SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Dopo il sisma del 24 agosto 2016 che ha colpito le zone, ormai tristemente note, le azioni di solidarietà sono state innumerevoli, come quelle delle Brigate di Solidarietà Attiva.

Sono nate dalla collaborazione di singoli individui per supportare le persone che hanno perso tutto.

Abbiamo raccolto le testimonianze di chi ogni giorno lavora per dare aiuto e assistenza a chi ne ha bisogno.

Davide Falcioni ci racconta della sua esperienza nelle Bsa.

“Siamo presenti sul cratere dal 25 agosto. Io, come giornalista, ero presente dopo la scossa del 24. Mi hanno chiamato alcune persone, che avevano già fatto interventi come Bsa in passato, prima a l’Aquila poi in Emilia Romagna. Mi hanno chiesto se c’era la possibilità di aprire un intervento proprio nelle zone colpite dal sisma del 24 agosto. Mi sono messo a disposizione, contattando e coinvolgendo altre persone. In 8 mesi, sono passati in tutto il cratere più di 700 volontari. Si sono recati nelle province di Ascoli Piceno, Fermo, nel territorio di Norcia e Amatrice. Inizialmente, abbiamo aperto una cucina nella tendopoli di Acquasanta Terme, garantendo il servizio per tre settimane. Poi, è subentrata la Protezione civile. Nel frattempo, abbiamo predisposto alcuni servizi su quattro lati d’intervento, Colli del Tronto, Fermo, Amatrice e Norcia. Da questi lati, i volontari delle Bsa partono quasi tutti i giorni e vanno a fare delle staffette di consegna a domicilio alle persone terremotate che ce ne fanno richiesta. Ad oggi, abbiamo fatto migliaia di consegne, poiché tutti i giorni partono le staffette che si dirigono verso Montegallo, Montemonaco, Roccafluvione, Comunanza, Acquasanta Terme. Finchè erano presenti le persone ad Arquata del Tronto, i volontari raggiungevano anche la zona arquatana. Abbiamo dato vita a due spacci popolari, a Roccafluvione e Colli del Tronto, nei quali si possono recare le persone terremotate per cibo a lunga conservazione, vestiti, materiale per l’igiene personale, prodotti per la pulizia della casa. Abbiamo ricevuto moltissime donazioni dalla nostra rete di contatti”.

Oltre lo smistamento, le Bsa offrono ulteriori servizi: “Abbiamo ideato il servizio di filiera antisismica, siamo in contatto con i produttori agricoli della zona, e abbiamo movimentato alcune decine di migliaia di euro di prodotti, come lenticchie, legumi, farine. Poi, ci impegniamo a redistribuire i prodotti ai gruppi d’acquisto solidali. Molto importante è il servizio d’assistenza legale e giuridica, per la lettura e la comprensione dei decreti. Questa lettura – spiega Davide Falcioni – avviene grazie ad alcuni avvocati, che fanno parte delle brigate per la solidarietà attiva, che hanno messo a disposizione le loro competenze, producendo un vademecum cartaceo in cui c’è l’interpretazione delle norme previste dal governo sul terremoto. Supportiamo, con un valore politico, i comitati che vogliono diventare soggetto interlocutore. Contatto e legittimità con i comitati, per l’autorganizzazione per i reali bisogni. A Pieve Torina, abbiamo supportato il sindaco a ottobre per l’installazione a titolo provvisorio di moduli abitativi nelle aree private”.

Gabriele Marcozzi è un militante del Circolo di Rifondazione Comunista di San Benedetto del Tronto.

“Ho aderito fin da subito alla chiamata delle Brigate di solidarietà attiva che si sono immediatamente attivate con un magazzino e un centro base a Colli del Tronto. Le Brigate non puntano esclusivamente all’assistenzialismo delle persone, ma soprattutto a rimettere in campo una sorta di autorganizzazione popolare che punti a un’emancipazione delle persone e a un’innovazione nelle pratiche organizzative. Estendendo a chi subisce anche il terremoto della crisi, poiché i rapporti di classe si fanno ancora più pesanti. Io ho svolto il lavoro di magazziniere nei magazzini di Colli del Tronto e di Stella di Monsampolo. Smistavo e catalogavo i quintali di aiuti (alimentari e non) che ci sono arrivati dalla rete della sinistra diffusa in Italia, che va dai centri sociali, alle curve ultras, ai circoli, alle associazioni, ai collettivi. Tutta questa solidarietà ci ha permesso di riempire tre magazzini. Dopo il lavoro di smistamento, ci siamo resi conto che serviva un lavoro più politico, informare sulle ordinanze della Protezione Civile e quello di stimolare il dibattito tra cittadini vittime del sisma su come dovrebbe procedere la ricostruzione e sulla valutazione delle politiche messe in atto dal Governo. Mi sto occupando dello sportello dei diritti, nel quale cerchiamo di dare risposte e consigli a chi ci chiede aiuto. Nel fronte marchigiano, abbiamo una linea telefonica dedicata a questo tipo di supporto. Siamo presenti, inoltre, anche per la creazione di comitati e organizzazioni di cittadini che vogliono resistere e non vogliono mollare la terra natìa, che questo sisma ha fortemente compromesso”.

In un momento così difficile, c’è anche chi tenta di portare allegria e spensieratezza. Marco Primavera, del gruppo musicale I Pupazzi, ricorda le sensazioni provate durante la serata in cui hanno suonato all’Hotel Relax.

“Una serata diversa dalle altre. Abbiamo percepito la tristezza delle persone, però si sono divertiti e a fine serata ci hanno ringraziato per aver regalato qualche momento divertente, in un contesto difficile. Come gruppo musicale, siamo rimasti molto colpiti dalla gravità del terremoto che ha distrutto molti paesi conosciuti. Avevamo suonato a Pretare, di Arquata del Tronto, quindi conosciamo bene quei luoghi e ne conserviamo un bel ricordo”.

Manuel Pucci, titolare del Ludobus Legnogiocando, ha inventato diverse attività per i bambini, colpiti dal sisma. Lo aveva già fatto, a L’Aquila e in Emilia Romagna, e crede che il gioco sia la migliore soluzione per rendere felici i più piccoli.

Domenico Del Zompo, vicino alla tifoseria rossoblù, conosce bene le azioni solidali della curva della Sambenedettese.

“Negli ultimi cinque mesi, erano fissi tre punti di raccolta in occasione di ogni gara casalinga per donazioni economiche o vendita di gadget il cui ricavo è devoluto in beneficenza.diverse sono state le iniziative organizzate anche con le tifoserie gemellate ( Civitanova, Monaco e Friburgo) per dimostrare vicinanza a chi aveva perso tutto. La stessa società ha voluto che i tesserati facessero visita ai bambini che alloggiano presso le strutture alberghiere, per donare giochi”.

LAssociazione Noi Samb, in collaborazione con la curva Nord di Massimo Cioffi, ha portato avanti azioni di solidarietà come la raccolta di fondi, cibo e materiali.

Tra le diverse iniziative quella condivisa con il Gruppo Vandelli, ultras della Reggiana, e una rappresentanza del comune di Arquata del Tronto. Ogni idea e progetto ideato da Noi Samb e la curva Nord è finalizzato a scopo benefico. La coreografia dei tifosi della Sambenedettese, con la vendita delle bandierine rossoblù, il cui ricavato è stato destinato alle popolazioni terremotate. In accordo con l’amministrazione di Arquata del Tronto, in occasione della partita contro il Sudtirol, così come prima di ogni partita casalinga della sambenedettese, la tifoseria ha raccolto una somma di denaro, devolvendola in beneficenza.