SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Ho scelto come titolo “Questa è la Samb”, non perché oggi i rossoblu hanno fatto una bella gara ed hanno vinto meritatamente, bensì per un motivo ancor più gratificante. Ho rivisto oggi l’essenza della Sambenedettese nella storia per quel che riguarda le gare casalinghe, in particolare quelle al “F. lli Ballarin”. Dove i nostri ‘eroi’ arrivavano sempre primi sul pallone e accerchiavano l’avversario che aveva la palla. Si spiegavano così quasi due campionati interi senza prendere gol tra le mura amiche. Quando cioè ogni sconfitta in casa (rarissime) somigliava ad una specie di lutto per la città intera.

Alla frase “Scème pèrse a casa nostre”, le donne che aspettavano il risultato davanti alle proprie abitazioni rispondevano in coro “Come ha siccesse?!”. In questo torneo invece abbiamo già perso cinque partite in casa, snaturando la tradizione. Per questo motivo oggi sono molto più contento che dopo altre vittorie, anche più sonanti.  Questa è la Samb che la tifoseria vuole vedere al Riviera, un pensiero che fa “rima” con le prime parole di Franco Fedeli in sala stampa “Oggi hanno perso gli assenti”, proprio così ma presto ritorneranno quando si saranno informati o visto la gara sul proprio computer.

Se gioca sempre così, sarà dura per ogni avversario prendere punti tra le ringhiere del Riviera delle Palme”. Stavolta “come è potuto succedere” me lo chiedo io. La prima spiegazione è che hanno sbagliato coloro che hanno ‘condannato’ Sanderra dopo le sconfitte contro Forlì (sfortunata), Parma (regalata) e Venezia (meritata) e dopo le brutte gare di Mantova e Salò. Il tecnico si sta dimostrando preparato pur avendo commesso qualche errore come capita a tutti gli allenatori.

Nel calcio bisogna dare sempre il tempo necessario, prima di emettere giudizi definitivi. Per il tecnico perché, dopo le prime gare di assestamento, sta dando un volto alla squadra (gli ho chiesto se ho oggi ha rivisto un po’ il suo Latina promosso in serie B. Mi ha risposto: “Insomma”) ma ancor più perché sta rivalutando giocatori prima poco redditizi (non nego che l’avrebbe potuto fare anche il bravissimo Palladini penalizzato da una serie di risultati negativi che nel calcio sono spietati) e sta lanciando giovani e giovanissimi. Di Massimo sembra finalmente un calciatore vero, Vallocchia sarà il futuro (Candellori anche) della società, mi auguro anche economico, Mancuso non dimenticherà mai il suo percorso alla Samb, Mattia e Rapisarda lo seguono a ruota ma la sorpresa più bella per me è Loris Damonte che sarà un nostro giocatore anche nel prossimo torneo e mi auguro per molto tempo ancora: è il classico giocatore da Samb che paragonerei a Guidazzi (Anni 50, che, però, segnava molto di più). Stessa cosa per il portiere Vincenzo Aridità che ha un solo limite per le capacità che ha: è un uomo sensibile e troppo modesto; anche lui vorrei vedere qui a lungo. Armin Bacinovic potrebbe diventare, seppur in un ruolo diverso, quello che fu Franco Selvaggi (entrambi giocatori da Nazionale). Non cito gli altri anche se oggi tutti meriterebbero un encomio. Lo farò domani.