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NORCIA – Ripartire. Con un cuore di cioccolato. Dalla Cioccolateria Vetusta Nursia di Norcia arriva un esempio di tenacia e anche, diciamolo, di bellezza. “Dopo la scossa di terremoto del 30 ottobre la nostra azienda era distrutta, si è aperta come un libro con le travi portanti spostate” racconta la titolare Arianna Verucci, che ha gestisce, con l’aiuto di sei dipendenti, l’azienda avviata 50 anni fa da suo padre, recentemente scomparso.

“Il 3 novembre eravamo già qui a lavorare per rimettere in sicurezza l’azienda, che abbiamo nuovamente inaugurato il 6 gennaio 2017 – continua Arianna – Abbiamo investito i nostri soldi, vedremo se in futuro ci sarà modo per recuperare almeno parte della spesa. Questo terremoto ci ha distrutto la vita”.

Vita che riprende con il lavoro, e così Arianna riprende la produzione di dolci, cioccolate, delizie natalizie e pasquali, panettoni, per complessivamente oltre 60 prodotti a base di cioccolato: “Non ci siamo mai riposati, tra riapertura e lavoro siamo sottoposti ad un tour de force”.
Una mano arriva da “Un Cuore per Ricostruire”, progetto avviato grazie all’iniziativa di Fabio Cortellesi, arquatano di Capodacqua anche lui vittima del terremoto e dell’imprenditore Roberto Tomasone. “Stiamo lavorando bene anche se il picco delle richieste e delle consegne lo avremo a ridosso di Pasqua” spiega, aggiungendo: “Conoscevo Fabio – ci racconta Arianna- e mi ha cercato per coinvolgermi in questo progetto. La cosa positiva dell’iniziativa è che ci sta dando una mano e che, a differenza di coloro che si affacciavano e chiedevano comunque uno sconto per acquisti di prodotti, loro ci hanno da subito pagato a prezzo pieno. A Natale non potevamo ancora produrre dolci e abbiamo aiutato confezionando i cesti, mentre adesso realizziamo l’uovo con la scritta “Un uovo per ricostruire”.

L’azienda utilizza tutti prodotti locali, ovviamente tranne il cioccolato, ma per il resto su zucchero, uova, scatole il rifornimento è con aziende del posto, creando quindi un circuito positivo: “La situazione è difficile, c’è stato uno spopolamento e inoltre c’è un crollo dei flussi turistici. I soldi che sono arrivati vanno adoperati in maniera intelligente, occorreva puntare sulla ripartenza immediata anche dell’economia perché altrimenti non si riesce a ripartire. Abbiamo difficoltà a causa di un collegamento con la Provincia di Ascoli venuto meno, e quindi il flusso che prima arrivava dalle Marche adesso è praticamente annullato. Qui, adesso, è durissima”.

Così, fra casette provvisorie e camper, si vive e si lavora. Sperando nel Cuore per Ricostruire.