SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il Calcio e le Ore di Lezione incontra l’Istituto Alberghiero “F. Buscemi” di San Benedetto del Tronto. Sulla scia del successo del primo appuntamento, l’iniziativa è stata replicata con grande entusiasmo nell’istituto scolastico rivierasco a cui hanno partecipato le classi 1E, 1F, 1G, 1H, 2E, 2F, 2G, 2H, 2I, 3AAT, 3ASV, 3BSV, 3CSV, 3AE, 3BE, 3CE e 3DE.

“Un sentito ringraziamento va ai rappresentanti d’istituto ed alla Dirigente Scolastica Prof.ssa Manuela Germani che hanno permesso lo svolgimento dell’incontro nel corso dell’assemblea di istituto, molto apprezzato anche dai docenti presenti all’esposizione.
Il ruolo dello SLO ed il suo rapporto con la tifoseria, FairPlay, rispetto delle regole, integrazione e ruoli ricoperti all’interno della Sambenedettese i temi trattati dal vice-allenatore Luca Sanderra e dai calciatori Vincenzo Aridità, Daniele Mori, Kolawole Agodirin e Leonardo Mancuso” ha affermato la società rossoblu tramite una nota.

Dopo la consueta introduzione iniziale, la parola è passata a Pietro Bassi, lo SLO (Supporter Liaison Officer) della Sambenedettese che ha introdotto la sua figura d anello di congiunzione tra i tifosi e la Società: “Sono un punto di raccordo tra le varie componenti – ha esordito Bassi – , ovvero tra i tifosi, la Società, la FIGC e la Lega Pro. Ho un dialogo aperto con la tifoseria perchè è fondamentale confrontarsi e dire la propria e cercare di trovare un punto di incontro con la Società, qualsiasi sia essa la tematica. Il messaggio che deve passare – sottolinea Bassi – è che bisogna andare allo stadio, incitare la propria squadra, rimanendo composti, senza sfociare in atti di violenza o discriminatori”.

A tal proposito è stata focalizzata l’attenzione sullo striscione esposto dai tifosi rossoblù al Mapei Stadium in occasione di Reggiana – Samb, “La terra trema!!! ma voi non camminerete mai da soli”, commentato da uno studente presente al posticipo di lunedì 7 novembre proprio nel settore ospiti del Mapei Stadium. Esempio di solidarietà e della vicinanza alle vittime del sisma del Centro Italia da parte dei tifosi rossoblù che ha ricevuto uno scroscio di applausi non solo dai tifosi granata ma anche da tutto il mondo ultras.

La palla è passata poi a Vincenzo Aridità e a Daniele Mori che hanno illustrato i ruoli del reparto difensivo, rispettivamente portiere e difensore e le responsabilità che ne derivano. “Il portiere deve “comandare” la difesa sia perchè possiede dalla porta una visione più ampia di quanto accade in campo, sia perchè deve trasmettere certezze ai propri compagni – afferma Aridità – . Inoltre deve trasmette solidità non solo al proprio reparto difensivo, ma anche all’intera squadra: in porta c’è sempre qualcuno in grado di sopperire agli errori altrui, specialmente a quelli difensivi. E’ quindi un ruolo delicato quello del portiere: oltre ad una personalità autorevole e ben formata, deve possedere la capacità di non farsi intimidire dagli avversari, ma soprattutto la capacità di mantenere i nervi saldi nei momenti più difficili di una competizione, per non trasmettere insicurezza alla squadra”. “Anche il ruolo di difensore non è semplice – gli fa eco Mori – . A livello psicologico sono fondamentali l’attenzione, la concentrazione e la costanza, elementi che si acquistano giorno dopo giorno grazie agli allenamenti quotidiani. Noi difensori dobbiamo essere bravi ad anticipare gli attaccanti evitando di mandarli in rete, per questo spesso siamo coloro che subiscono maggiori provvedimenti disciplinari. Il tutto, ovviamente, sempre nel massimo rispetto delle regola e degli avversari”.

A proposito di rispetto delle regole ad intervenire è il bomber dei tre gironi della Lega Pro, Leonardo Mancuso: “Il rispetto delle regole è necessario sia con i propri compagni che con gli avversari e con gli arbitri. Anche quando c’è un’annotazione da fare, la si fa mantenendo sempre gli atteggiamenti giusti e non andando mai oltre i limiti consentiti. Anche all’interno del nostro spogliatoio abbiamo delle regole e cerchiamo ogni giorno di farle rispettare in modo che tutto possa andare per il meglio”.

A fare da garante dell’armonia e degli equilibri dello spogliatoi è mister Stefano Sanderra, coadiuvato dal vice Luca Sanderra, il quale si è rivolto ai giovani studenti illustrando il ruolo e le funzioni dell’allenatore: “E’ un ruolo fondamentale ma nello stesso tempo molto difficile e dil più soggetto a critiche: quando si vince vincono tutti e quando si perde perde solo lui. Importante, per un allenatore è, quindi, avere una grande corazza ed un carattere forte; inoltre deve cercare sempre dentro se stesso nuove motivazioni e la forza interiore per andare avanti specie nei momenti negativi perchè deve sapersi districare e fronteggiare da tutti gli attacchi che riceve. Quello che prevale è, ovviamente, l’aspetto positivo: è un ruolo che dà anche grandi soddisfazioni. Vedere un gruppo che lavora sodo e dove nessuno si tira indietro come quello della Sambenedettese è una grandissima gratificazione. Il duro lavoro paga sempre perchè alla fine arrivano i risultati e se arrivano i risultati vuol dire che si è seguita la giusta via per poter raggiungere gli obiettivi prefissati”.

Con mister Sanderra si è parlato anche del fenomeno del razzismo, di cui molto spesso i calciatori di nazionalità diversa da quella italiana sono vittime. A tal proposito è stato proiettato il video “#WeAreAllMonkeys”, in cui viene ripercorso l’episodio accorso in occasione di Villarreal – Barcellona del lancio di banana dagli spalti del Madrigal all’indirizzo dell’allora calciatore blaugrana Dani Alves, il quale, senza esitazione ha preso il frutto, lo ha sbucciato e lo ha mangiato, dando una grande lezione di sportività a tutti i razzisti.

Il video è stato in seguito commentato insieme al calciatore nigeriano rossoblù Kolawole Agodorin: “Purtoppo queste cose succedono molto spesso in tutti i campi di calcio. Io fortunatamente non sono mai stato vittima di insulti razzisti, anzi. Mi sono sempre trovato bene in tutte le città che ho girato, tutti i compagni che ho avuto e quelli attuali della Samb mi hanno sempre rispettato e mi rispettano e sono felice di far parte di un gruppo così bello come quello della Samb. Siamo tutti uguali, non sono nè il colore della pelle, nè la religione che l’essere uomo o donna a differenziarci e tutti quanti meritiamo rispetto”.

Al termine dell’incontro, gli studenti hanno subissato di applausi, foto, autografi e selfie i relatori rossoblù, i quali hanno donato loro un portachiavi in ricordo della lezione tenutasi.

“Si ringraziano, inoltre, i docenti dell’Alberghiero presenti all’incontro che hanno particolarmente apprezzato il progetto e i temi trattati nel corso dell’assemblea d’istituto” concludono dalla società rossoblu.