SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Le frecce si fermano ad Ancona. Che non è come se Cristo si fosse fermato a Eboli, parafrasando il titolo del famoso romanzo di Carlo Levi, ma è comunque una bella rogna per tutte quelle persone che, per arrivare a San Benedetto e dintorni, vorrebbero utilizzare l’alta velocità.

Vorrebbero. Già perché alla stazione di San Benedetto si fermano due Frecciabianca. Stop. E alla faccia di Pesaro e Ancona che ne contano 25 al dì in coppia. Del problema ce ne siamo occupati qualche settimana fa (CLICCA QUI) anticipando anche la politica locale, finalmente desta sul tema (CLICCA QUI).

Di questi tempi però le idee e le iniziative sul web, si sa, riescono a viaggiare più veloci di quanto faccia la politica o talvolta l’informazione. E di sicuro più veloce di quanto facciano i treni, almeno quelli diretti dalle nostre parti. E’ così che nasce dunque l’iniziativa di Dario Capriotti, 24 anni, ascolano ma residente a Milano dove si sta per laureare in Marketing alla Bocconi.

Ecco come è andata: Dario ieri decide di lanciare una petizione sulla piattaforma change.org per, si legge, “proporre una fermata intermedia a San Benedetto per i Frecciarossa tra le stazioni di Ancona e Pescara”. LA PETIZIONE PUOI LEGGERLA E FIRMARLA QUI. L’idea di Dario, nata dai disagi di studente pendolare evidentemente, è un successo e in poche ore raggiunge oltre mille firme e numerosi messaggi di appoggio sul sito. Un tale successo che abbiamo deciso di intervistare il ragazzo.

Ciao Dario spiegaci come nasce l’idea della petizione online. 

“Io vivo a Milano da 5 anni dove studio Marketing e quello del ritorno a casa è un problema per tutti noi ragazzi che viviamo fuori. Tralasciando i problemi dovuti ai costi, spesso eccessivi, e alle inefficienze di Trenitalia, per tutti noi che viviamo tra Fermo e Teramo e che studiamo al Nord (da Ancona in su) i Frecciabianca sono essenziali per permetterci di tornare a casa e non dico solo per le circostanze speciali come Natale, Pasqua, ecc.”

Spiegaci meglio.

“Ieri sono tornato ad Ascoli, dove sono nato, e non trovando offerte per il Frecciabianca ho voluto provare il Frecciarossa Milano-Ancona e mi sono reso conto come sia assurdo che sia possibile percorrere la tratta adriatica ad alta velocità ma che San Benedetto e di conseguenza tutto l’entroterra ne siano stati tagliati fuori.”

La tua petizione chiede una fermata del Frecciarossa, ma non è che a Frecciabianca siamo messi benissimo.

“L’idea della petizione su change.org. nasce da queste esperienze ma sono consapevole che probabilmente le priorità oggi siano altre e che ancor prima del Frecciarossa San Benedetto dovrebbe essere fermata fissa di tutti i Frecciabianca che transitano in zona, però credo che sia un grande punto di partenza anche a livello di immagine”.

Non pensi solo ai pendolari quindi.

“Collegare Milano e quindi tutto il Nord con San Benedetto in meno di 4 ore porterebbe da una parte molte più persone a tornare a casa più spesso, con evidenti vantaggi per la vita dei residenti o ormai ex residenti emigrati al Nord, ma in vista del periodo estivo sarebbe una spinta al turismo delle nostre zone, che negli ultimi mesi sono state martoriate da eventi terribili”.

Tu vivi ad Ascoli, quanto tempo ci metti in media per tornare a casa da Milano? 

“Sì da Ascoli normalmente per arrivare a casa nel minor tempo possibile posso prendere soltanto i Frecciabianca delle 15.25 e 17.35, che arrivano a San Benedetto in circa 4 ore e 45 minuti.Poi da lì i miei genitori vengono a prendermi in auto di solito”.

In poche ore la tua petizione ha raggiunto oltre mille firme. Te lo aspettavi? 

“Riguardo alle firme non me lo aspettavo minimamente. Ho lanciato la campagna dal mio smartphone in treno, l’ho condivisa su Facebook e in poche ore vedevo il numero delle firme crescere. Secondo change.org solo il 5% delle petizioni arriva a questo punto quindi credo che sia un tema importante non solo tra i giovani ma per tutti coloro che vivono nelle nostre zone e vorrebbero avere questa possibilità. Non ho impostato un obiettivo di firme proprio per questo motivo, per vedere fino a che punto potessero arrivare e sono felice che così tante persone abbiano aderito in prima persona”.

Non ci resta che ringraziarti, augurarti e augurarci buona fortuna con le firme. 

“No grazie a voi per lo spazio che riservate a questo tema”.