SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Ricorrenza importante, nella giornata odierna.
Il 20 febbraio 1966 affondava, nelle acque dinanzi alla costa della Mauritania, il “Pinguino” che aveva a bordo otto sambenedettesi, un grottammarese, tre lampedusani ed un marinaio di Formia.
Questi i loro nomi: Alberto Palestini, Elio Voltattorni, Domenico Romani, Ruggero Spina, Agostino Greco, Giuseppe Greco, Felice Taranto, Giuseppe Monti, Divo Bruni, Tommaso Bruni, Antonio Pompei, Vittorio Fidanza e Vittorio Scartozzi.
Le ricerche del “Pinguino” da parte di altre unità operanti nella stessa zona iniziarono immediatamente appena scoperta la tragedia ma l’Atlantico restituì solo quattro corpi dei tredici imbarcati. Per una strana coincidenza, come se il “Pinguino” avesse voluto passare il testimone, tra i motopescherecci che recuperarono un corpo c’era anche il “Rodi” che quattro anni dopo avrebbe subito anch’esso un naufragio colando a picco in Adriatico con tutti i suoi uomini.
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Faccio parte di quella generazione ormai in via di estinzione che ha fatto grande la marineria atlantica di SBT ,potevamo esserci tutti sul Pinguino e sul Rodi ,questo è il mio ricordo di quella maledetta notte buia nell’Atlantico. Quella notte eravamo insieme al Pinguino a nord di Capo Blanco,io ero sul Nunzia una barca che non esiste più e dell’equipaggio ricordo solo il nome, anzi il soprannome del Direttore di macchina “Vaccule”.A mezzanotte monto di guardia e prima di scendere in sala macchina vedo la luce dei fanali del Pinguino e pensai “meno male che siamo in compagnia nel buio… Leggi il resto »