SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Mentre la maggioranza tenta di ricucire, forse, lo strappo politico che la sfiducia a Gabrielli sembrerebbe aver segnato, dall’altra parte della barricata, fronte Pd, le armi sono sempre più affilate. Il 25 marzo c’è una resa dei conti potenzialmente sanguinosa rappresentata dalla votazione del bilancio di previsione e, in attesa di sapere se magari Forza Italia ne farà un campo di battaglia, dai democratici arriva al prima “miccia”.

Ad accendere la discussione sul bilancio ci pensa infatti oggi Tonino Capriotti che parla di “riflessioni” e di “eventuali correzioni” da apportare al documento programmatico. Il consigliere pone l’accento sulle attività della “Multi Servizi” per esempio: “560.000 euro per la gestione dei parcheggi a pagamento, 195.322 per la segnaletica stradale e altri 400.000 euro per il forno crematorio, tutte cifre che secondo noi vanno riviste al ribasso” tuona Capriotti che ricorda come “il Comune occupa 345 unità lavorative a tempo indeterminato, per una spesa di 13,8 milioni di euro senza considerare le consulenze esterne” riaprendo di fatti la discussione sulla necessità di utilizzare risorse interne al palazzo di Viale De Gasperi.

Il democratico poi punta il dito sulle disponibilità finanziarie che il Documento di Programmazione prevede per il triennio 2017-2019. “Leggo che nel 2017 abbiamo una disponibilità finanziaria di 980.000 euro  e nel 2018 di 800.000 euro per apporti di capitali privati. Di questi importi conosciamo solo i 100.000 euro dell’Albula e il possibile project financing da 580.000 (per la piscina comunale)” chiosa Capriotti sostanzialmente annunciando più di una discussione quando, sabato prossimo, il Consiglio affronterà l’argomento del bilancio.

Sempre dal Pd sabato verrà presentata un’interrogazione (ce ne sono anche due dello stesso Capriotti sui carri di Carnevale e sulla situazione del fondale del porto) firmata da Maria Rita Morganti e avente per oggetto la riorganizzazione del personale in seno al Comune. La democratica ci va giù abbastanza duramente, definendo “depotenziato” l’ufficio urbanistica dopo gli spostamenti con particolare preoccupazione circa “i ritardi nel rilascio delle concessioni edilizie” per la consigliera un danno al bilancio comunale visto che, a suo avviso, si prefigurerebbe una “difficoltà di riscuotere in tempi rapidi i relativi oneri di urbanizzazione.” Pe Morganti poi, tutt’altro che efficaci sarebbero stati gli spostamenti nell’Ufficio Anagrafe di Porto D’Ascoli dove “sono stati trasferiti dipendenti con specifiche competenze sostituiti, con personale di altri settori” in definitiva “un danno all’Ente anziché un miglioramento funzionale”.

In attesa dunque di sapere se la sfiducia a Gabrielli costerà cara alla maggioranza e portare Forza Italia ad affilare i coltelli, non c’è dubbio che su altri fronti le lame sono già pronte.