SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Continua, senza sosta, la nostra rassegna dedicata ai sostenitori “forestieri” della Sambenedettese.

Tante testimonianze d’affetto giungono da Milano che possiamo, a questo punto, considerare una sorta di “sambodromo”. E’ la volta di Sandro Oldoini, 56 anni originario e residente a Milano, grande appassionato dei rossoblu.

Una passione nata fin da ragazzino e che non si è mai interrotta. Una fede nata grazie all’amicizia con un grande giocatore della Samb.

“Ho cominciato a seguire i rossoblu grazie a Carlo Odorizzi (militante nella squadra dal 1976 al 1978 con il ritorno in Riviera nella stagione 1984-85 per un complessivo di oltre cento presenze e cinque reti) che conoscevo ai tempi in cui giocava nell’Arezzo prima di sbarcare a San Benedetto. Un amore nato spontaneamente e che mi ha rapito subito” ha affermato Sandro Oldoini a Riviera Oggi.

Erano i tempi in cui la Samb giocava spesso al Nord.

“Esatto, vedevo quasi tutte le partite. A Brescia, Como e in tutto il Settentrione. E mi sono goduto molte vittorie”.

Quale partita ricorda con piacere?

“A parte le storiche promozioni, porto nel cuore una partita disputata a Brescia a fine anni ’70 dove ero seduto vicino a tal Ramigni, giornalista di TelePiceno se non erro. Eravamo in mezzo a tanti bresciani ed era bello vederlo all’opera con il taccuino ad appuntarsi tutto ciò che succedeva durante la partita. Con penna e taccuino. Altri tempi se pensiamo che adesso la maggior parte dei giornalisti prende appunti con computer, tablet o cellulari. Naturalmente ricordo con piacere quella partita anche perché la Samb vinse”.

Il ricordo peggiore legato ai rossoblu?

“I fallimenti societari: prima quello del 2009, dopo la retrocessione dalla serie C per mano dei Play-Out persi contro il Lecco, e poi quello del 2013 dopo la promozione dalla serie D alla Lega Pro. Ferite che fanno male ancora oggi.

La Samb di fine anni ’70 sfiorò la promozione in serie A.

“Era una grande squadra composta da gente come Odorizzi, Guidolin, Catto, Chimenti, Petrangeli, Di Giovanni e tanti altri. I rossoblu hanno sempre sfornato dei campioncini. Basti pensare ai portieri come Tacconi e Zenga, abbiamo dato al calcio italiano tanti buoni estremi difensori. E tra i centrocampisti come non citare Tiziano Manfrin, campione indiscusso che ha giocato pure qui a Milano nel Milan“.

Lei è stato anche al Ballarin a vedere le partite.

“Ho avuto questa grande fortuna. Era un impianto che mi piaceva molto. Uno stadio all’inglese dove il pubblico era l’arma in più: molto caldo che metteva paura agli avversari…e agli arbitri. Un fortino dove i rossoblu hanno compiuto tante imprese”.

E’ stato anche al Riviera delle Palme, giusto?

“Sì. Ero anche a una delle prime partite disputate nel nuovo stadio, l’amichevole contro il Milan. E’ un impianto di categoria nettamente superiore a quella attuale anche grazie alla recente ristrutturazione”.

Da quanto tempo non viene più a San Benedetto?

“Circa quindici anni, purtroppo. Sono venuto spesso in estate. Ho ricordi molto belli. San Benedetto è una città meravigliosa e spero di ritornarci presto. Anche per gustarmi dell’ottimo pesce”.

Perché la Samb, secondo lei, ha tanti estimatori al Nord Italia?

“A mio parere perché la maggior parte è rimata colpita, e lo è tuttora, dallo splendido tifo rossoblu: caloroso e appassionato. A parte le squadre di livello come Milan, Inter o Juventus, nessuna realtà calcistica del territorio ha la passione del popolo sambenedettese. Quindi è normale che i settentrionali, quando vengono in vacanza in Riviera o vedono i tifosi in trasferta al Nord, rimangano affascinati da tutto questo calore. E scatta l’amore“.

Un suo pensiero sul campionato in corso della Samb.

“L’ottima partenza ha fatto sognare in molti, me compreso. Purtroppo la realtà ha fatto modo di constatare che ci vogliono i soldi per salire in serie B: vedasi rose di Parma e Venezia. Però andare ai Play-Off sarebbe un ottimo traguardo. Non andarci, dato l’andamento del torneo, sarebbe una beffa. Ci vuole comunque pazienza e programmazione (oltre ai soldi) per salire in serie B”.

Tifi Samb anche se non sei originario di San Benedetto? Hai un amico o conoscente ‘forestiero’ che ha una grande passione per i rossoblu? Scrivi a info@rivieraoggi.it e lascia la tua/sua testimonianza d’affetto per la Sambenedettese