SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Consiglio Comunale “aperto” sull’Ospedale: dopo la tempesta di questi giorni, tra dichiarazioni, accuse e azioni vere e proprie, sul tema si espone anche il Pd.

Oggi il commissario straordinario dei democratici Antimo Di Francesco dice infatti che l’assise “si deve convocare quanto prima” sottolineando, da un lato “la ferma volontà del partito” in tal senso e dall’altro rimarcando l’importanza di un’adunanza sul tema, che sarebbe, per il Consigliere, “un importante momento di ascolto approfondimento e confronto con la cittadinanza, gli operatori della sanità ed i livelli istituzionali”.

“E’ prioritario per i cittadini comprendere bene gli obiettivi programmatici, gli investimenti, i budget, le risorse, la riorganizzazione dei servizi sanitari e soprattutto tempi di attuazione delle linee di intervento del progetto Area Vasta” prosegue Di Francesco che in un passaggio parla anche di garanzia “di pari dignità di tutti i territori” aspetto su cui, nelle dinamiche fra Nord e Sud delle Marche, è stato posto più volte l’accento in questi mesi e che è uno dei primi argomenti fra i detrattori, o almeno fra i critici del Governo Regionale.

Con un “esposto” al Prefetto sul tavolo, che i firmatari della mozione hanno inoltrato dopo la mancata convocazione del Consiglio nei termini, resta da capire se queste parole che arrivano dal Partito Democratico tradiscano un appoggio più o meno diretto all’azione di Giorgio De Vecchis & co. che hanno preso una posizione piuttosto forte rivolgendosi direttamente all’organo monocratico.

D’altronde la posizione del Pd sul tema è piuttosto delicata, almeno da un punto di vista politico, visto che il dibattito sulla sanità sambenedettese riesce a prescindere davvero poco dalle critiche a Ceriscioli e al Pd regionale. Avere la stessa “maglia” di chi è additato come principale responsabile della deriva sanitaria locale d’altronde,  ha fatto sorgere il qualcuno dei dubbi sul perché, in origine, il Pd non sia stato incluso nella mozione che chiedeva il Consiglio “aperto”.

Adesso la questione rischia di appiattirsi perché la maggioranza ha aperto alla convocazione di questo assise che probabilmente si celebrerà, anche se con tempi diversi rispetto all’urgenza con cui era stato chiesto e il Pd, schierandosi definitivamente, ha fatto assumere alla questione un contorno “bipartisan”. La strada perentoria tracciata dai consiglieri che si sono rivolti al Prefetto però, tradisce una situazione di fondo che potrebbe essere ben diversa dall’attuale e apparente convergenza di intenti, e che potrebbe inficiare i prossimi passaggi che condurranno a questo tanto discusso Consiglio che resta, tra accuse, sospetti e azioni, l’unica certezza. Quella di un obiettivo di cui San Benedetto ha bisogno come il pane.