SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Altro capitolo dedicato ai tifosi “forestieri” della Sambenedettese.

Riviera Oggi ha ascoltato la testimonianza di Luigi Rosetti: 71 anni, nato a San Benedetto ma a soli tre mesi trasferito in Toscana a Viareggio.

“Mio padre era un funaio e si spostò in Toscana per lavorare. Credo di essere l’ultimo sambenedettese ‘originale’ nella località viareggina, gli altri sono tutti discendenti” afferma Luigi con la tradizionale parlata toscana.

“Ho solo la cadenza, per il resto sono un sambenedettese Doc” dichiara con soddisfazione Luigi.

Come sei diventato tifoso della Samb?

“Una passione nata fin da bambino. Nonostante il trasferimento a Viareggio, abbiamo sempre avuto una casa a San Benedetto e quindi, anche per venire a trovare i parenti, stavamo spesso in Riviera. Quando ero piccolo, in Toscana, ascoltavo la domenica la radio intorno alle 17 per sapere i risultati dei rossoblu e il lunedì compravo sempre il Corriere dello Sport per leggere, insieme a mio padre, la sintesi della gara”.

Hai comunque assistito alle partite dei rossoblu sia a San Benedetto sia in trasferta.

“Esatto. Ogni estate da Viareggio giungevo al Ballarin per vedere gli allenamenti del mitico Piero Persico (prima portiere e poi allenatore dei numeri uno nella Samb). Mio padre conosceva Piero e mi sentivo orgoglioso per questo privilegio. Stando a San Benedetto durante la stagione estiva mi capitava anche di guardare amichevoli o le prime giornate dei campionati al Ballarin. Mi garbava tanto quello stadio. Era un fortino. Il pubblico l’arma in più. Le grandi squadre magari vincevano lo stesso ma dovevano sudare sette camicie”.

Dove seguivi i rossoblu in trasferta?

“Ovunque, in tutta Italia quando mi era possibile. Ricordo con piacere le trasferte a Roma (contro la Lazio) e la vittoria a Genova contro il Genoa al Marassi. I liguri applaudirono a lungo i giocatori della Sambenedettese. Tempo dopo anche Sidio Corradi (giocatore genoano) ammise che il nostro Nicola Ripa (centrocampista rossoblu) lo fece impazzire, ebbe mal di testa per due giorni…”.

Facevi il ferroviere e i tuoi colleghi sapevano puntualmente una cosa…

“Dicevano due cose su di me (n.d.r. ride): se c’era uno stadio nei paraggi di una stazione, erano certi di trovarmi poco dopo lì e poi che la domenica, quando giocava la Samb, scomparivo misteriosamente dai treni. Non ho mai nascosto la passione per i rossoblu”.

Sei stato anche al Riviera delle Palme, che pensieri hai sul ‘nuovo’ impianto?

“Lo trovo eccezionale. Spero mettano a posto i ‘fari’ per le partite notturne. Verrebbe molta gente la sera e sarebbe un’occasione per guardare le gare in televisione. E’ uno stadio da categorie superiori alla Lega Pro”.

Il momento più brutto da tifoso della Samb?

“Personalmente gli anni in Eccellenza: perché non potevo seguire la squadra in trasferta. All’epoca ho visto qualche partita a San Benedetto, avendo la casa, ma non riuscivo a venire nei campi minori”.

Il giocatore simbolo della squadra rossoblu, a tuo parere?

“Angelo Buratti, scomparso recentemente. Il mitico mediano incorporava tutti i valori della squadra. Un grande giocatore. Poi anche i gloriosi portieri passati in Riviera: Persico, Zenga, Tacconi, Bonaiuti, Consigli e tanti altri. La società è sempre stata una grande scuola e ha dato ottimi estremi difensori al calcio nazionale e internazionale”.

Viareggio, come noto, è gemellata con San Benedetto.

“Viareggio è una città fantastica. E’ sempre festa, non solo a Carnevale. La gente è cortese e calorosa. E’ amata in tutta Italia. Unica pecca, ha quei colori bianconeri che ricordano i nostri cugini ascolani (n.d.r. scherza). Viareggio è molto simile a San Benedetto, storia e tradizione pure nel campo della marineria”.

Anche riguardo al tifo calcistico?

“Assolutamente no. La passione dei tifosi per la Samb non ha eguali. In molti, per questo, mi considerano scherzosamente un matto”.

Tifi Samb anche se non sei originario di San Benedetto? Hai un amico o conoscente ‘forestiero’ che ha una grande passione per i rossoblu? Scrivi a info@rivieraoggi.it e lascia la tua/sua testimonianza d’affetto per la Sambenedettese