Aridità 6: L’Albinoleffe a tratti ha spinto ma non è stato pericoloso se non con qualche traversone e tiro da fuori che il portierone rossoblu ha sempre, bene o male, controllato. Il coefficente delle sue parate resta basso per tutta la sera e paradossalmente è il suo dirimpettaio Nordi a compiere quelle difficili, nonostante una Samb offensivamente più timida dei padroni di casa.

Rapisarda 6: All’inizio Cortellini gli dà qualche pensiero nonostante il terzino riesca, attraverso pure l’aiuto di un rigenerato Sabatino, ad arginare il numero 10 blu-celeste che però esce dalla scena molto presto per problemi fisici. Gli subentra Anastasio,  stesso ruolo ma giocatore diverso che permette a Rapisarda di pensare pure a mettere il naso fuori dalla tana nella ripresa.

Mattia e Di Pasquale 7: Chi l’avrebbe detto che due classe ’96 in campo insieme andassero a formare una delle coppie difensive più convincenti dell’annata rossoblu. Eppure a Bergamo abbiamo visto questi 21enni giocare con l’esperienza di due veterani. Sicuro in impostazione e a tratti elegantissimo Di Pasquale, che sul finire di gara fa pure un recupero pazzesco in scivolata a salvare un probabile gol. Più chirurgico e “cattivo” Mattia invece, ma insieme sembrano trovare un’amalgama sorprendente. “La meglio gioventù” verrebbe da dire tanto per fare una citazione cinematografica. Al 92′ Radi (s.v.) entra al posto di Di Pasquale.

Pezzotti 6: Gioca una partita accorta e sicuramente più frenata rispetto a Rapisarda, anche perché dalla sua parte c’è un cliente decisamente più scomodo che porta il nome di Gonzi stampigliato sulla maglia e che, a inizio primo tempo e sul finire di gara, qualche preoccupazione gliela crea. Positivo in uscita dove il suo sinistro “telecomandato” talvolta è prezioso per uscire dai guai.

Sabatino 6,5: Abbiamo rivisto il Sabatino di inizio anno che corre e mette lo “zampino” su ogni pallone che transita nel suo “radar”. Le pile, complice forse la sosta forzata per squalifica, si sono ricaricate. E la Samb ringrazia, anche perché non era facile visto che dalle sue parti agiva Giorgione, di una spanna il più pericoloso e vivace dei suoi.

Damonte 6: I piedi non sono certo quelli di Bacinovic e che la Samb abbia sofferto di carenza di fosforo in mezzo al campo è evidente pure senza guardare il referto delle analisi. Con un 11 un po’ “mignon” (d’altezza) si dimostra però prezioso a sporcare e allontanare palloni, sfruttando sia la testa che le lunghe gambe.

Lulli 6,5: Non perfetto nella gestione del pallone ma in ogni caso uno dei più vivi dei suoi. Soprattutto in fase offensiva dove ci prova in almeno due occasioni: nel primo tempo sfruttando un appoggio di Di Massimo ma impegnando relativamente Nordi, nel secondo tempo con una bomba da lontano delle sue che un po’ ha fatto tremare la ristretta (molto ristretta visto che allo stadio c’erano 130 persone) cerchia di tifosi di casa.

Vallocchia 6,5: Meriterebbe anche qualcosa in più il ragazzo per la voglia che ci ha messo contro l’Albinoleffe. Si vede che i numeri ci sono tutti e nel “monday night” fa vedere pure qualche pezzo pregiato del suo catalogo fra dribbling, finte e controfinte. Quello che deve ancora imparare sono però i giusti tempi d’esecuzione. Quando lo farà sarà bello assistere.(87′ Agodirin: s.v.).

Sorrentino 5: Il discorso è spesso lo stesso con Sorrentino, che meriterebbe 10 per l’abnegazione e la generosità che ci mette in mezzo al campo, per la corsa e per il coraggio di fare a sportellate con le difese avversarie. Purtroppo nel calcio c’è il fattore pallone e lui purtroppo, a Bergamo, lo vede poco.

Di Massimo 5: Fa troppo poco per tutta la partita limitandosi a qualche ricamino neppure troppo sofisticato. Prova a svegliarsi con un paio di accelerazioni quando sente “puzza” di sostiuzione ma Sanderra (uno dei due fratelli chissà chi) non si fa fregare. (70′ Latorre 5: E’ un combattente ha detto di lui Fedeli la scorsa settimana. Vorremmo cambiare il verbo in “sembra” un combattente, perché in quasi 25 minuti (contando il recupero) ci è parso di non vederlo quasi mai in mezzo al campo).

Sanderra(s) 6,5: Stefano ha sicuramente fatto la formazione mentre Luca ha diretto i rossoblu. Con un modo di fare un po’ diverso dal fratello e che ha rasentato, a livello di comunicazione coi giocatori, il “mutismo selettivo”. Almeno in confronto al tecnico dell’Albinoleffe Alvini, che in quanto a esagitazione, dev’essersi fatto contagiare dalla presenza, in tribuna, di Eziolino Capuano. In ogni caso, date le assenze non era facile fare una grande partita e infatti non lo è stata affatto ma il merito più grosso sta nell’aver rischiato una coppia di difensori inedita e giovane quando, forse, la scelta più comoda era schierare Radi. Un rischio che ha pagato.