FEDERICO E CAPUANI. Tre giorni fa abbiamo appreso dalla Gazzetta dello Sport  la notizia che un nostro concittadino, Nobile Capuani, è entrato nel mirino della magistratura spagnola per un presunto reato non di poco conto: è “indagato a piede libero per corruzione tra privati e associazione a delinquere“. Vista la portata dell’accusa abbiamo ritenuto che la questione riguardava i media che si sono assunti, a ragione o a torto, la responsabilità di rendere pubblica la notizia. Non andava riportata, almeno per quel che ci riguarda, senza approfondimenti diretti con la polizia e con i magistrati spagnoli e quindi con lui stesso.

L’altro ieri abbiamo ritenuto sbagliato veicolare un fatto così grave, soltanto perché trattato da importantissimi giornali nazionali e non abbiamo scritto nulla. (Ci piace invece riportare ad esempio un’intervista all’ex allenatore Fascetti di ieri che citava sulla Gazzetta dello sport la nostra Sambenedettese che riteneva precursore addirittura del calcio olandese «Non discuto l’Aiax di Johan Crujiff, ma ricordo che Nedo Sonetti inventò una tattica nuova già alla Sambenedettese, nei primi anni Ottanta, tra serie C e B. A Walter Zenga il suo portiere diceva: lancia la palla verso il difensore più scarso. Walter eseguiva e gli attaccanti andavano in pressing sul ‘difensore più scarso’»)

Stessa cosa faremo con quanto detto oggi presso un ristorante dallo stesso Nobile. Per il semplice motivo che certe parole, che riteniamo gravissime, pur senza metterle in discussione, vanno dette alla polizia o ai giudici e non certamente rese pubbliche prima in una conferenza stampa. Quando arriveranno le sentenze (speriamo positive per il nostro concittadino) o possibilmente prima se riusciremo a saperne di più, non tramite altre testate giornalistiche, bensì con gli organi di controllo spagnoli, riporteremo il tutto e diremo la nostra. Nella speranza che tutto si concluda a suo favore.

Così anche per il contenzioso tra l’ex diesse Sandro Federico e la Sambenedettese calcio: per questo caso, potendo, abbiamo sentito il presidente della società rossoblu “Per il deferimento della Covisoc – dice Franco Fedeli – dobbiamo soltanto difenderci, ci sono due gradi di giudizio. Comunque la cosa strana è che Federico fu pagato soltanto con 5 giorni di ritardo e non è mai venuto a ritirare le buste paga. Addirittura mi hanno chiamato per dirmi che rischiamo un punto di penalizzazione. Ma siamo matti. Non mi sembra il caso di dire altro: io ho qui davanti a me circa 100 mila euro per pagare l’ultimo stipendio. Non accetto certe illazioni perché, e lo ripeto per l’ennesima volta: io non ho debiti con chicchessia e che, se un giorno lascerò la Samb, sarà pulita al mille per mille”.
Grazie, ci basta.