SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Riviera Oggi ha ospitato per una mattina, nella sua redazione, l’assessore della Giunta Piunti Filippo Olivieri, per un’intervista che ha fornito spunti interessanti sui più recenti fatti che hanno investito la politica sambenedettese. L’ex assessore provinciale ha trattato molteplici temi: a partire dalla questione dragaggio del porto, passando per il “caso” Gabrielli e arrivando a toccare anche i recentissimi risvolti tecnici emersi attorno all’area dell’ex Galoppatoio. L’assessore infine ha acquistato, come si vede dalla foto, anche un uovo di Pasqua della Cioccolateria “Vetusta Nursia” di Norcia, azienda distrutta dalle scosse del 30 ottobre. La nostra redazione infatti sostiene il progetto “Un Cuore per Ricostruire” pensato per dare sostegno proprio alle imprese marchigiane, laziali e umbre duramente colpite dal terremoto. (CLICCA QUI)

Buongiorno Assessore, sono passati più di 9 mesi dal vostro insediamento. Se la sente di tracciare un bilancio della vostra Amministrazione?

“Questi primi 9 mesi sono stati di rodaggio ma credo che l’Amministrazione abbia superato la prova. Siamo entrati nella macchina amministrativa con un ritmo che normalmente non appartiene alla politica, siamo in particolare una Giunta che rispetta i propri ruoli e tutti, compreso me, condividono le linee guida e le idee con cui Piunti vuole guidare questa città”.

Lei, oltre al Commercio, ha la delega anche al Porto e alla Pesca. Cosa è stato fatto in questi mesi per la marineria?

“Per quanto riguarda la nostra marineria ci siamo dedicati alla manutenzione, ai piccoli lavori e in generale a quell’attenzione quotidiana che prima mancava in posti come il villaggio della piccola pesca, il mercato ittico e il mercato all’ingrosso. Si tratta di accorgimenti necessari per la vita della marineria, un comparto fondamentale della nostra economia. Sempre sul fronte porto, restando nei dintorni, c’è un continuo contatto con la Capitaneria, il comandante Pappacena e con l’Autorità Portuale di Ancona: il nostro obiettivo, d’altronde, è che il dragaggio venga fatto a opera d’arte.”

Proprio sul fronte dragaggio, nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale, c’è stato un acceso confronto, a tratti, fra lei e il Consigliere del Pd Tonino Capriotti, autore di un’interrogazione proprio sul tema. Vuole spiegare come è andata?

“Vede, in politica bisogna usare il buon senso e non solo cercare di apparire, che è quello che l’amico Tonino Capriotti, che comunque stimo, ha voluto fare con la sua interrogazione. Se voleva sapere lo stato del progetto del dragaggio poteva venire negli uffici anziché usare strumentalmente un’interrogazione. Quello che non mi è andato giù in particolare è che Capriotti ha scritto che in campagna elettorale noi avremmo garantito il dragaggio del porto in pochi mesi, cosa che non corrisponde al vero”.

Sul fronte dehors, invece, come procedono i lavori? Ricordiamo ai nostri lettori che San Benedetto ha bisogno di un nuovo regolamento per i cosiddetti “spazi-aperitivo”.

“Il regolamento non è pronto e al momento esiste solo un’idea, una bozza stilata dagli uffici preposti. In questi giorni poi, è arrivata una lettera dalla Soprintendenza e indirizzata a me al Sindaco Piunti in cui ci viene comunicato che abbiamo un mese di tempo per stilare il nuovo regolamento. Io credo che occorra buon senso anche da parte degli uffici di Ancona, perché pervenire a un regolamento di questa portata non sarà facile in un mese.”

Cosa pensa in generale, da assessore al Commercio, del regolamento? Che impatto avrà in particolare per le attività commerciali?

“E’ un regolamento che incide pesantemente sulle attività anche se resta ferma la nostra volontà di porre fine agli abusivismi. Credo però che sia scioccante in un certo senso vedere la propria attività completamente rivisitata in poco tempo con un metodo di lavoro diverso. Inoltre, visto che questo paragone è stato fatto più di una volta, credo che San Benedetto sia diversa da Ascoli: la nostra è una città di transito e, inoltre, Ascoli rispetto a noi, è una città storica con delle necessità di tutela del patrimonio e del centro molto diverse”.

In queste settimane tiene banco il “caso” Gabrielli col presidente del Consiglio colpito da una mozione di sfiducia che porta la firma anche dei consiglieri di maggioranza. Tra i motivi della mozione ci sono anche delle presunte invasioni di campo di Bruno Gabrielli in temi di diretta competenza sua e dell’Assessore Andrea Assenti. Lei si è sentito scavalcato dalle iniziative dell’esponente di Forza Italia?

“Il verbo scavalcare non è corretto, io sono del parere che esistono dei ruoli in ogni settore sociale e lavorativo e i ruoli vanno sempre rispettati. Penso che Bruno Gabrielli avrebbe dovuto condividere le sue idee nell’ambito di un percorso che lo avrebbe dovuto portare prima a confrontarsi con il singolo assessore di riferimento e poi con l’intera Giunta. Solo con un percorso condiviso Gabrielli avrebbe potuto avere legittimo spazio sulla stampa ad esempio. In ogni caso penso che il presidente fosse mosso dalla voglia di lavorare per il bene della città”.

L’ex Galoppatoio non ospiterà più il Luna Park, a seguito di questioni tecniche emerse da un incontro con la Capitaneria di Porto. Ci spiega come è andata?

“Noi abbiamo scoperto l’inghippo tecnico nel corso di un incontro con il Comandante Pappacena, incontro che ci sembrava doveroso per condividere il progetto Luna Park, visto che si parlava di un insediamento di circa un mese. E’ uscito fuori questo impedimento dal colloquio ma è una questione di cui non eravamo a conoscenza, e come dice Urbinati, che avete intervistato recentemente anche voi di Riviera Oggi, le questioni tecniche spettano agli uffici e non alla Giunta”.

Quali sono adesso le prospettive che si profilano all’orizzonte per tutti quegli eventi che volessero essere ospitati nell’area in futuro?

“Secondo le ultime relazioni, realizzate di concerto con la Capitaneria di Porto, si va verso una direzione precisa che è quella di consentire ai vari soggetti interessati a realizzare iniziative in quell’area, anche a scopo di lucro, di fare apposita domanda al protocollo, ovviamente con una procedura diversa rispetto al passato. Dopodiché si procederà a pubblicare questa domanda per 20 giorni nell’albo pretorio e se non ci sono domande concorrenti si concederà l’area su pagamento di un minimo canone demaniale. Se invece il Comune, o un’organizzazione no-profit per esempio, volesse organizzare un evento senza scopo di lucro potremo rilasciare una semplice autorizzazione senza che debba essere pagato alcun canone demaniale”.