CUPRA MARITTIMA – Nel solo Appennino centrale ci sono nove sistemi di faglie. Le più lunghe sono quelle di Pizzoli-L’Aquila (34 km) e di Preci- Cittareale (circa 27,5 km).

“Non possiamo attenuare i movimenti tettonici che sono alla base dei terremoti, ma possiamo ed anzi dobbiamo ridurre il rischio sismico, la vulnerabilità degli edifici e, dove necessario, l’esposizione del tessuto antropico”.

Lo ha detto il geologo Dino Gazzani, intervenuto ad un convegno dell’Aigae, l’Associazione delle Guide ambientali ed escursionistiche, a Cupra Marittima. “Una corretta progettazione non può e non deve avvenire senza una caratterizzazione geosismica del terreno tramite lo studio degli effetti di sito” le sue dichiarazioni, riportate dall’Ansa.

Spesso le cause dei danni provocati da un sisma vanno ricercate in una differente pericolosità sismica locale, determinata anche dal diverso modo in cui si propaga il terremoto o dall’instabilità del suolo. Gli studi di microzonazione sismica sono dunque fondamentali.