ANCONA – “Mentre stavamo alzando la struttura, eravamo arrivati a circa 30 centimetri, un ingegnere mi ha detto che la campata centrale si era spostata di un paio di centimetri. Ma poi insieme all’ingegnere Vitantonio Sepe della società De.La.Be.Ch sono stati fatti altri controlli e tutto era tornato a posto. Erano le 12.20, siamo andati mangiare un panino e poco più tardi abbiamo ripreso i lavori per il sollevamento finale. Poi mentre parlavamo con un ingegnere è avvenuto il collasso”.

Queste le parole, riportate dall’Ansa, alla Commissione incidenti sul lavoro del Senato di un operaio tra quelli al lavoro la mattina del 9 marzo scorso, quando nel tratto dell’A14 tra Loreto e Ancona è crollato il ponte, provocando la morte di Emidio Diomede e Antonella Viviani di Pagliare del Tronto.

“Non so cosa sia successo – ha detto l’operaio – a me una cosa del genere non era mai accaduta”.

“Non c’era nessuna anomalia – ha aggiunto un altro operaio ascoltato dalla Commissione – stavamo lavorando con tranquillità, anche dopo che abbiamo saputo che c’era un leggero spostamento”.