FEDELI ALLA SAMB. Dopo questa intervista mi sento di affermare che la famiglia Fedeli resterà ancora per molto tempo alla guida della società rossoblu.

Presidente come va, smaltita la rabbia di domenica scorsa a Parma?
“Diciamo di sì anche se l’amarezza, magari mi porta a fare dichiarazioni che non rispecchiano esattamente il mio pensiero. Piuttosto, mi trovo in montagna per un breve periodo di vacanza e mi è giunta qui una notizia che mi ha molto rattristato: la morte di Giovanni Rosati che conosco come grande tifoso della Samb. Darò ordine di chiedere alla Lega un minuto di raccoglimento per la gara di domenica prossima contro il Venezia”
È vero, era un fedelissimo dei nostri colori, un vero appassionato che non mancava mai alle partite. Ha generato un grande dolore in tutta la città.
“Tornando al momento che sto attraversando sportivamente, mi sta accadendo un qualcosa di particolare dopo le sconfitte. Sarà che per la prima volta possiedo interamente una squadra di calcio ma mai, in tutte le altre mie esperienze calcistiche, ho sofferto così tanto dopo i risultati negativi. Ci sto male mentre prima provavo rabbia ma non un vero dispiacere”
Quindi?
“Sono convinto che, quando un giorno, che mi auguro più lontano possibile, lascerò la Samb proverò dolore e non un senso di liberazione come mi è capitato in altre città (Non gliel’ho detto ma nelle sue parole ho colto un amore in fase di fidanzamento Ndd)”
Sono forse spiegabili così certe sue reazioni un po’ esagerate nel dopo partita, che in qualche caso appaiono irrazionali?
“Ti posso soltanto dire che non riesco mai a trattenere e quindi a non esternare quello che veramente sento in quei particolari momenti. Anche sbagliando, perché no? La ritengo però più una dote che un difetto: mi ha sempre accompagnato nella mia vita”
Sa che a volte lei mi sembra più una persona ingenua che un capitano d’industria (qual è) che solitamente ha comportamenti ipocriti pur di farsi benvolere da tutti.
“Magari è stato un aspetto fondamentale per le mie conquiste lavorative. Ma torniamo alla Samb, la mia vita è meno interessante adesso. Poi abbiamo ancora tantissimo tempo per riprendere il discorso”
Mi fa molto piacere presidente sentirglielo dire, non posso quindi che provocarla chiedendole i traguardi calcistici che si prefigge alla guida della nostra gloriosa squadra di calcio
“Gliel’ho già detto in altre occasioni. Mi piacerebbe raggiungere con la Samb traguardi che gli stessi colori rossoblu non hanno mai raggiunto ma voglio farlo in un modo che ritengo intelligente e senza salti nel buio. Innanzitutto valorizzando i giovani perché è l’unica maniera per crescere gradualmente e migliorare di anno in anno la posizione di classifica. Non farò mai un passo che, in caso di insuccesso, possa precludere la possibilità di investire allo stesso modo nel campionato seguente. Ai tifosi chiedo soltanto di lasciarmi sfogare dopo la partita, nulla di più. Non sarò mai un presidente che dopo le gare non dice mai quello che pensa o sta zitto. Se poi preferiscono un presidente diverso non devono fare altro che… “cambiarmi”. Io sono così, sono sanguigno come quei tifosi che, finita la gara, si esprimono liberamente sull’operato dei giocatori e degli allenatori. Sarà per questo motivo e per questi tifosi che, a scanso di equivoci, conto di restare a lungo in questa piazza. Contro il Venezia voglio vedere in campo una squadra che dà tutto per raggiungere una vittoria che non ritengo impossibile. Se poi la dedicano al loro presidente meglio ancora.”
Più esauriente di così!