SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Studenti in mobilitazione per un servizio di trasporto scolastico “all’altezza del diritto allo studio sancito dalla nostra Costituzione”: così la Rete degli Studenti Medi Piceni, assieme al Collettivo Autonomo Li Cafù hanno da mesi avviato una sensibilizzazione sul tema, con tanto di assemblee, incontri e questionari distribuiti e rielaborati.

“Ci sono famiglie che pagano anche 800 euro, perché il costo medio per abbonamento è di circa 300 euro – spiega Cristina Delli Carri, rappresentante della Rete di Studenti Medi – e questo solo per nove mesi. Abbiamo raccolto 400 questionari e, seppur quanto affermiamo vale per tutta la provincia, la situazione è da evidenziare in particolar modo per San Benedetto e tutto il suo hinterland”.

Dal questionario emerge che soltanto lo 0,88% di coloro che hanno risposto si dichiarano soddisfatti del servizio, con il 21,99% di abbastanza soddisfatti e il 77,13% di insoddisfatti. Il 64% degli intervistati paga un abbonamento superiore ai 300 euro, e solo il 5,41% trova sempre posto in pullman (No 49,9%, a volte 27%, solo in alcuni giorni 17,4%). Il 45% è stato costretto a richiedere permessi per entrate o uscite a causa dei ritardi causati dai messi, il 26% ha addirittura preso una nota disciplinare a causa dei ritardi, mentre più del 50% racconta che il mezzo di trasporto col quale erano in viaggio ha subìto infiltrazioni o perdite.

Così Sara Di Michele, del Collettivo Autonomo Li Cafù, aggiunge: “Abbiamo problemi di sovraffollamento con alcuni svenimenti causati dall’eccessiva presenza di studenti negli autobus, inoltre ci sono frequenti ritardi a causa di quasi ai mezzi. La nostra mobilitazione ci ha portato a manifestare lo scorso 7 dicembre, e raccogliere una adesione come non la si vedeva da tempo. Siamo entrati in contatto con la Start, l’azienda di trasporto pubblico. Sappiamo che ci sono tagli sistematici al trasporto provinciale decisi dalla Regione” e a tal proposito il prossimo 13 febbraio gli studenti incontreranno l’assessore regionale Sciapichetti, “dopo molto tempo dalla nostra richiesta”.

“Continueremo la nostra mobilitazione, con una serie di obiettivi – aggiunge Damiano Stramaccioni, sempre del Collettivo – Gli abbonamenti innanzitutto valgono per due trasporti, quello di andata e ritorno, ma non coprono i trasporti per le attività extra-curriculari che oramai sono frequenti né per la scuola-lavoro, attività oramai consueta per tutti gli studenti”.

Dalla valutazione fatta, si chiede di ridisegnare la tratta Ascoli-Civitanova Marche, e soprattutto la numero 5, che collega Porto d’Ascoli al centro di San Benedetto, per via dell’affollamento. “I problemi più grandi li registriamo a Grottammare, da dove non partono pullman vuoti, non essendovi un deposito della Start – affermano gli studenti – Quindi chiediamo: autobus che dall’Agraria arrivino all’istituto Fazzini di Grottammare passando per l’Itc, i Licei e l’Alberghiero; un pullman che parta vuoto da Grottammare e poi raggiunga l’Alberghiero e i Liceo; e un altro che dall’Alberghiero giunga a Cupra e a Ripatransone”.

Inoltre si chiede la possibilità di autobus notturno, alle ore 2 della domenica notte, che svolga il collegamento con le zone del centro di San Benedetto con gli altri comuni litoranei, da Cupra a Martinsicuro. Gli studenti presto incontreranno nuovamente i vertici della Start mentre la loro protesta sta già interessando la politica sambenedettese.

Flavia Mandrelli, esponente dei Socialisti in Consiglio Comunale, chiederà che una Commissione mista Trasporti e Affari Generali si interessi della situazione dei trasporti pubblici locali e che magari accolga gli studenti in modo che loro stessi possano esporre il problema.