SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Meno due giorni al Consiglio Comunale “aperto” sulla Sanità, che si porta con sé qualche dubbio e incertezza alla vigilia. Qualche tempo fa, a Riviera Oggi, Giorgio De Vecchis diceva che in qualche modo si aspettava la riunione della commissione Sanità prima della “grande adunanza” (“da qui al 7 ci sarà il tempo di convocare al massimo una commissione” diceva CLICCA QUI).

A due giorni dall’assise però, siamo pressoché certi che questa commissione non si celebrerà. E a spiegare il perché a Riviera Oggi è il presidente Giovanni Chiarini: “Io sono dell’avviso che il Consiglio “aperto” sia concepito per far parlare principalmente i cittadini e le associazioni, i consiglieri dovrebbero parlare il meno possibile” chiosa il membro d’assise “questo è uno dei motivi per cui sapevamo, pressoché dal 24 marzo (data in cui Bruno Gabrielli ha convocato l’assise “aperta” n.d.r.) che probabilmente non si sarebbe riunita. Si riunirà certamente dopo, perché il percorso che avevamo in mente con la costituzione della commissione Sanità non finisce di certo venerdì, anzi”.

Di parere diverso sembra invece Bruno Gabrielli, che il Consiglio lo presiederà (forse per l’ultima volta) da Presidente e che dice: “Mi auguravo che i consiglieri facessero una commissione Sanità per mettere a fuoco gli argomenti da snocciolare nel Consiglio. Dal 24 marzo al 7 aprile conto due settimane, mi risulta difficile da credere che non abbiano trovato il tempo, anche se da qualcuno ho sentito che ho convocato questo Consiglio troppo presto” dichiara Gabrielli evidentemente riferendosi a De Vecchis. L’esponente azzurro poi si lascia andare anche a un po’ di ironia: “Sono stato messo in croce perché non l’ho convocato e poi di nuovo dopo la convocazione, della serie sei sei brutto ti tirano le pietre e se sei bello ti tirano le pietre”.

Gabrielli infine, incalzato sugli sviluppi tecnici che avrà l’assise (“potranno parlare tutti i cittadini, a patto che si iscrivano prima”) fa un’affermazione, se vogliamo, un po’ a sorpresa: “Io sono dell’avviso che chi ha maturato la necessità di questo Consiglio “aperto”, ovvero i cinque richiedenti (Giorgio De Vecchis, Andrea Sanguigni, Flavia Mandrelli, Domenico Pellei e Marco Curzi n.d.r.), dovrà gestire i lavori e dovrà avere la capacità di portare avanti le discussioni.” In ogni caso Gabrielli, fra oggi e domani, dovrebbe sentire appunto i firmatari per capire se “hanno in mente un modo di procedere” perché, ribadisce in chiusura il forzista: “Il Consiglio è stato fatto su loro richiesta visto che avevano un’esigenza. Ora è bene che questa esigenza venga palesata”.