SAN BENEDETTO  DEL TRONTO – “I collegamenti ferroviari dal Nord Italia al Sud delle Marche non esistono quasi più, i pochi convogli rimasti fanno sosta dalle nostre parti solo in orari da nottambuli”. Quanto vi proponiamo è un estratto di un articolo di giornale dal titolo “Treni col contagocce, San Benedetto resta a piedi” che potrebbe benissimo far parte di un’ipotetica rassegna stampa di questi giorni.

Peccato però che l’articolo in questione, scritto da Daniele Mauro per Sambenedettoggi, settimanale “padre” dell’odierno Riviera Oggi, porta la data del 24 dicembre 2003. Impressionante dunque constatare come certi problemi e disagi dei sambenedettesi si ripropongano ciclicamente, per non dire che non sono mai spariti.

L’articolo prendeva spunto dalla soppressione, da parte di Trenitalia, di due Eurostar. Il Milano-Pescara delle 17 e 05 e il Pescara- Milano delle 6 e 33, “convogli da sempre strategici per lo spostamento dei viaggiatori di medio e lungo percorso da e per San Benedetto”, dal 14 dicembre di quell’anno non esistevano più, riportava il giornale quel giorno. Come Sambenedettoggi per Riviera Oggi, anche gli Eurostar possono essere considerati progenitori delle moderne “Frecce”. I Frecciabianca infatti, di cui oggi San Benedetto denuncia con più voci la scandalosa penuria, sostituirono nel 2011, assorbendone i servizi, i treni Eurostar City Italia.

Continuando la lettura, Sambenedettoggi si chiedeva: “Perché la mannaia dei tagli di Trenitalia si è abbattuta sulle strade ferrate locali?” Ieri come oggi, le logiche di mercato sembrano essere la risposta (LEGGI QUI). Su quei due treni Eurostar soppressi saliva infatti, secondo i dati del 2003 forniti da Trenitalia, “solo il 30% dei viaggiatori, poco per giustificare la sopravvivenza di un servizio dispendioso per la società dei trasporti” aggiungeva il giornalista Daniele Mauro dipingendo la situazione del 2003 come “politica di massimizzazione della produttività che bada poco alle esigenze del pubblico”.

Nel 2003 quell’articolo concludeva con una poco rosea prospettiva per i viaggiatori sambenedettesi, “a cui non resta che rimettersi al volante” leggiamo. A distanza di quasi 14 anni non molto sembra cambiato.

Nella foto, evidentemente ironica, il giornale immortalava il “Trenino dell’arte” trainato da una locomotiva a vapore, un treno storico utilizzato per trasportare i turisti in estate tra San Benedetto e Ascoli. Soppresso anche quello.