SAN BENEDETTO DEL TRONTO  – Riportiamo una nota diramata dal capogruppo Fi del consiglio regionale delle Marche, Jessica Marcozzi.

Dopo mesi e mesi di studio mi viene da dire che la montagna ha partorito il topolino. Il delicato argomento dei compartimenti della pesca dei molluschi bivalvi, infatti, rappresenta una vicenda su cui la politica di centrosinistra non ha trovato, anzi non ha voluto trovare  la squadra demandando ‘pilatescamente’ la vicenda, proponendo un rinvio al 2022, alla prossima Amministrazione. E per il momento una proroga di un mese dell’attuale assetto.

Il prolungamento di 5 anni dell’attuale assetto non può che vedermi favorevole dal momento che, essendomi fatta portavoce delle istanze della categoria dell’Ascolano e del Fermano, sono per l’assoluto mantenimento dell’attuale assetto compartimentale che, nel corso degli anni, ha maturato un equilibrio nella pesca, nel lavoro dei vongolari e nell’ecosistema marino e del prodotto. Anzi, a onor del vero, i vongolari dell’Ascolano-Fermano rivendicano una penalizzazione ma sono disposti ad accettarla perché qualsiasi alternativa attualmente sul tavolo sarebbe per loro devastante. Nelle Marche operano 221 vongolare su 150 chilometri di costa. 65 a Pesaro (43 km), 74 a Ancona (70 km), 57 a San Benedetto-Porto San Giorgio (46km) e 25 nel sub-compartimento di Civitanova (16km).

Qualora queste ultime dovessero, come vuole una parte della categoria, essere rispedite nel compartimento di San Benedetto, con il sub-compartimento riassegnato a Ancona (come vogliono dal compartimento del capoluogo di Regione) il Covopi si ritroverebbe con oltre 80 imbarcazioni a pescare nell’attuale specchio di mare.

Una situazione che sancirebbe la morte della pesca alle vongole nella zona sud delle Marche. Scelte, opinioni, coperta sempre troppo corta? Bene allora, visto che alla categoria sono sempre richiesti dati su dati, informazioni su informazioni, basiamoci su questi per decidere: dal 2010 al 2015 il compartimento di Ancona ha pescato 15.250 tonnellate di prodotto a fronte delle 9.553 di San Benedetto-Porto San Giorgio.

E sempre nello stesso periodo un’imbarcazione del compartimento a sud delle Marche ha pescato in media per 27 tonnellate a fronte delle 34 di Ancona. Sono numeri, esistono.

E se qualcuno li mette in discussioni, insinua che la Regione certifica dei dati falsi vagliati dagli enti di ricerca e dall’Autorità marittima.  Sono favorevole alle proroghe a un mese o al 2022 ma solo perché contribuiscono a mantenere in vigore l’attuale assetto. Se le proroghe, infatti, sono ben viste dai lavoratori, ok.

Ma se la politica ci mette lo zampino riaffiora il problema di sempre. Politicamente, infatti, non posso che mostrare tutto il mio disappunto per un’Amministrazione che, andando avanti alla cieca, ha dimostrato la volontà di non decidere, di non affrontare la questione. La politica è fatta anche di scelte difficili, che possono sì scontentare qualcuno. Non è fatta solo di medagliette da appendersi al petto.

E ancora una volta l’Amministrazione ha dimostrato tutta la sua inadeguatezza ad affrontare temi seri, importanti, dove in ballo c’è il lavoro dei Marchigiani lasciati ancora una volta appesi a un filo di incertezza e temporaneità.