sette partite furono un passaggio a vuoto determinante che portarono la Samb all’ottavo posto (per ora, resta settima in coabitazione). Vero che dopo la vittoria con la Reggiana, i rossoblu sembravano sicuri della sesta posizione e vicini all’aggancio alla quinta. Ma… Torniamo alle dimissioni di Palladini. Nei giorni precedenti anche noi di Riviera Oggi cercammo di evitare che la situazione precipitasse, e per un solo motivo: Palladini era l’ombrello per la squadra e per la società. Ombrello che non può essere Sanderra che, anzi, adesso, è un vero e proprio “attira-fulmini”.

In queste condizioni va sanata la frattura che ora si è creata non per offrire l’esonero di Sanderra alla piazza, ma perché questa è l’unica scelta per rasserenare prima di tutto i calciatori, e poi per conquistare i play off e disputarli a testa alta. In caso contrario tutti vorranno concludere la stagione il prima possibile con effetti negativi a strascico anche per l’anno a venire.

GLI ERRORI DI SANDERRA Da cinque partite l’allenatore non modifica l’atteggiamento della squadra. A nostro avviso da tempo sono emerse delle possibilità diverse. Non è detto che siano vincenti, ma a questo punto vanno tentate, constatando che 18 dei 50 punti attuali sono stati conquistati nelle prime nove giornate di campionato. Il cammino successivo è stato quasi da play-off (32 punti in 27 partite: 13 punti in 12 partite per Palladini, 19 in 15 per Sanderra). A nostro avviso tuttavia la Samb attuale ha potenzialità migliori rispetto a quelle di dicembre. Bacinovic e Rapisarda non sono stati dei rincalzi, Mancuso è migliorato moltissimo.

MANCUSO CENTRAVANTI Scusate, ma oggi c’è stata la controprova: Mancuso, schierato sempre come esterno, è validissimo come centravanti. Lo invochiamo da tempo. Lo abbiamo visto nel secondo tempo di Teramo, quando ha devastato la difesa abruzzese, è risultato evidente nel secondo tempo di oggi. Mancuso centravanti (in un 4-4-2, non sappiamo quanto varrebbe nel 4-3-3), libero di spostarsi sulle fasce. Che volere di più? Perché continuare a sprecare Sorrentino come centravanti solitario e costringere la Samb con tre attaccanti, sempre e comunque, nonostante le difficoltà difensive e la scarsa vena realizzativa di Sorrentino (6 gol), Bernardo (2), Fioretti (1). Da provare il compagno di reparto per Mancuso: o lo stesso Sorrentino o Di Massimo o Latorre.

LULLI! Vero, a Modena non ha giocato benissimo, ma escludere di nuovo il giocatore più dinamico del centrocampo rossoblu, in termini anche difensivi, ci è sembrato assurdo.

CAMBIARE MODULO? Le alternative (quasi obbligate) sono o il 4-4-2 o il 3-5-2. Ad Ancona, stante le squalifiche di Sabatino e Damonte (assurda: rischiano entrambi due giornate), la scelta potrebbe essere obbligata. Ad ogni modo, con Mancuso centravanti, nella mediana, assieme a Bacinovic, potrebbero trovare spazio o Lulli e Candellori (Damonte poi), oppure in futuro lo stesso Damonte (nel 4-4-2), molto più efficace come mediano di rottura (quanto ce ne era bisogno oggi…) che come incursore (improbabile, mister: perché perseverare?).

Ci sembra chiaro che Bacinovic non può sempre cantare e portare la croce: non può impostare il gioco e agire in rottura. Rimedia molte ammonizioni e oggi non ha coperto Mattia e Di Pasquale in difficoltà. Serve qualcuno che lo aiuti.

Nel caso si scelga un centrocampo a 4, Lulli può adattarsi sulla fascia mentre nell’altra può giocare uno tra Vallocchia o N’Tow. A proposito di quest’ultimo, le sue doti ci sembrano notevoli come incursore, e oggi l’ha confermato nonostante non giocasse da mesi (qualche errore appena entrato, poi su è giù da forsennato).

DIFESA A TRE? Dipenderà sempre dagli avversari: chi gioca con due esterni d’attacco è da temere, per il resto è una opportunità sfruttabile. Lo si è visto oggi, è bastato inventare Rapisarda (non un gigante) centrale con Mattia e Di Pasquale per azzerare il dominio offensivo del Santarcangelo.

FEDELI, O SANDERRA Per il presidente Fedeli l’esonero di Sanderra è una decisione importante. Riteniamo anche necessaria. Ma se il presidente (che, dopotutto, non esonerò Palladini) non ha voglia di rischiare, se terrà presente la possibilità di una scelta interna a budget quasi invariato, sarebbe il caso che l’allenatore romano decida lui stesso di uscire di scena signorilmente. A San Benedetto sarà una settimana tesa e a questo punto, tranne una grande marcia nei play-off, Sanderra ha quasi tutto da perdere. L’accesso ai play-off stessi, per iniziare. In caso contrario, la media punti che Sanderra potrebbe vantare sarebbe anche superiore a quella della seconda fase di Palladii