
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Dopo dieci anni un altro appuntamento tradizionale in Riviera è destinato a scomparire.
Dopo la cancellazione del Palanatale (anche questo evento era durato dieci anni), il Maremoto Festival farà la stessa fine.
Nella mattinata del 23 febbraio il Comune di San Benedetto e gli organizzatori del Festival (tradizionalmente in scena all’ex galoppatoio) si sono incontrati ed è giunta la comunicazione ufficiale: il Maremoto non avrà luogo.
Nella tarda mattinata del 3 marzo gli organizzatori del noto Festival hanno diramato una nota che riportiamo:
“L’amministrazione Comunale di San Benedetto ha infatti deciso di non concedere il contributo ormai consolidato, rendendo di fatto impossibile lo svolgersi di un evento privo di ambizioni commerciali, che regalava a un pubblico di appassionati concerti di spessore a ingresso gratuito, cercando di dare spazio anche a gruppi locali ed emergenti. Una macchina che ogni anno costa decine di migliaia di euro, coperti per metà dal contributo comunale e per l’altra metà dagli incassi di bar e attività ospitate.
Vale la pena, in quello che speriamo sia un arrivederci e non un addio, ripercorrere brevemente la storia del Maremoto. L’edizione 1, del 2007, non nacque da una nostra idea ma da un’intuizione di Domenico Mozzoni, alloraassessore al Turismo del Comune di San Benedetto, che aveva intenzione di rivitalizzare la zona dell’ex Camping, vecchia location del Maremoto, con una serie di concerti. L’idea ci piacque talmente tanto che costituimmo un’associazione che univa appassionati di musica e di arte per quello che subito chiamammo “festival per occhi e per orecchie”, unendo musica e fumetti.
Fondamentali furono anche le preziose consulenze tecniche ed il sostegno di Giacomo ‘pioweb’ Antonini, all’epoca responsabile del Centro Giovani. In dieci anni, senza alcuna crescita del contributo pubblico, la manifestazione è diventata quello che è ora. Il cambio di location ha aumentato drasticamente i costi di allestimento e ogni anno ci siamo trovati di fronte alla sfida, ve lo assicuriamo sempre più dura, di far quadrare i conti senza svendere il festival piegandolo a obiettivi commerciali e mantenendo (compatibilmente con i magri budget) un livello qualitativo apprezzato da migliaia di persone.
Oggi il contributo determinante dell’ente che finora ci ha sostenuto viene meno, e ci rende quindi impossibile programmare con lo stesso spirito l’edizione 2017. L’alternativa ci sarebbe: ridimensionare il festival e farlo diventare l’ennesima sagra, per contare sui proventi della ristorazione. Oppure organizzare solo concerti a pagamento e commercialmente convenienti. Ma non sarebbe il Maremoto, ovvero un festival pensato per il pubblico, non per la cassa.
La nuova amministrazione comunale ha deciso di mortificare dieci anni di storia, rivolgendo altrove la propria preferenza. E’ una scelta legittima che rispettiamo, e che ognuno potrà giudicare sulla base delle alternative che verranno proposte. Per quanto ci riguarda, siamo certi di aver dato sempre il massimo per offrire alla nostra meravigliosa città un festival all’altezza della sua fama. Purtroppo non è bastato.
Rivolgiamo ancora una volta un ricordo commosso verso Domenico Mozzoni e Giacomo Antonini, per il sostegno appassionato che ci hanno dato; gli amministratori che hanno fino ad oggi sostenuto il Maremoto; chiunque – associati, lavoratori, volontari, tecnici, funzionari, fornitori – in questi anni abbia sostenuto il festival con le proprie decisioni, il proprio impegno, il proprio sudore; e le decine di migliaia di persone che ci hanno seguito con passione ed interesse in un viaggio splendido che porteremo nel cuore.
E, infine, ringraziamo gli artisti (tantissimi, forse non riusciamo a risalire a tutti) che ci hanno offerto il loro spettacolo. Siamo certi di rivederci presto”
In effetti già a novembre 2016 Paolo Miti, durante l’intervista concessa a Riviera Oggi inerente al Palanatale, confermò la possibilità che il Maremoto potesse non svolgersi: “Potrebbe anche succedere. La manifestazione (musicale, artistica ed enogastronomica) richiede investimenti importanti e soprattutto una determinata convinzione nel progetto. Se ciò manca, non si può andare naturalmente avanti e lontani. Staremo a vedere”. (CLICCA QUI PER L’INTERVISTA COMPLETA).
Per il Palanatale fu decisa la cancellazione per “puntare ad investire su altri target e veicoli per gli eventi natalizi. Una sorta di cambio di strategia” dettata anche dal bilancio comunale e dalla volontà di non spendere troppo. La motivazione è la stessa per il Maremoto Festival.
Sui Social Network erano iniziate delle roventi discussioni riguardo alla possibile cancellazione. Da una parte chi contestava, dall’altra chi approvava. Qualcuno aveva fatto anche notare che il “cambio di colore” in Comune ha portato in pochi mesi all’abbattimento di due eventi che erano considerate “colonne” dell’amministrazione precedente.
Il Maremoto Festival comunque è stato sicuramente uno dei principali eventi di riferimento di San Benedetto del Tronto. Come per il Palanatale, ragazzi di tutte le età accorrevano in estate sulla costa dall’entroterra Piceno, dal Fermano e dal vicino Abruzzo per ascoltare la musica di artisti emergenti ma anche di cantanti e band affermate nel panorama nazionale e non solo.
Basti pensare a Brunori Sas, Sud Sound System, Lacuna Coil, The Zen Circus, Il Teatro degli Orrori, Brusco, Tre Allegri Ragazzi Morti e tanti altri.
Inoltre ha dato la possibilità a parecchi giovani di esprimere la propria arte sia a livello artigianale, artistico ed enogastronomico.
Poi si sa, nulla dura per sempre. Ed è anche giusto controllare le “tasche” prima di organizzare eventi. Ma è importante non trascurare la possibilità di organizzare rassegne simili che portano solitamente la città a diventare un importante centro di aggregazione per giovani e adulti, oltre a divenire una vetrina allettante per il turismo.
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Vacche magre per tutti… i soldi non ci sono e se si deve scegliere tra sociale è un piccolo festival, io sto con il sociale. Se poi si trovano privati che vogliono finanziare ben venuto il festival, ma vista l’aria che tira in Italia la vedo dura. Ora però si devono destinare quei fondi a progetti per i più sfortunati!
Quello che lei chiama piccolo festival ha portato a San Benedetto le migliori band del panorama nazionale ed era uno dei festival più attesi da moltissimi giovani non solo Sambenedettesi, un vero e proprio punto di riferimento per gli amanti della musica, tra l’altro nella varie giornate del festival si spaziava con diversi generi musicali. La nuova amministrazione Sambenedettese sembra davvero priva di idee, si sono soppresse alcune iniziative storiche che hanno dato sempre ottimi riscontri di pubblico sostituendole con altre di non equivalente valore, queste scelte sembrano motivate più da motivazioni politiche che da motivi di budget, anche perché… Leggi il resto »
Se questo festival è così importante, addirittura portando band di livello nazionale, poi abbiamo idee diverse nel definire tali band, ma questo è un altro discorso…. sponsorizzi lei il festival! Lo sa che per il 2017 il comune avrà 5 milioni in meno su un bilancio totale di quasi 50 milioni? Basta con l’assistenzalismo a sfondo politico, soldi a pioggia elargiti dalla Sorge e co negli anni scorsi, prima le persone poi il resto! La Cultura e bel altro che la banda bardó, tre allegri ragazzi morti o le altre “grandi” band che dice lei!
La cultura non è nemmeno la presentazione di 2 libri di cui non si sa nemmeno se hanno l’isbn!
Ci vuole il coraggio di fare delle scelte! Vogliamo dare una veste culturale al turismo locale (ammesso che sia giusto)? Allora dobbiamo portare Nomi di grosso calibro del settore come fa Civitanova con il “Futura Festival” e Senigallia con il “Demanio Marittimo”!
Concordo, ma non guarderei Civitanova o Senigallia ma a qualcosa di più importante, se si deve fare deve essere ben fatto! Portare i Deep Purple al Riviera anziché a Servigliano ad esempio!
Tralasciando i gusti musicali, che c’entrano poco, la storia dei minori fondi non regge, altrimenti scelte come quelle della sagra dei fuochi d’artificio non verrebbero in mente a nessuno. Lei forse non sa che nei bilanci comunali esistono voci ben distinte per il Sociale e per il Turismo, a me non risulta che i soldi risparmiati per il Palanatale o il Maremoto siano andati a rimpinguare le casse dei Servizi sociali comunali. Personalmente mi sembra che gli attuali amministratori non si rendono conto che stanno amministrando una della mete turistiche più importanti delle Marche, amministrandola alla stregua di un piccolo… Leggi il resto »
Ben venga Porto Sant’Elpidio o Porto San Giorgio, cosi i Rolling Stones, gli U2 e chissà chi altri suoneranno li, non sono questi i grandi gruppi di cui parlava?. Ma chi se ne frega se 4 gruppi di nicchia non suonano a San Benedetto, via il Maremoto ed Anghiò, manifestazioni pagate dai cittadini per 2000/3000 spettatori, volete fare i democratici ma non pensate agli altri 50000 cittadini a cui non interessano tali Festival di paese, perché questo era il Maremoto! In merito ai fondi, lei non sa che io so… Ma forse lei ha interessi in queste manifestazioni da pseudo… Leggi il resto »
Personalmente ho suonato ad un paio di manifestazioni costate un terzo rispetto al Maremoto dove sullo stesso palco ho visto Valerio Zelli….i Jalisse…Rocco Gigolo..I Neri a Meta’…….oltre a compagnie di ballo di carattere nazionale….in un altra Monica Hills, Jo di Tonno, Angelo Carestia..altre band e compagnie di ballo….con impianti di grande livello, portando ad ogni serata oltre 3000 persone in piazza….spettacoli in grado di accontentare gli appassionati di ogni genere……
San Benedetto non è eremo sperduto di montagna.
Le migliori band del panorama come le definisce lei sarebbero venute comunque e la gente avrebbe pagato il biglietto.
Ma questo significherebbe rischiare… Perchè farlo se si può solo chiedere?
Se l’idea è buona ed interessa migliaia di persone, allora potrebbe reggersi da sola.
Perchè finanziare concerti che se organizzati da un pub o un locale più grande farebbero il pieno ugualmente?
Concordo in tutto.
Concordo pienamente con Rodo71. E’ finita la pacchia: hanno (giustamente) chiuso i rubinetti ed ecco gli indignati di professione che intasano bacheche e quotidiani on line in nome della difesa della cultura (sic!). Dove stavano questi acuti osservatori, attenti al bene della città, quando la precedente amministrazione creava voragini spendendo anche i soldi che non aveva? La città aveva, ed ha, mille criticità molto più serie, ma sembra che il problema sia solo se finanziano il Maremoto. E sia chiaro, non ne faccio una questione politica o di gusti personali. Ben vengano eventi di qualsiasi tipo che possano risollevare lo… Leggi il resto »
MI dispiace ma i soldi ci sono in bilancio (ad esempio la tassa di soggiorno potrebbe finanziare questi eventi). Il punto invece è che se si devono fare ripicche politiche fine a se stesse siamo al Gaspari Ter. Invece perchè non si ha il coraggio di prendere un decisione sui target turistici e dire tranquillamente che certe iniziative sono di interesse turistico mentre altre no? Basta essere chiari e trasparenti, ma sul turismo siamo tornati anni indietro con il Comune che addirittura pretende di fare il Venture Capitalist nella battaglia alle OTA!
Tiri sempre in ballo la tassa del soggiorno, ma quante cose ci vuoi fare? I soldi sono quelli dello scorso anno meno 5 milioni, che ti vuoi inventare? Purtroppo i tagli sono reali, ovviamente non solo per noi ma per tutti i comuni, vincerà chi saprà ottimizzare e in qst ottica il Maremoto è francamente sacrificabile!
5 milioni per cosa? hanno tagliato le tasse? Non mi risulta…. molta poca accountability in questo bilancio…
Taglio delle tasse? Come si fa a tagliare le tasse se da Roma arrivano sempre meno soldi? La realtà purtroppo è questa! In merito ai 5 mil in meno sono dati ufficiali, non fantasie.
peccato
al di là delle ideologie politiche
tra il vuoto che SBT propone e le piccole manifestazioni, anche se di “nicchia”… preferisco sempre le piccole manifestazioni…
Allora Buon Karaoke presso gli chalet a tutti!
La sensazione e’ che la cultura non sia proprio una priorita’ di questa amministrazione. Ma poi le conseguenze sono altre e mai positive….Sono d’accordo con l’altro commento, Buon karaoke a tutti, il livello purtroppo e’ questo!
Ho letto di un post di compiacimento di Muzi per questa scelta della sua amministrazione Bene, mi piacerebbe sapere quanti soldi privati invece confluiranno per questa iniziativa… toh guarda caso proposta da Muzi… https://www.rivieraoggi.it/2017/03/04/237570/san-beach-comix-20-e-21-maggio-le-date-stabilite-per-prima-edizione/ nel mio piccolo, da ignorante dico… bene Comix, evviva e sono contento che ci sia, specialmente in periodi fuori stagione… Peccato manchi all’appello Maremoto… che in piena stagione estiva poteva dare un’alternativa all’offerta Io dico ottimo i 25 k€ spesi per la Rua a Capodanno… Ottimo la pista di pattinaggio sul ghiaccio… peccato che sia mancato il Palanatale… si potevano fare alcuni sforzi… magari combinare alcune… Leggi il resto »
Maremoto era cultura?
Faceva lo stesso lavoro che altrove fanno i privati. Non era un festival, non venivano generati contenuti ad hoc. I concerti non attiravano persone da fuori, ma faceva concorrenza ai locali.
Se non si fossero spezzate le connivenze politiche dietro l’organizzazione, non si sarebbe mai sciolto questo equivoco. Fare cultura è un altra cosa.
Mi dica cosa? Cercare calciatori famosi da far soggiornare gratis a Sbt? Oppure? Ah gia’ cultura ormai e’ diventato commercio e business!
Il Maremoto Festival era una cosa da sostenere. Del resto una città con le potenzialità di SBT guardate come ha ridotto le due ricchezze che ha: il turismo e la pesca.
Sai quanto e’ costato Maremoto?…sai cosa si puo’ fare con gli stessi soldi?….gli stessi soldi valgono 10 mila persone a manifestazioni…contro un migliaio scarso che partecipano a Maremoto….e Pala-natale
il maremoto per come era non poteva fare altra fine.
Un evento senza plusvalore culturale che faceva concorrenza all’offerta commerciale dei privati.
Non è possibile per la dignità del giornale e in qualche caso anche per motivi legali. Ma sempre senza modificare il suo pensiero. Per esempio se lei dice di aver visto con i suoi occhi qualcosa di illecito la pubblicazione non viene negata ma le offese o le illazioni, no. Se poi dice di aver visto e invece non è vero, il problema è tutto suo.
Va bene. Vi capisco e mi scuso.
Il voto lo si potrà dare alla fine, non certo dopo 7 mesi. Quello che noto è che si lamentano sempre coloro che fino a ieri guadagnavano dai vari eventi, Anghiò, Maremoto, le coop di gestione e chissà quanti altri arriveranno nei prossimi mesi… Mi chiedo come mai!
Rodo71, io sono stato sempre molto critico verso anghiò e verso maremoto. Trovo che nel Natale si sia dato inizio a qualcosa di positivo che deve crescere nei prossimi anni (certo che se non lo fa è uguale al PalaNatale) ma come si è fatto a Natale si rinuncia a qualcosa per sostiturilo con altro. Tagli toutcourt senza rimpiazzare si giustificano solo con tagli delle tasse!
Io non sono critico a prescindere, non trovo giusto che Maremoto abbia contributi per far ballare e sballare 3000 ragazzi, non voglio fare il bacchettone, anche io vado in giro per concerti, ma il biglietto lo pago di tasca mia! In merito ad Anghiò è assurdo che una sagra prendeva 30000 € dagli amici del PD ed in più si faccia ben pagare un piatto di alici o quant’altro… Andate a vedere il bilancio… Hanno un bell’utile, quindi che facciano da soli. Sono però favorevole a dare lo spazio gratuitamente.
Senza dati alla mano è difficile dare un’opinione.
A questo punto sono curioso però di vedere l’offerta di eventi della prossima stagione estiva.
Tra tagli alla notte bianca e ora questo voglio proprio vedere se ci saranno eventi di richiamo.
E non parlo di sagre.
Considera che se parliamo di eventi per la stagione estiva siamo già in ritardo perchè i turisti stanno iniziando a chiamare e chiedono informazioni ed è brutto rispondere “ancora non si sa nulla”…
Maremoto si spegne perchè non è mai cresciuto. Non è mai stato un festival, ne un evento culturale.
Aveva la stessa programmazione di un locale e si comportava come tale, a spese dei contribuenti.
E’ il simbolo di ciò che era diventata la sinistra alternativa a San Benedetto. Mascherare operazioni commerciali con velleità artistiche per fare soprattutto i propri interessi.
Aprire un locale e chiamarlo Maremoto sarebbe un ottima idea.
MAgari il comune potrebbe investire in qualcosa che genera contenuti, come il Festival dei Teatri Invisivili o la rassegna du scultura sul molo.
Da amante della musica, mi dispiace che non si faccia più il Maremoto, anche perché ormai erano 10 anni che si svolgeva e si era fatto un nome, soprattutto nel mondo della musica Indie. Senza entrare nel merito della questione dei soldi, anche perché non conosco i bilanci comunali e non mi và di fare paragoni con altre manifestazioni ( della serie, a loro si e a noi no), mi chiedo se già da Natale vista la vicenda del Palanatale, gli organizzatori non potevano muoversi in maniera differente. Mi spiego e faccio degli esempi, si potevano cercare qualche sponsor in… Leggi il resto »
tutto si può far meglio
però meglio del nulla, almeno c’era qualcosa
giusto ridurre i costi, azzerarlo rimane un errore
opinione del tutto personale
vedo che sono in molti a parlare
nessuno ad agire
o meglio … ad affossare chi almeno qualcosa faceva