Un allegato del Corriere della Sera dedicato alle Marche e nel quale il Piceno veniva di fatto cancellato. Da lì RivieraOggi.it organizzò una campagna stampa e l’allora sindaco Giovanni Gaspari, da poco rieletto, prese al balzo la polemica con la Regione Marche trasformandola in un ring e mettendo al centro la questione sanitaria. Così per alcune settimane da San Benedetto ad Ancona furono bordate e risposte. In attesa del Consiglio Comunale aperto sulla Sanità del prossimo 7 aprile, riproponiamo dunque l’articolo risalente al 15 novembre 2011. Perché, al netto delle polemiche di quei giorni (successivamente rientrate in un volemose bene senza che, da quelle polemiche, scaturisse una inversione politica rispetto alle lamentele gaspariane), l’ex sindaco sambenedettese fece riferimento ad alcuni numeri mai smentiti né poi precisati dalla Regione Marche, alla quale successivamente ci rivolgemmo.

Qui il passaggio fondamentale: “Sappiamo che qui da noi c’è la spesa sanitaria pro-capite più bassa delle Marche, circa 1650 euro annui pro-capite – spiega – ben superiore invece è nelle altre aree, con punte di 1850 euro pro-capite ma anche oltre duemila euro“. Gaspari spiega che la media dell’intero Piceno è di soli 8 euro inferiore alla media regionale, quindi, pur esentandosi del dare le cifre relative ad Ascoli (“Io ho solo quelle riferite alla mia città”), fa presente la disparità della spesa sanitaria tra Ascoli e San Benedetto. Si tratta di un deficit complessivo, rispetto alla media regionale, di circa 9 milioni di euro in meno per il quale chiediamo un intervento”.

Qui un’altra intervista video di quel periodo

 

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Noi chiediamo solo pari trattamento”. Economico, s’intende. Questo potrebbe essere il sunto dell’incontro avvenuto tra i sindaci dell’ex Asur 12 sambenedettese e il presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca (clicca qui per leggere il comunicato della Regione Marche), nella mattina di martedì 14 novembre a Palazzo Raffaello, ad Ancona.

Sindaci tutti presenti (tranne Monteprandone e Cossignano assenti per altri impegni), mentre dall’altra parte, assieme a Spacca, erano presenti gli assessori Mezzolani e Canzian, il dirigente del settore Servizi Sociali Ruta, il segretario di Spacca Bachetti, il direttore dell’Area Vasta 5 Stroppa.

Questioni sul tavolo della discussione, sostanzialmente due: la disparità di spesa sanitaria nella zona di competenza dell’ospedale sambenedettese rispetto alla media marchigiana, e l’assenza di alcuni primari in settori ad alta fruizione, per caratteristiche proprie dell’area sambenedettese.
 “Ringraziamo Spacca che ci ha bene accolto, e ha ascoltato le nostre richieste – ha detto Gaspari – e col quale ci siamo lasciati nella consapevolezza che, pur con le difficoltà di Bilancio, ci si muoverà nella direzione da noi indicata”. Se qualche tempo fa l’assessore regionale Donati aveva parlato di una spesa media sanitaria regionale, nel Piceno, “di 1.694 euro pro capite contro 1.795 euro nelle Marche“, Gaspari, pur andando a braccio, parla di cifre leggermente diverse e soprattutto riferite all’area sambenedettese scorporate dalla media provinciale, contenente anche Ascoli (di cui riferiamo a parte).
“Sappiamo che qui da noi c’è la spesa sanitaria pro-capite più bassa delle Marche, circa 1650 euro annui pro-capite – spiega – ben superiore invece è nelle altre aree, con punte di 1850 euro pro-capite ma anche oltre duemila euro“. Gaspari spiega che la media dell’intero Piceno è di soli 8 euro inferiore alla media regionale, quindi, pur esentandosi del dare le cifre relative ad Ascoli (“Io ho solo quelle riferite alla mia città”), fa presente la disparità della spesa sanitaria tra Ascoli e San Benedetto.
“Si tratta di un deficit complessivo, rispetto alla media regionale, di circa 9 milioni di euro in meno – conteggia il sindaco in riferimento ai 100 euro che mancano per ciascuno dei circa 90 mila residenti – per il quale chiediamo un intervento”.
Anche perché, afferma Gaspari, corroborato dal sindaco di Monsampolo Nazzareno Tacconi, c’è un altro elemento importante: “San Benedetto è anche la zona delle Marche dove la spesa farmaceutica regionale pro-capite è inferiore, appena 120 euro a testa“. Quanto siano le spese altrove non è dato saperlo: “Quello dovreste trovarlo voi giornalisti. Ma noi non possiamo essere il territorio che dà di più e che riceve di meno”. Inoltre l’ex Asur 12 ha il minor rapporto tra personale medico e paramedico e gli abitanti della Regione.
C’è poi la seconda questione, quella relativa ai primari: “Abbiamo consegnato l’elenco dei 7 primari che mancano all’Ospedale Madonna del Soccorso. Certo, noi siamo stati i primi a credere nell’Area Vasta provinciale, e vogliamo accelerare su questo. Ma quando parliamo di alcuni reparti che nel nostro ospedale hanno una altissima fruizione, non possiamo restare scoperti”. Gaspari fa riferimento a Pediatria, “nel quale il primario manca dal 5 dicembre 2007”, Ortopedia e Ginecologia: “Non chiediamo che immediatamente vengano nominati tutti e sette i primari, ma almeno questi. Teniamo presente che a San Benedetto c’è un numero di parti annuo molto alto”. La clinica privata Stella Maris, inoltre, potrebbe terminare questa funzione a causa del numero annuo inferiore a 200, “per cui ci ritroveremmo con 1200-1300 parti annui, con fascia pediatrica 0-10, mentre altri la estendono a 0-18, senza un Primario”.
“Ricordiamo anche che nel periodo estivo tutta la zona da Cupra a Martinsicuro ha un notevole incremento di popolazione – aggiunge Tacconi – per cui anche il Pronto Soccorso oltre che altri reparti risente di questo afflusso, a volte bisogna aspettare persino 9 ore prima di una visita. Questo ospedale potrebbe attirare molto di più servizi dal nord Abruzzo”.
“Da Spacca abbiamo ottenuto il riconoscimento delle carenze da noi evidenziate, e lo ringraziamo per questo – aggiunge Gaspari – Con Stroppa mi sono già incontrato di recente diverse volte, e i concorsi per Ginecologia, Ortopedia e Pediatria sono stati banditi o sono in fase di avvio”.
Per quanto riguarda l’Azienda Unica Marche Sud, Gaspari e Tacconi si augurano che “sia avviata entro il 2012”.