SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Prima di pubblicare il comunicato inviatoci dal circolo sambenedettese di Rifondazione Comunista ci preme fare un paio di distinguo per quel che riguarda i media perché quando non si vuol generalizzare si fanno i nomi dei giornali ai quali si fa riferimento. 1-Noi di Rivera Oggi siamo stati molto attivi e lo saremo ancora sull’emergenza terremotati, dall’incontro di Comunanza dove c’eravamo solo noi, ad un intervento di Pier Paolo Flammini su Radio Anch’io ad un costante monitoraggio sulla situazione in cui gli sfollati si trovano. 2-Siamo stati inspiegabilmente messi nel tritatutto dopo un articolo di Valentina Trenta nel quale l’argomento scritta era stato trattato con estrema attenzione. Da considerare che l’autrice è una ragazza anch’essa costretta a vivere in albergo perché residente nel cratere del sisma. 

COMUNICATO DEL CIRCOLO PRC SAN BENEDETTO DEL TRONTO

“Abbiamo sentito e letto molto in questi ultimi due giorni riguardo alla scritta apparsa sulle assi in legno di un cantiere nei pressi della Rotonda di Porto d’Ascoli. Da questa vicenda vorremmo evidenziare due questioni.

La prima è di natura politica. Alcuni esponenti politici locali, fra i quali spicca la vicepresidente della regione Marche Anna Casini, hanno subito accusato gli ignoti autori della scritta, avvalorando in questo modo una lettura fuorviante della stessa. Chiediamo alla vicepresidente Casini se non sia più importante occuparsi dell’emergenza (ma si può definire tale una situazione che si protrae da otto mesi?) abitativa che sconvolge le vite dei terremotati; se la Casini non senta la necessità di dare risposte agli sfollati ed agli albergatori dopo mesi di incertezza, restituendo agli uni ed agli altri una prospettiva per il futuro; se non sia più giusto che chi governa a livello regionale, come nel suo caso, o nazionale smetta di sottrarsi dall’assumersi le responsabilità dei ritardi e delle inefficienze che stanno caratterizzando il percorso dell’accoglienza dei terremotati e della ricostruzione delle zone devastate dal sisma.

E veniamo quindi alla seconda questione, più inerente i media. Pur non volendo generalizzare né muovere critiche all’intera categoria dei giornalisti, a nostro avviso sarebbe stato più utile scrivere della condizione degli sfollati, di ciò che stanno vivendo e di come sia precaria, a distanza di quasi otto mesi dalla prima scossa, la condizione loro e quella degli operatori turistici che hanno messo a disposizione le loro strutture per accoglierli. Questo è ciò che dovrebbe fare notizia, la mancanza di una prospettiva abitativa stabile per gli sfollati nel prossimo futuro.”

Il circolo sambenedettese di Rifondazione Comunista