ROMA – Lunedì 3 aprile, alle ore 17, in occasione dell’Esposizione Triennale di Arti Visive di Roma, nella Sala Verdi del Complesso del Vittoriano (Ala Brasini), verrà presentato il libro Nei cieli della mente di Alberto Di Fabio, con testo a cura di Mattia Andrès Lombardo (Di Felice Edizioni, 2016). Si tratta del primo racconto scritto dall’artista uscito per la collana d’arte Fili d’erba diretta dal critico Alessandra Angelucci per la Di Felice Edizioni. Una collana che pone particolare attenzione a quell’aspetto che spesso, nel mondo dell’arte, passa in secondo piano rispetto all’opera d’arte stessa: la voce di chi crea, di chi in un gesto ha immortalato un’esistenza.

All’incontro interverranno, insieme ad Alberto Di Fabio, il curatore Mattia Andrès Lombardo, il professor Claudio Strinati e il direttore di collana Alessandra Angelucci. Un momento di confronto con l’artista per conoscere la sua poetica attraverso la parola, in un’atmosfera intima e particolare come quella del suo personale Studio d’Arte di Roma. Un racconto, quello di Alberto Di Fabio, suddiviso in quattro capitoli (Corpo astrale, La montagna, Cristallo di terra, Vortici di memoria, L’isola), in cui egli dà voce al suo sentire immerso in un’aura di sogno.

«Mi piace pensare ad Alberto Di Fabio – scrive Alessandra Angelucci nella prefazione – come ad un musicista, un occhio dello spirito sempre in ascolto, pronto a tradurre sulla tela le cromie dei suoi paesaggi della mente: le montagne, le rocce, il cielo, l’orizzonte, il mare come segni di un dio presente e misterioso. I suoi paesaggi sono veri geroglifici di una corteccia visiva in cui l’osservatore può riconoscere il mistero del Cosmo, i cortocircuiti delle sinapsi, la consistenza eterea di una natura che l’artista vive come luogo sacro. Potremmo considerare le sue opere come pagine di un immenso libro dell’aria, vere sinfonie in cui la levità del segno traduce la musica che genera l’universo, in quella leggera danza in cui suoni e colori si muovono su binari simili e paralleli.»

ALBERTO DI FABIO, Avezzano 1966.
Testimonia a livello artistico il legame esistente fra arte e scienza, creando ponti di collegamento fra la terra e lo spazio, fra il materiale e l’immateriale. Una poetica, quella di Di Fabio, in cui la spiritualità del suo pensiero si traduce in galassie, neutroni e fotoni, sinapsi, mappature di un universo la cui dimensione è senza tempo. Il suo particolare linguaggio artistico, apprezzato a livello internazionale, ha suscitato più volte l’interesse degli studiosi, portando l’artista a prestigiosi riconoscimenti. Nel 2010, alla Fondazione Michetti, per l’edizione Dante Ruffini e Maddalena Pettirosso, ha ricevuto il Premio istituito dall’astrofisico Remo Ruffini. Nel 2014 ha è stato invitato al CERN di Ginevra con una mostra e conferenza Art meets science in the work of Alberto Di Fabio. Con la collana d’arte Fili d’erba ha deciso di raccontare – per la prima volta in forma scritta – i suoi “paesaggi della mente”.

FILI D’ERBA_COLLANA D’ARTE
La collana Fili d’erba della Di Felice Edizioni, diretta dal critico Alessandra Angelucci, si propone al lettore con l’intento di avvicinarlo alle molteplici forme dell’arte che – come fili di un’immensa tela – disegnano infinite possibilità, poiché infiniti sono i moti dell’animo che guidano la mano di chi dipinge, scolpisce o affida alla parola le verità più intime. Una collana che pone particolare attenzione a quell’aspetto che, spesso, nel mondo dell’arte, passa in secondo piano rispetto all’opera d’arte stessa: la voce di chi crea, di chi in un gesto ha immortalato un’esistenza. Come afferma E.H. Gombrich, «Non esiste in realtà una cosa chiamata arte. Esistono solo gli artisti»: è a partire da questo assunto che la collana Fili d’erba vuole privilegiare la pubblicazione di testi che diano al lettore la profondità di un’analisi critica, ma allo stesso tempo una possibilità in più: la conoscenza dell’artista e del suo linguaggio espressivo, attraverso la parola quale strumento più diretto per cercare di avvicinarsi all’idea di un’arte che, nel tempo e nei luoghi, cambia pelle e dunque funzione. La voce dell’artista, dunque, per ripercorrere la nascita di un filo d’erba, la trama sottile di quel germe insito nell’atto creativo che alla natura ha sempre guardato come fonte primaria.

In un viaggio come quello nel mondo della creatività, più interessante della meta è il percorso: indagare i respiri, le pause, le assonanze e le dissonanze, le crepe che regalano luce e che hanno portato ciascun protagonista a intraprendere un viaggio, qualunque sia stato poi il punto d’arrivo.

Fili d’erba per cogliere le diverse stratificazioni dei codici della contemporaneità, attraverso un’estetica della parola che trova nel saggio, nella raccolta di testi autobiografici e nel libro-intervista le principali forme compositive.

Web: /www.edizionidifelice.it/filiderba.htm
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