TERAMO – Il presidente della Provincia di Teramo, Renzo Di Sabatino, come richiesto dalla legge Delrio, ha presentato al nuovo Consiglio (eletto l’8 gennaio scorso) le sue linee di mandato: un aggiornamento di quelle già delineate all’atto del suo insediamento, nel 2014 ma, come ha specificato in aula: “il risultato del referendum e, soprattutto, sisma ed eventi calamitosi, rendono indispensabile una rivisitazione delle nostre priorità che, oggi, non possono che essere messa in sicurezza del territorio, delle scuole, delle infrastrutture strategiche. La partita della ricostruzione si gioca con la programmazione e con un modello di sviluppo da ripensare. Poi, certo, è ineludibile, il tema del ruolo delle Province: un ruolo che non può rimanere slegato da quello degli strumenti finanziari. Come per le strade non basta mettere toppe, ci vuole un discorso organico”.

Nel documento, quindi, si ipotizzano dei percorsi e delle azioni. Priorità alla messa in sicurezza del territorio con

a) la definitiva adozione di un Piano provinciale con una normativa pianificatoria “a tutela e salvaguardia del territorio, finalizzata da un lato a recuperare e limitare gli effetti negativi di scelte sbagliate nel passato e, dall’altro, ad impedire ulteriori compromissioni;

b) un piano di opere pubbliche che interessi infrastrutture strategiche ed edifici le cui risorse vanno trovate non solo tra i fondi speciali per la ricostruzione ma anche in quelli strutturali europei, rivisitando le priorità del Masterplan per l’Abruzzo. In particolare la Provincia si appresta ad adottare misure e criteri più restrittivi “per l’edificazione in zona agricola, chiarendo e precisando tutte le misure di salvaguardia ambientale, inserendo limitazioni volte ad arginare i fenomeni di sfruttamento incondizionato delle risorse naturali. In queste aree l’edificazione dovrà essere consentita solo a fini di produzione agricola”.

Per quanto riguarda la messa in sicurezza delle scuole “tenuto conto delle enormi risorse che saranno necessarie per garantire la sicurezza sismica delle scuole” la Provincia ha già in corso un’attività pianificatoria sia con risorse proprie sia ricorrendo ai bandi: “ma ci aspettiamo che lo Stato stanzi i finanziamenti necessari”.

L’esito degli studi di vulnerabilità, ha sottolineato il Presidente – sarà determinante: “prima di intervenire sugli edifici esistenti occorrerà un’ampia riflessione che coinvolga tutte le istituzioni e i cittadini in ordine alla opportunità di ristrutturare plessi esistenti o di investire su nuove strutture o poli aggregati”.

 

Applicando quella parte della Delrio rimasta inattuata, andranno proposte modifiche legislative alla Regione per far tornare nell’alveo gestionale della Provincia le competenze in materia di organizzazione del sistema idrico, del sistema dei rifiuti, e di tutti gli altri servizi a rete con l’eliminazione di ambiti, consorzi, società ed enti: “a distanza di quattro anni sia l’Agir, società regionale dei rifiuti, sia l’Ersi, ente unico di gestione delle acque, non riescono a vedere la luce. Formule macchinose che andranno riviste”. Ha sostenuto Di Sabatino.

L’aggiornamento delle linee programmatiche sono state l’occasione di un ampio dibattito: lo stato delle strade provinciali, il dissesto idrogeologico, il futuro delle strutture storiche del capoluogo che ospitano istituti superiori, il reperimento di risorse che non siano legate all’emergenza con interventi, fra gli altri, dei consiglieri Severino Serrani, Maurizio Verna, Linda Di Francesco, Mauro Scarpantonio, Federico Agostinelli.

Il documento è stato approvato dalla sola maggioranza e con l’astensione della minoranza, due i consiglieri che sul punto si sono assentati: Severino Serrani e Maurizio Verna.