SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Altra grande e bella testimonianza di fede rossoblu giunta in redazione per la nostra rassegna dedicata ai sostenitori “forestieri”.

E’ la volta di Franko Rainer Armandi, 54enne nato a Monaco di Baviera ma residente a Riccione. Madre tedesca e padre originario di Castignano. Nella provincia di Rimini è presenta una folta colonia di emigrati provenienti dalla provincia di Ascoli fin dagli anni ’60. Tifosi della Samb e dell’Ascoli. Franko è diventato un supporter della Samb grazie a suo cugino.

“Mio cugino Vittorio Gambini (pescatore deceduto due anni fa) mi portò per la prima volta al Ballarin: si giocava Samb-Pescara  e i rossoblu vinsero. Venivo spesso in Riviera per trovare i parenti e a 14 anni feci il mio ‘debutto’ allo stadio. Un amore nato fin dal primo minuto di gioco. Amavo il Ballarin. Era uno stadio unico dove i tifosi davano una spinta incredibile alla squadra. Dopo quella partita sono tornato altre volte e l’emozione era sempre la stessa: stupenda. Ancora adesso mi capita di passare nei pressi del vecchio impianto, purtroppo malandato, a contemplare la storia” afferma Franko a Riviera Oggi.

Che cosa pensi dello stadio “nuovo”, il Riviera delle Palme.

“L’impianto non è a mio parere da serie A ma è addirittura da Champions League. Un unico appunto: è ora di sistemare l’illuminazione. Non è accettabile questa pecca per un impianto del genere. Inoltre per noi ‘forestieri’ ci sarebbero più occasioni per vedere la Samb in televisione nei posticipi di campionato”.

Segui ancora la Samb in trasferta e a San Benedetto?

“In Emilia-Romagna la seguo ovunque: quest’anno Santarcangelo e Forlì. Comunque quando gioca in zona cerco sempre di assistere. Spesso vengo anche in Riviera e devo dire che le partite casalinghe mi piacciono molto di più per l’atmosfera. Scendo tre/quattro volte l’anno a San Benedetto e cerco sempre di far coincidere con una gara”.

Il ricordo migliore da tifoso?

“Recentemente direi la promozione in C1 nel 2002 con l’esodo a Parma per la finale di ritorno dei Play-Off contro il Brescello e anche la sfida di andata contro il Pescara l’anno dopo nella semifinale Play-Off per salire in serie B, vinta 1 a 0 grazie a un goal di Teodorani. Però i ricordi migliori giungono dal Ballarin. Ogni partita in quello stadio, con qualsiasi risultato, era davvero una festa”.

Il ricordo peggiore?

“Senz’altro il rogo in Curva Sud al Ballarin. Una tragedia assurda. Sportivamente parlando, direi i fallimenti societari. Filibustieri che hanno lucrato e approfittato della Samb mancando di rispetto a tutti noi tifosi”.

Il giocatore simbolo della Samb, a tuo parere?

“Senz’altro bomber Francesco Chimenti. Un attaccante straordinario, il trascinatore di mille battaglie. I rossoblu con lui, Ripa, Simonato e Basilico hanno fatto cose eccezionali”.

Che cosa pensi dell’attuale Samb?

“Secondo me è stato un errore dividersi da Ottavio Palladini. Sono lontano da San Benedetto e non conosco bene le dinamiche però il mister conosceva l’ambiente. Era meglio terminare la stagione con lui e poi magari pensare a un eventuale successore. Comunque tutto sommato è una stagione positiva. La Samb è partita benissimo ma io non ho mai creduto a una promozione diretta. Potevo crederci se a gennaio arrivavano giocatori importanti. Venezia e Parma hanno delle rose superiori alla categoria. Speriamo di andare ai Play-Off: lì può accadere di tutto”.

Sei nato a Monaco di Baviera. Coincidenza particolare dato il gemellaggio fra i tifosi rossoblu e del Bayern.

“Già. Mi fa molto piacere questa amicizia. I tedeschi sono cambiati negli ultimi anni, sono meno rigidi. Monaco di Baviera comunque è sempre stata più calorosa rispetto alle altre città teutoniche. Gli abitanti hanno un modo di fare più ‘italiano’. E’ bello vedere parte dei loro tifosi che vogliono bene alla Samb”.

In Emilia-Romagna i tifosi sono calorosi come quelli di San Benedetto?

“Non c’è paragone. Le squadre più seguite sono Rimini e Cesena ma la passione che si respira in Riviera non è assolutamente paragonabile. A San Benedetto si vive per la squadra in ogni angolo della città. I forestieri, infatti, sono attratti da questa passione e automaticamente simpatizzano per i nostri colori”.

Un auspicio per il futuro della Samb?

“Prima di morire vorrei rivedere la squadra in serie B. Sarebbe un giusto premio per noi tifosi che abbiamo sopportato tante avversità”.

Chiudiamo con una strana curiosità: è vero che ‘simpatizzi’ anche l’Ascoli?

“Mi metti in seria difficoltà (n.d.r. ride). Comunque è vero, simpatizzo anche i cugini bianconeri per ‘colpa’ di un altro mio cugino. Diciamo che se fanno bene a me non dispiace. E’ strano, lo so. Simpatizzo comunque tutte le squadre marchigiane. Naturalmente la Samb occupa il mio cuore e per me è la regina indiscussa delle Marche”.

Tifi Samb anche se non sei originario di San Benedetto? Hai un amico o conoscente ‘forestiero’ che ha una grande passione per i rossoblu? Scrivi a info@rivieraoggi.it e lascia la tua/sua testimonianza d’affetto per la Sambenedettese