SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Altro capitolo dedicato ai tifosi “forestieri” della Sambenedettese o comunque lontani dalla Riviera. E’ la volta di Stefano Tassotti.
37 anni, originario di San Benedetto e residente a Milano da 4 anni. “Ma ho girato, e giro ancora, tutta l’Italia e l’estero per motivi lavorativi (n.d.r. Stefano lavora in una compagnia di assicurazioni)”.
Nonostante gli impegni lavorativi e la distanza, la passione per i colori rossoblu è sempre ardente. “Seguo ogni giorno le sorti della squadra, m’informo e la sostengo ovunque io mi trovi”.
Stefano, perché questo grande amore per la Samb?
“Grazie a mio padre, ho iniziato da bambino a vedere le partite in Curva con lui. Una passione che si respirava in famiglia e in ogni via della città, ancora oggi è così. Poi la fede è proseguita a scuola con i miei amici. Non ci perdevamo nessuna partita, comprese le trasferte importanti. Eravamo sempre in Curva e da poco ci siamo ritrovati nei Distinti“.
Giri l’Italia e l’estero per lavoro. Riesci a tornare ogni tanto a San Benedetto?
“D’inverno riesco a trovare una ventina di giorni, in estate anche qualche giorno in più. Naturalmente cerco di far coincidere il mio ritorno con qualche partita della Samb”.
Grazie al tuo lavoro conosci e ti trovi a contatto con persone provenienti da varie zone. Comprendono il tuo tifo per la Samb?
“Innanzitutto la squadra è molto conosciuta, più di quanto si possa pensare. Vedono comunque la mia grande fede, mi domandano cose e s’incuriosiscono. Tifosi dei rossoblu si nasce ma comprendo anche chi viene da fuori in Riviera e sente la gente parlare in qualsiasi posto e in continuazione della Samb: s’innamora inevitabilmente“.
Il tuo ricordo migliore da tifoso?
“La trasferta nel 2002 a Parma per la finale Play-Off contro il Brescello. Era una partita importante che mancava da tempo a San Benedetto in uno stadio da serie A. Degna cornice per il pubblico sambenedettese. Ma ricordo con emozione il viaggio sull’A14: tutte macchine e pullman rossoblu con persone che fuori dai finestrini sventolavano bandiere e sciarpe. Uno spettacolo puro”.
E quello peggiore?
“La finale Play-Out persa nel 2009 contro il Lecco. Altra trasferta dove il tifo rispose in maniera splendida. Speravamo davvero di salvarci ma non andò così. E in più qualche tempo dopo ci fu il fallimento societario. Tornai dalla Lombardia a San Benedetto e subito dopo, per lavoro, a Bari con la morte nel cuore“.
Cosa auguri alla Samb di oggi?
“Di rialzare presto la testa e tornare a fare punti. C’è stato un calo fisico ma anche mentale. L’ottima partenza è stata positiva per raccogliere punti fondamentali per la salvezza. Ciò, però, ha causato a mio parere anche del relax e un pò di illusione per sognare qualcosa di incredibile. Spero che le sconfitte con Parma e Venezia, squadre più quotate, diano la scossa necessaria per tornare alla vittoria. Non avevamo giocato così male”.
Tifi Samb anche se non sei originario di San Benedetto? Hai un amico o conoscente ‘forestiero’ che ha una grande passione per i rossoblu? Scrivi a info@rivieraoggi.it e lascia la tua/sua testimonianza d’affetto per la Sambenedettese
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sono nato a san benedetto del tronto ma da 70 anni abito a viareggio.dopo la moglie e il figlio il massimo interesse è la samb.essendo un allenatore dei piccoli sono conosciuto il lucchesia e nel pisano ma soprattutto come tifoso della samb.il lunedì più di decine persone si tengono informati da me per sapere quello che ha fatto la samb tranquilli perchè riconoscono la mia tranquillità di giudizio . ogni anno riesco sempre a vedere quelle decina di partite della samb in trasferta o san benedetto
Ciao cugino,
mi dai il tuo numero di telefono per un’intervista
info@rivieraoggi.it
388 6595011