FERMO – Operazione contro la criminalità. Alle ore 10.30 circa del 2 febbraio, al 113 perveniva una richiesta di intervento nei pressi dell’Ufficio Postale di via XXV Aprile a Fermo perché poco prima un anziano signore (94enne) era stato derubato del libretto della pensione.

Il personale operante giunto sul posto, dopo aver appreso che a commettere il furto erano state tre donne, nomadi, di cui una di giovane età, si poneva immediatamente alla ricerca. L’attività consentiva di rintracciare, appena un paio di minuti dopo, le tre sospette in Corso Cavour. Sono state accompagnate in Commissariato per il proseguo delle indagini, come pure, più tardi, la persona rimasta vittima del reato.

Quest’ultimo, in sede di denuncia, riferiva che nella mattinata del 2 febbraio, recatosi presso l’Ufficio Postale per ritirare la pensione, nell’uscire aveva riposto sulla tasca destra del giaccone che indossava il libretto della pensione e sulla tasca sinistra della stessa giacca il denaro contante appena ricevuto.

Una volta all’esterno, era stato avvicinato da una donna, (che era in compagnia di altre due) la quale gli aveva chiesto dell’elemosina, trattenendolo in conversazione per alcuni istanti. Alla stessa non aveva comunque dato nulla e si  era quindi allontanato. Posta la mano nella tasca del giaccone per prendere le chiavi dello scooter con il quale viaggiava si era accorto che gli era stato sottratto il libretto della pensione.

Si era quindi precipitato all’interno dell’Ufficio Postale gridando aiuto. Uscito nuovamente dall’Ufficio era stato avvicinato da una giovane nomade, del gruppo notato in precedenza, che gli aveva riconsegnato quanto gli era stato asportato. Poi aveva atteso per pochi minuti l’arrivo della Volante della Polizia al cui personale aveva sommariamente fornito la descrizione delle tre donne che nel frattempo si erano allontanate dal luogo in fretta.

Le tre donne sono una 35enne, una 25enne e una minorenne. Sono state segnalate alla Procura di Fermo ed al Tribunale per i Minori di Ancona per il reato di furto aggravato.

E’ verosimile, analizzando l’evolversi dei fatti, che una delle tre  donne avvicinava l’uomo per la richiesta di elemosina per distrarlo e trattenerlo per qualche attimo, il tempo necessario affinchè da dietro una delle altre due le infilasse le mani nella tasca del giaccone  indossato, quella sbagliata per fortuna.

Le tre donne, dopo aver accertato che all’interno del libretto della pensione asportato non vi era il denaro sperato, riconsegnavano quanto sottratto per poi darsi alla fuga.

Le tre donne, risultano essere state più volte indagate, anche la minore, per reati contro il patrimonio e sottoposte a rilievi foto-dattiloscopici.