SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Una Samb che va al minimo e ottiene il (Di) Massimo. Battuta a parte, sull’autore del gol, il giovane di Torano, si scatena la discussione nel post partita: bravo a segnare, pupillo di Fedeli, fischi al suo ingresso, brutta partita. I numeri dieci fanno sempre discutere e non basta che riesca a segnare per zittire le critiche. Complici alcuni errori, certo, e superficialità da eliminare, conseguenza di un settore giovanile non all’altezza delle potenzialità e che ora, oramai cresciuto, occorrerà eliminare in fretta. Ma con il giovane abruzzese si è un po’ troppo severi.

Ha sbagliato un paio di appoggi e in un paio di occasioni avrebbe dovuto metterci più cattiveria agonistica. Ma, gol a parte – sì, è stato freddo ma nella posizione dove si trovava se avesse sbagliato sarebbe venuto giù il Riviera – appena entrato si è prodotto in un dribbling secco procurandosi un calcio d’angolo, e in un’altra occasione è sgusciato via sulla sinistra arrivando in fondo e mettendo la palla in mezzo. Va detto che col suo ingresso e nonostante gli errori summenzionati, la Samb ha finalmente creato dei problemi alla difesa avversaria, in precedenza non impensierita da Vallocchia. Di Massimo deve capire come migliorare (riteniamo che Sanderra sappia cosa dire al ragazzo) e al contempo capire che anche numeri dieci come Criniti o Leon, per restare alla Serie C, non ebbero vita facile nonostante le prodezze.

Capitolo Di Massimo a parte, riteniamo che abbia ragione Sanderra quando parla di una Samb con buoni margini di miglioramento. Bacinovic migliora di settimana in settimana e contro il Bassano ha disputato la sua migliore partita, Latorre resta un oggetto misterioso e, si spera, sfruttabile.

Vi sono due aspetti dove è possibile intervenire, riteniamo.

Buona parte della differenza tra le partite in casa, sempre molto sofferte, e quelle in trasferta, dove si vede una Samb comunque più apprezzabile, potrebbe dipendere dal diverso ruolo di Damonte. Giocatore molto bravo nel rompere il gioco e gigante nel gioco aereo, soffre invece il gioco nel ruolo di interno perché gli inserimenti offensivi non sono il suo pezzo forte. Con Bacinovic che gioca da mediano basso, Damonte è costretto a giocare dieci metri più avanti. Così si crea una frattura tra centrocampo e attacco.

Abbiamo scritto più volte, già da un anno fa, avendolo visto inizialmente alle spalle del centravanti Bonvissuto, che Sorrentino ci sembra un’eccellente seconda punta. Idea confermata dallo stesso attaccante dopo la partita di Parma, la sua migliore quest’anno (un gol stupendo e un altro mezzo, praticamente, trasformato da Bernardo). Purtroppo il 4-3-3 si adatta male all’ex Rieti, perché si ritrova ad essere terminale ultimo della squadra, e a quel punto Sorrentino si fa preferire a Bernardo ora o a Ferretti prima perché, non essendo grandi realizzatori, almeno Sorrentino riesce a garantire il gioco della squadra e gli inserimenti.

Tuttavia abbiamo negli occhi la partita di Parma, quando la Samb giocò con il 4-4-2 e con Sorrentino seconda punta. Se non fosse stata per la forza degli avversari e per un Bacinovic fisicamente non all’altezza (suo l’errore del gol emiliano che ha riaperto una partita fin lì dominata), forse le cose sarebbero andate diversamente.

Vogliamo dire che ci sembra uno schema tattico da non mettere nel cassetto, nelle due variabili di Bernardo centravanti e Mancuso e Lulli esterni, con Bacinovic e Damonte (Sabatino) centrali, oppure anche con una soluzione che veda Mancuso centravanti (ha i tempi per assolvere il compito) e Sorrentino alle spalle. In attesa di Latorre. Certo accantonare il 4-3-3 che ha fatto vincere due gare di fila adesso sembrerebbe ardito, ma non sembra andrà bene come contro il Bassano.

E i play off e l’eventuale sesto posto sono troppo importanti, oltre che un fiore all’occhiello per la formazione rossoblu che, non dimentichiamolo, è una neopromossa che due anni fa rischiava di disputare un anonimo campionato di Serie D.