SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Di ieri la notizia che il Sindaco Piunti incontrerà, mercoledì mattina in Comune, 64 rappresentanti di bar e locali di San Benedetto per parlare della questione “movida”, i cui effetti, talvolta molesti, si sono scontrati negli anni con il diritto al “quieto vivere” , mettiamola così, dei residenti, specie di quelli che abitano in centro.
E alla notizia dell’incontro, proprio il presidente del quartiere Marina Centro Giovanni Filippini decide di scrivere una lettera aperta a Pasqualino Piunti. Uno degli aspetti principali della riunione con i bar sarà il numero dei partecipanti. Sono stati infatti invitati 64 locali della Riviera, di fatto allargando la portata del meeting a tutta la città e non solo al centro, da sempre associato, quasi in solitaria, alla “movida molesta”.
Filippini, scrivendo al primo cittadino, si augura che l’incontro non diventi scontro fra locali e cittadini ma “motivo di convivenza civile dove si debbono rispettare i diritti di entrambi” chiosa il presidente, che poi continua a battere sul concetto di convivenza sottolineando come tale proposito non sia “assolutamente avvenuto fino ad oggi e sono dieci anni che subiamo questo stato di totale anarchia da parte di alcuni gestori di locali”. Sottolinea letteralmente “alcuni” il rappresentante dei cittadini visto che, qualche riga dopo, imputa sempre ad alcuni gestori “il fallimento del tentativo di fissare alle due l’orario di chiusura dei bar”, avvenuto sotto la gestione di Giovanni Gaspari.
E allora Filippini decide di “consigliare” in qualche modo Piunti in vista della riunione. Le dichiarazioni riportate da Riviera Oggi (CLICCA QUI) sull’incontro, rilasciate dallo stesso Piunti, si soffermavano sulla necessità di “rispetto delle regole” concetto che il primo cittadino ha più volte ribadito. Quali regole Piunti ribadirà ai baristi non lo sappiamo, se le vecchie o le nuove, che il decreto sicurezza recentemente approvato conferisce in capo ai sindaci. Probabilmente entrambe.
Sul punto però Filippini sembra piuttosto chiaro, augurandosi che il motivo dell’incontro sia quello di fissare le regole con cui Piunti “desidera risolvere il problema” e in tal senso il presidente non manca di sottolineare le facoltà che il decreto legge 14 del 2017 “regala” ai sindaci tra cui la possibilità di “intervenire sugli orari di vendita e sulla somministrazione di alcolici” assieme alla possibilità di limitare pesantemente in casi particolari (e al massimo per 60 giorni n.d.r.) la stessa vendita.
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una regola esiste ed è molto semplice. Non dare da bere ai minorenni. E’ una regola che il altri paesi arriva a 21 anni (stati uniti). Non sarebbe il caso di farla rispettare visto che la maggior parte della clientela dei bar incriminati è minorenne?
Regole certe e fatte rispettare, chiusura certa ad una determinata ora, non dare la possibilità di apertura H24, come accade ora, perché dopo una determinata ora chi sarà che va in giro???? far chiudere l’attività per due settimane se nel locale insiste minorenni intendi a bere, se duranti i controlli, che quasi mai avvengono, si trovano persone con un elevato grado alcolico, basterebbe fare un palloncino, far chiudere il locale per due settimane, mettere posti di blocco prime e dopo certi locali e qualora ci fossero persone ubriache applicare la legge. Perché solo quando metti mano in tasca alle persone,… Leggi il resto »